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Italia e Finlandia allo Specchio

  • Pubblicato il: 15/03/2016 - 14:51
Autore/i: 
Rubrica: 
PAESAGGI
Articolo a cura di: 
Eija Tarkiainen

La Finlandia re-inserisce la collaborazione con l’Italia nell’agenda politica e avvia un dialogo in cui arte, natura, cibo e spiritualità, si mettono al lavoro per il benessere dell’individuo e delle comunità e per nuove forme di economia che rispettino l’ambiente. Complici due grandi saggi: Michelangelo Pistoletto e Carlin Petrini. Ne parla Eija Tarkiainen, Rete Euromediterranea per l’Umanizzazione della Medicina e Membro del Parlamento finlandese dei residenti all'estero (USP Ulkosuomalaisparlamentti)
 
 
Sono nata in Finlandia e da ragazzina mi sono nutrita del poema epico del mio Paese, il Kalevala che narra le storie dei mitici eroi finlandesi che trasformano il mondo con il canto e la parola. Mentre leggevo delle loro emozioni e anche dei loro sentimenti più umani, come la paura e la tristezza, in gran parte sconosciuti agli eroi greci, sentivo in sottofondo il lamento stridente dei ghiacci cui la primavera restituisce il movimento. Nelle notti estive dimenticate dal buio mi facevo accompagnare dalla ragazzina dalle trecce rosse e le calze spaiate di nome Pippi, personaggio ribelle e selvaggio della scrittrice nordica Astrid Lindgren, che mi insegnava la vita nel mondo tanto quanto l’alternanza delle stagioni e l’indomabilità delle forze della natura.
I luoghi sacri in cui potersi raccogliere, in silenzio all’ascolto dell’altro e dell’oltre, erano i boschi e la sauna. Nessuno si spaventava delle mie lunghissime assenze solitarie tra i laghi, le conifere le cui alte fronde filtravano una luce magica in cui mi sentivo protetta anche in compagnia di pensieri malinconici e cupi, così familiari al nostro popolo. La sauna era un appuntamento settimanale di tutta la famiglia, il più importante di tutti, dove löyly – lo spirito della sauna – purificava e rigenerava l’anima quanto il corpo.
La simbiosi quotidiana con l’ambiente naturale suscitava in me sensazioni corporee dirompenti e concedeva l’accettazione dei contrari nella vita come nei racconti: gioia e dolore, salute e malattia, entusiasmo e stasi.
Poi, crescendo, tutta quella vastità e complessità che avevo appreso e sentito come vera non ha trovato spazio per essere espressa nella Finlandia di allora, votata all’efficienza, dentro schemi e strutture troppo definite. La società richiedeva di svolgere un ruolo, negando di manifestare le proprie mutevoli atmosfere interiori.
Sono arrivata in Italia a vent’anni e qui ho ritrovato la validità dei miti della mia adolescenza: nelle città d’arte (tutte lo sono in Italia per noi finlandesi), nei gesti e nei sorrisi delle persone, nelle mani che danno e fanno, nelle idee coraggiose e nei progetti innovativi che obbediscono alla pulsione del cuore.
La Finlandia ha saputo costruirsi una fama meritata di paese credibile e serio. Oggi i suoi molti primati attraggono su di essa lo sguardo di tutto il mondo per comprendere le ragioni della sua potenza segreta: nel campo dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione, per la presenza delle donne finlandesi nella politica, per la qualità della vita e negli indici di sviluppo umano e vivibilità oltre che per la facilità di creare imprese e business innovativi. Ma la verità è che questa potenza, che trae origine dalla nostra terra e dai nostri miti e alimentava la forza vitale dei finlandesi, sembra oggi esaurita. Gli abitanti del paese dei laghi stanno sempre peggio, sfiniti dall’essere usati solo come giacimenti da cui estrarre e stoccare risorse, così come rischia di accadere al loro ambiente incontaminato e selvaggio.
 
Numerosi progetti e formidabili ricerche governative si stanno attuando per porvi rimedio.  Si continua a investire imponenti risorse per far ritrovare ai finlandesi la gioia di vivere, il senso di comunione con gli altri, la creatività e l’intraprendenza – in breve, la salute e il benessere nel senso più ampio del termine.
Una delle basi per allargare lo sguardo all’essere umano nella sua integrità psico-fisica, emotiva e spirituale, è stata la ricerca sul benessere del sociologo Erik Allrtid (Hyvinvoinnin ulottuvuuksia. Porvoo Helsinki: WSOY) che divide gli ambiti che coinvolgono salute e benessere in:
 
1) Having: condizioni di vita, livello economico, abitazione, lavoro, salute, formazione
2) Loving: relazioni sociali, famiglia, amici, senso di unione, scambio, intimità, essere accettati per quello che si è.
3) Being e Doing: partecipazione, attività, percezione dell’essere visti e riconosciuti, capacità di lasciare il segno, possibilità di esprimersi per quello che si è e non per i risultati che si porta, per il lavoro che fai, per come appari, per il potere che eserciti.
 
Lo studio ha poi indagato sui determinanti che permettono agli individui di sperimentare piacere ed entusiasmo, di potenziare la capacità di socializzare e comunicare, di sentire affetto, di sognare e di imparare del nuovo. La risposta all’interrogativo è stata l’Arte.
A seguito di questa ricerca, l’attenzione e gli investimenti si sono quindi indirizzati verso l’Arte, come strumento di rigenerazione individuale e sociale, verso le tradizioni, come fonte di sapere antico per ripensare i modi della “cura” mutando il paradigma della salute, e infine verso la natura, come bene comune e risorsa insostituibile per il corpo e per lo spirito.
Sulla base dei risultati prodotti dalla ricerca, nel 2010 è nato in Finlandia un progetto audace e innovativo: “Taiku – Arte e cultura per la salute e benessere della popolazione”, un programma di azione quinquennale, conclusosi nel 2015, che ha coinvolto cinque ministeri: Salute e Affari Sociali, Cultura e Sport, Ambiente, Istruzione, Economia e Lavoro. Si è trattato del più ambizioso ed esteso progetto di arte a sostegno della promozione della salute mai realizzato a livello dell’intera popolazione. Fondandosi sull’empowerment dell’individuo e dell’intera società, Taiku ha generato una riforma radicale del modo di concepire le politiche sanitarie e sociali, capace di tener conto, oltre al fisico, anche dello spirito e della mente degli individui.
L’arte deve innervare la vita di ogni cittadino per tutta la sua durata, nelle condizioni ordinarie e di quelle straordinarie di cambiamento e di malattia. Essa è in grado di stimolare le capacità e l’abilità di ognuno di mettersi in gioco e riconoscere le proprie risorse interiori, di facilitare le relazioni con gli altri e con l’ambiente, di favorire l’inclusione sociale.
Per studiare gli effetti del Taiku a medio e lungo termine, all’Università di Turku è stata appositamente istituita una Cattedra di Cultura, Salute e Benessere. Un’équipe di ricercatori di varie discipline è ora in procinto di pubblicare i risultati della ricerca che consentiranno di mettere a punto nuovi metodi di valutazione quantitativa e qualitativa e di impatto, in modo da poter interpretare adeguatamente gli effetti dell’arte sulla salute individuale e della comunità.
I primi risultati sono stati talmente incoraggianti da riconoscere al gruppo di ricerca un ulteriore finanziamento di 4 milioni di Euro per i prossimi tre anni con il progetto ArtsEqual, che indaga su come arte e educazione artistica possano aumentare il benessere e la parità a livello sociale. La ricerca, guidata dall’Accademia dell’Arte della Finlandia, coinvolge trenta professionisti di vari discipline, per comprendere quali risposte l’arte possa dare alle sfide sociali degli anni 2000. Gli obiettivi della ricerca si concentrano su come innovare la società finlandese, come rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e dell’economia e aumentare le competenze e le abilità dei dirigenti dei vari settori. Il progetto viene realizzato in stretta collaborazione con Ministeri, governi locali, comuni e associazioni. Obiettivo principale è formulare idee propositive da attuare a livello politico.
 
Grande attenzione era riservata dal Taiku anche al mondo del lavoro, come sostegno efficace nei percorsi di riqualificazione, durante i periodi di disoccupazione, per evitare isolamento sociale e depressione e aumentare la fiducia in se stessi e nella capacità di ricreare la propria vita professionale. A lungo si è pensato che investire nel benessere fosse solo una perdita economica a carico dell’azienda, o uno strumento che al massimo poteva migliorare l’immagine aziendale, ma senza altri effetti favorevoli. Ora è chiaro che il benessere personale è direttamente connesso con gli obiettivi economici dell’azienda in termini di efficienza, creatività, intraprendenza, collaborazione, motivazione ecc. Il Prof. Guy Ahonen, al capo della ricerca sul tema nel Ministero della Salute, ha potuto affermare che un euro investito dall’azienda sul benessere individuale e organizzativo porta a guadagnarne sei.
Sono soprattutto le aziende piccole e medie che dimenticano questo tema. Spesso non hanno personale addetto se già la direzione è costituita da una sola persona o da un piccolo gruppo. Per questa ragione, il Ministero ha iniziato una campagna nazionale per sollecitare provvedimenti in tal senso e molti comuni hanno raccolto il messaggio. E’ stato così organizzato un Forum sul Benessere del Lavoro con seminari aperti in tutta la nazione, indirizzati specialmente a piccole e medie industrie. Il benessere del singolo, il capitale umano è ora visto come una delle forze motrici maggiori per risolvere la crisi economica generale.
Intanto l’Italia, cui va il primato di paese “in-credibile”, resta un paese attivo e reattivo - anche grazie alla viscerale insofferenza per l’autorità e per i suoi rappresentanti. Tante sono le associazioni, le organizzazioni e perfino i singoli individui che agiscono con il coraggio e la forza delle loro intuizioni. Quello che in Finlandia è ora oggetto di studio, l’Italia lo fa spontaneamente con creatività e singolare potenza, anche se a volte senza una progettualità coordinata e con scarsa valutazione e comunicazione dei risultati. Così spesso le buone pratiche in Italia restano circoscritte e non vengono applicate su più vasta scala.  
 
Questi due paesi, Italia e Finlandia, posti agli estremi dell’Europa, a partire dalle loro due immagini riflesse l’una nell’altra come in uno specchio, possono insieme dare inizio a una sfida che ci porterà a recuperare la dimensione della natura e della spiritualità, in vista della creazione di una società più giusta, equilibrata e felice.
La Finlandia, serbatoio di conoscenze nato dalle tradizioni e dal confronto con una natura ostile, che l’ha portata a essere leader indiscussa dal punto di vista tecnologico, industriale e sociale in molti settori economici e politici, e l'Italia, con le sue tradizioni millenarie, il patrimonio artistico e le sue esperienze di urbanizzazione, possono diventare partner eccezionali nella sfida per la valorizzazione dell’arte e della cultura in armonia con il mondo naturale.
 
Nei territori lontani del Grande Nord si è conservato il rapporto con la terra l’acqua e il cielo in tutte le sue forme - come anche con il tempo. Il tempo scorre, gli individui si consumano, ma non vivono abbastanza. Quei luoghi dalle gelide temperature dove ancora si percepisce il tempo per come dovrebbe essere, sentono il peso della fatica e conoscono il sapore del silenzio, per discernere la qualità dei suoni, come il battito del cuore.
 
Unire questi due mondi andrebbe a beneficio di tutta la terra che si è inaridita nella corsa al progresso avido della materia. Potremmo trarre ispirazione gli uni dagli altri e unire le forze, nutrirci reciprocamente di ciò che veramente serve alla vita e dare voce a ciò che voce non
può avere.
Diverse iniziative sono state realizzate negli ultimi anni tra i nostri paesi, su arte e salute, da parte di singole realtà e associazioni, e sono culminate con il viaggio di Michelangelo Pistoletto in Finlandia nel marzo del 2015, sotto il segno del Terzo Paradiso.
Il prossimo evento, organizzato dal gruppo finlandese insieme alla Rete Euromediterranea per l’Umanizzazione della Medicina, La Grande Via di Franco Berrino, Fondazione Cittadellarte-il Terzo Paradiso – Rebirth, Università di Lapponia e altre prestigiose associazioni e istituzioni, si svolgerà in due momenti distinti: la prima parte si terrà a Kuusamo in Lapponia sul tema delle Medicine Tradizionali dall’11 al 17 Luglio 2016. Saranno sei giorni a contatto con la natura dell’Artico dove le esperienze sensoriali si alterneranno a seminari e conferenze.
La seconda parte avrà luogo a Torino nel prossimo mese di settembre con lo scopo di promuovere formazione e progetti innovativi a beneficio della trasformazione sociale e dell’armonia tra l’uomo e la madre terra a partire dal benessere del singolo.
Fondamentali per la sua realizzazione sono stati l’apporto dell’esperienza italiana nel campo dell’olismo e della ricerca di nuovi paradigmi di salute, il messaggio lanciato al mondo dal Maestro Michelangelo Pistoletto sulla rigenerazione individuale e sociale attraverso l’arte, e la collaborazione con Slow Food e l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo in tema di alimentazione rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni dei popoli per ritrovare le radici autentiche della nostra vita.
 
Tale è il crescente interesse per l’Italia in questi ultimi anni, che la Finlandia l’ha inclusa come prioritaria nella sua agenda politica.
A testimoniare la comune volontà di collaborazione un’importante delegazione governativa finlandese composta da Finpro, Visit Finland, da alcuni associazioni di imprenditori e dall’Università di Turku – si è recata in visita ufficiale in Piemonte nello scorso mese di gennaio. Gli ospiti finlandesi sono stati ricevuti dal Sindaco di Torino, Piero Fassino e dalla Presidente dell’Unione Industriale, Licia Mattioli. Altre importanti tappe della visita sono state l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Città dell’arte a Biella.
 
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