Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Insieme verso un Rinascimento Europeo: perché non esiste Europa senza cultura, né cultura senza Europa

  • Pubblicato il: 07/07/2014 - 18:37
Autore/i: 
Rubrica: 
VOCI DALL'EUROPA
Articolo a cura di: 
Micole Imperiali

Silvia Costa, eurodeputata della Commissione Cultura e Istruzione e componente supplente della Commissione Diritti della Donna e Uguaglianza di Genere e della Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni del Parlamento Europeo, nonché vicepresidente della Delegazione per le relazioni con l’Iraq, è appena stata eletta Presidente del Comitato Cultura e Educazione del Parlamento Europeo.

Nata nel 1949, all’inizio della sua carriera Costa ha collaborato come giornalista professionista con diverse riviste e quotidiani e realizzatoalcuni programmi televisivi della Rai.
Dal 1976 al 1985 è stata Consigliere Comunale di Roma per due mandati, e ha fatto parte delle Commissioni Scuola e Cultura, mentre in quanto Deputata alla Camera per tre Legislature – dal 1983 al 1994 - è stata membro effettivo della Commissione Interni e quindi della Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione.
Nell’XI legislatura è stata componente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai e nel Governo Ciampi tra il 1993 e 1994 Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica. Fino al 2000 Presidente della Commissione Pari opportunità tra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per poi essere nominata membro della Commissione centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo.
È stata consigliere del CNEL nella VI e VII Consiliatura.
Nel 2003 è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica dal Presidente Ciampi e dal 2005 al 2009 assessore all’Istruzione, al Diritto allo Studio e alla Formazione della Regione Lazio, anno in cui è stata poi eletta al Parlamento Europeo.
Come relatore di Europa Creativa - il programma dell’Unione Europea per i settori culturali e creativi2014-2020 -Silvia Costa ha definito un manifesto dal titolo «L’Europa riparte dalla Cultura» che esemplifica il suo impegno nei confronti del patrimonio culturale, delle impresecreative e dell’audiovisivo perché siano riconosciute come risorsa basilare.
«Il Parlamento Europeo, grazie ai nuovi poteri di co-legislatore conferiti dal 2010,è stato determinante nel varare la nuova programmazione 2014-2020, dotata di 960 miliardidi euro, una somma che il Consiglio degli Stati membri aveva tentato di ridurre pesantemente.Ci siamo impegnati anche perché fossero incrementati i fondi per la ricerca, educazione ecultura, considerati assi prioritari. Abbiamo così sventato il pericolo che nel programma Horizon 2020 e nei Fondi strutturali la cultura, il patrimonio, la ricerca umanistica, il turismo culturale e l’industria creativa fossero completamente assenti»ha precisato.
Parlando della crisi finanziara ed economica che l’Europa sta vivendo in questi anni, definita come la più consistente del secondo dopoguerra, Costa ha aggiunto:«Si tratta di una crisi che si può affrontare solo riconoscendone la dimensione etica e l’esigenza di un nuovo paradigma di valori che veda nella cultura, nella creatività e nel patrimonio culturale, materiale e immateriale, la base da cui ripartire. Non solo per una crescita ‘intelligente, inclusiva e sostenibile’, ma per un futuro comune frutto di pensieri lunghi, radici profonde e visione politica. La cultura, dunque, come valore intrinseco e come fattore economico, come strumento di dialogo e coesione sociale e come fattore di competitività e di innovazione perché sia realmente riconosciuta come la pietra angolare del nuovo Rinascimento europeo. Dopo la battaglia fatta in Parlamento Europeo perché essa fosse pienamente presente nella nuova programmazione finanziaria pluriennale 2014-2020, non solo nel programma di cui sono stata relatrice, Europa Creativa, ma anche nell’ambito delle altre politiche, dalla ricerca alla coesione, dallo sviluppo rurale a Erasmus Plus a COSME, la Presidenza italiana del Semestre UE deve consolidare e rilanciare questi risultati».

Quanto detto si esemplifica nei punti chiave del suo Manifesto, che riportiamo di seguito:

UN LIBRO BIANCO SULLA CULTURA E LA CREATIVITÀ. Mettere a sistema gli strumenti di sostegno finanziario, di fiscalità e garanzia, definire regole comuni per i grandi operatori di rete sui contenuti culturali, confrontare e incoraggiare nuovi modelli di rapporto pubblico-privato nella governance e nella gestione della cultura, nonché approvare la direttiva europea del copyright, dopo quella sulla musica online.

CULTURA. NON SOLO UN SETTORE MA UNA RISORSA TRASVERSALE. La cultura rappresenta l’asse di sviluppo per economia, occupazione, innovazione tecnologica, ricerca, formazione, welfaree turismo. Le politiche europee riguardanti questi ambiti vanno maggiormente integrate con quelle culturali, focalizzandosi su imprese creative e culturali, profit e non-profit, così come su infrastrutture e servizi culturali.

LA CULTURA NON È UNA MERCE COME LE ALTRE. La cultura va regolamentata con principi diversi da quelli destinati ad altre merci. La tutela e promozione della diversità culturale europea deve tenere come fermo punto di riferimento la difesa del principio dell’eccezione culturale, escludendo prodotti e servizi culturali dai negoziati commerciali bilaterali.

SEMPRE PIÙ EUROPA SEMPRE PIÙ CREATIVA. Fare di Europa Creativa l’opportunità per dar vita a progetti, networking, piattaforme e partnershipdurevoli in ambito cinematografico e audiovisivo,della cultura e della creatività, basati sui nuovi strumenti di lavoro come il fondo di garanzia sui crediti, la messa a punto di indicatori di performancespecifici per il settore, studi e ricerche a supporto dell’intera filiera, nuovi modelli di business e di governance.

PIÙ PUBBLICO, PIÙ PUBBLICI.Investire maggiormente nei media, con finanziamenti e politiche, nell’educazione culturale e audiovisiva. In questo modo s’intende incoraggiare una «cultura partecipata» che si faccia forte delle nuove forme di produzione, distribuzione e fruizione create dalla rete. Ciò garantisce effetti positivi su società della conoscenza, inclusione, coesione socialeed imprenditoria, soprattutto giovanile.

PER UNA NUOVA TV PUBBLICA PIÙ EUROPEA. Europa Creativa intende rafforzare il suo impegno nell’individuazione delle tv di servizio pubblico come partner dei produttori indipendenti, per irrobustire le coproduzionieuropee, innovare i generi e incrociare i social network. A questo scopo laDirettiva sui servizi media audiovisivi alle televisioni connesse va necessariamente adeguata.

NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA.Sostenere le reti europee di cineteche e archivi e rifinanziare la
banca dati EUROPEANA, a cui si deve il censimento di 30 milioni di contenuti culturali europei. A questo scopo bisogna basarsi su standard comuni, attraverso la prosecuzione dei progetti in corso e con l’estensione ai diritti online, in modo da creare un aggregatore europeo che possacompetere con quelli statunitensi.

L’EUROPA SI RIMETTE IN CAMMINO.Rafforzare l’alleanza con UE, Stati Membri e associazioni per il rilancio degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa, simbolo di dialogo interculturale e intergenerazionale e base dello sviluppo del turismo culturale, valorizzazione del patrimonio ed economia dei territori. A tal fine va riconosciuta la Via Francigena Sud, da Roma a Gerusalemme.

AGLI STUDENTI LA SCELTA DEI LUOGHI SIMBOLO DELL’UE. Coinvolgere gli studenti europei nell’individuazione di nuovi luoghi a cui attribuire il Marchio del Patrimonio Culturale Europeo (European Heritage Label), in modo che tale memoria sia risorsa per il futuro europeo.

CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA. ENERGIA DA NON DISPERDERE. Rilanciare i progetti sviluppati dalle città candidate creando networke partnership nazionali e transnazionali che inneschino la partecipazione ad altre opportunità presentate dai programmi pluriennali.

PRENDERE LE MISURE. UN OSSERVATORIO EUROPEO DELLA CULTURA E DELLA CREATIVITÀ A LEADERSHIP ITALIANA. Definire indicatori di qualità e di risultato per le attività creative e culturali che ne valutino efficacia e impatto promuovendo l’accesso ai dati (open data) a disposizione delle istituzioni culturali e mettendo a confronto e a sistema quelli provenienti da osservatori e centri studi nazionali. Creare un Osservatorio Europeo per la cultura e la creatività che si insedi in Italia durante il semestre di presidenza dell’Unione.

LA CULTURA FA SISTEMA. PER UN NUOVO RINASCIMENTO EUROPEO. Valorizzare il ruolo che scuola, università, istituti di ricerca e ricercatori, istituti di cultura, accademie,società scientifiche e sistema delle imprese hanno avuto e ancora hanno nell’affermazione di un’identità nazionale ed europea basata su interscambi e collaborazioni che portino alla definizione di un sistema integrato di «Rinascimento europeo».

CULTURA, INVESTIMENTI E CREDITO PER UN NUOVO DIALOGO. Facilitarel’accesso delle PMI al credito e migliorare la capacità del sistema finanziario nel settore attraverso l’adozione del nuovo fondo di garanzia europeo. Per far ciò è necessario fornire agli istituti di creditogli strumenti necessari perché adottino tale fondo, in modo da permettere la creazione di nuove sinergie con le Fondazioni bancarie e attivare nuovi rapporti di partenariato tra pubblico e privato.

REINVENTARE ILPATRIMONIO. PER UNA NUOVA VALORIZZAZIONE.Il patrimonio culturale è quel capitale che testimonia l’espressione culturale e creativa da trasmettere alle generazioni future. Così come indicato dalla Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società (Faro 2005), firmata dall’Italia nel 2013, la sua conservazione contribuisce allo sviluppo dell’essere umano e della società e al benessere degli individui. Vanno rafforzate conoscenze e competenze per la trasmissione di questi valori alle generazioni future e l’ispirazione per la creazione contemporanea.

AVANTI CON IL PREMIO LUX.Sostenere il Premio LUX per il Cinema, istituito dal Parlamento Europeo con il fine di valorizzare e diffondere le opere di giovani cineasti europei, ampliando la presentazione dei finalisti nei festival cinematografici europei ed estendendolo al Mediterraneo.

COSTRUIRE UNO SPAZIO EUROPEO DELLA CULTURA. Garantire che la nuova programmazione (da Erasmus+ alla Youth Garantee, dal Fondo sociale europeo a Horizon 2020) preveda azioni destinate alla formazione, occupazione e ricerca in modo da valorizzare il talento di professionisti della cultura e della creatività, la circolazione di artisti e opere, la formazione dei giovani e la digitalizzazione del patrimonio culturale.

NOMINARE UN NUOVO AMBASCIATORE PER L’EUROPA: LA CULTURA.Riconoscere alla cultura il ruolo di ambasciatrice dell’UE nelle relazioni con Paesi terzi, in modo che diventi simbolo di dialogo e pace, portatrice di valori etici ed estetici e strumento di crescita economica.

© Riproduzione riservata