Il privato è pubblico, il pubblico è privato
Gravina di Puglia (BA). Metti una città suggestiva costruita su rocce carsiche, erose per millenni dai corsi d’acqua a valle; metti che nel marzo del 2011 comincino a verificarsi dei crolli di palazzi e chiese nel suo centro storico; metti infine che un gruppo di giovani professionisti e studenti gravinesi si riuniscano in un moto spontaneo, diventando una corrente che coinvolge e contagia la cittadinanza intera: ecco come nasce il movimento di cittadinanza attiva che si auto-denomina «Siamo tutti tufi».
Il nome, decisamente evocativo, prende spunto, sì, dal tufo, materiale di base delle costruzioni, ma soprattutto dal significato traslato e di provenienza dialettale, per il quale «essere di tufo» significa alludere chiaramente ad una certa durezza di comprendonio…!
Parte così una campagna di sensibilizzazione sulle tematiche della rigenerazione urbana: vengono realizzate interviste agli abitanti della cittadina; si stimola la partecipazione collettiva con la presentazione in incontri pubblici di un video di denuncia e proposta insieme; il gruppo partecipa a fiere, eventi e quant’altro possa portare visibilità ed interesse nei confronti di queste tematiche, ivi compresi il lancio di gadget tematici (lo «stufo», ad esempio, pezzo di tufo confezionato in un sacchetto di cellophane, al quale viene abbinato un concorso fotografico; le magliette con la dicitura «IO SONO TUFO», e altri ancora).
Finché, sul finire del 2012, il Laboratorio Urbano Partecipato SIAMO TUTTI TUFI ripropone e reinterpreta a Gravina la mostra «SUPERURBANO. RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE», presentata a Padova l’anno precedente a cura della Fondazione Barbara Cappochine dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Padova nell’ambito della Biennale Internazionale di Architettura «Barbara Cappochin». La mostra è stata aperta nei weekend a partire dal 10 ottobre scorso, portando in Puglia la testimonianza di 19 esperienze di Rigenerazione Urbana, progettate e realizzate nei più disparati angoli del pianeta, presentate in quanto trasformazioni esemplari, assunti di quella che sarà la città del futuro (Inclusiva, Intelligente, Sostenibile) e chiuderà il 6 gennaio 2013.
Il tutto coinvolgendo anche l’inedito e suggestivo contesto degli Ipogei del Seminario Vescovile, nei quali è stata ambientata la scenografia ideata da Michele De Lucchi (AMDL), Andrea Boschetti e Alberto Francini (Metrogramma).
La mostra è l’evento inaugurale e il contenitore virtuale del progetto «GRAVINA BORDERLINE», in cui il tema nodale della rigenerazione urbana sostenibile sarà al centro di eventi, workshop e seminari aperti ad architetti, urbanisti, designer, economisti, giuristi, amministratori, sociologi, etc.
Il primo evento è stato l’«Experience Lab» realizzato a metà novembre scorso: due giornate di cantiere progettuale ed incontri con l’obiettivo di attuare interventi innovativi di comunicazione pubblica interattiva per le comunità, coniugando azioni sia nel web sia nel territorio, secondo le poetiche e le politiche del performing media (talk lab, geoblogging e walk show, momenti di cantiere progettuale e incontri pubblici, sfociati in azioni nel territorio, come il walk show, una passeggiata radioguidata) coniugando formazione e progettazione creativa attraverso l’uso dei social media, funzionale alla realizzazione di azioni di urbanexperience.
Ora, a conclusione della mostra Superurbano, il 9-10 e 11 gennaio prossimo, nella Sala Convegni della Fondazione Museo Santomasi, si terrà un workshop sul nodo pubblico/privato nel recupero del centro storico di Gravina, dal titolo «Il privato è pubblico. il pubblico è privato».
Perché, come sostengono i componenti del gruppo, «dal primo crollo ci ostiniamo a ribadire che le ripetute emergenze sono il frutto di un processo sociale di lunga durata, basato sulla frattura tra interesse pubblico e privato. La sola accelerazione che può accettare la nostra comunità è quella dettata dalla consapevolezza. Governare il Rischio è impossibile se non lo si assume a partire dalle reciproche responsabilità. Da circa due anni abbiamo puntato l’obiettivo: ricreare un ecosistema sano. Ripartire dalla nostra storia e dalla nostra cultura, dalle nostre risorse, espresse e inespresse, per rigenerare il tessuto sociale ed economico, da troppo tempo lacerato dal caos degli interessi particolari, forti dell’ambiguità della prassi amministrativa. La questione della relazione tra pubblico e privato, però, non è pura amministrazione, bensì, un nodo politico decisivo, soprattutto in una fase di crisi strutturale, come quella che stiamo vivendo.»
L’evento vedrà la presenza di docenti di architettura e urbanistica da varie università Italiane, esperti di sociologia urbana e dirigenti regionali di aree specifiche, quali assetto del territorio e qualità urbana, nonché dell’illuminato Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia,d.ssa Angela Barbanente.
La partecipazione, aperta a studenti, laureati e dottorandi delle Facoltà di Architettura / Design, Ingegneria, Accademie di Belle Arti, sociologia e giovani professionisti, è gratuita previa iscrizione dal sito http://superurbano.siamotuttitufi.it/gravina-borderline/iscriviti/ e, in caso di sovrannumero, una selezione tramite curricula.
© Riproduzione riservata