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ICC e accesso ai finanziamenti: un nuovo report europeo tra buone pratiche e raccomandazioni

  • Pubblicato il: 15/04/2016 - 23:13
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Pubblicato nel Novembre 2015 all’interno del framework Agenda Europea per la Cultura 2015-18 e frutto del lavoro di un gruppo coordinato di esperti, il report «Towards more efficient financial ecosystems» raccoglie strumenti e buone pratiche rivolte alla creazione di un ecosistema finanziario più efficiente ed accessibile per il settore Culturale e Creativo europeo (CCS)
 
 
 
Spesso percepite come investimenti a maggior margine di rischio e minor profitto, per le organizzazioni culturali e le imprese creative europee, il tema delle opportunità e modalità di accesso ai finanziamenti è uno dei più spinosi.
Il report «Towards more efficient financial ecosystems»  nasce dalla collaborazione tra stati membri attraverso un processo di peer-learnig e condivisione di buone pratiche ed intende essere uno strumento di supporto e indirizzo che si rivolge a diversi target:  i decisori politici a livello europeo, nazionale e sovranazionale, gli operatori del settore finanziario, le organizzazioni e imprese culturali e creative, i professionisti della cultura e creatività.
 
Gli obiettivi: sottolineare il valore di un settore che ad oggi genera il 4.2% del PIL europeo, sollecitare gli investitori ad esplorarne le opportunità, evidenziare i gap, fornire raccomandazioni utili a definire un quadro di crescita inclusiva, raccontare come strumenti di finanziamento innovativi possano intercettare i bisogni delle ICC attraverso 32 storie di successo.
 
L’ecosistema
Network di parti interconnesse, l’ecosistema finanziario del CCS è composto da elementi interni alle imprese: situazione finanziaria, patrimonio, competenze, know-how che da attori e condizioni esterne: la presenza di investitori e supporters, la domanda di mercato e le sue dinamiche, il contesto normativo all'interno del quale impresa opera.
In questo meccanismo complesso, è necessario che tra i diversi attori ci siano ottime modalità di comunicazione e comprensione reciproca. Un sistema di relazioni aperto e trasparente che sembra non funzionare in modo organico all’interno del settore culturale e creativo, il quale soffre di numerose asimmetrie.
Spesso le  ICC  mancano di  sufficienti informazioni relative agli strumenti finanziari a loro disposizione ed in assenza di adeguate strategie di business sono incapaci di definire una value propositon all’altezza del patrimonio intangibile a loro disposizione.
 
Le tipologie di finanziamento
Il report presenta un quadro generale degli strumenti finanziari disponibili attraverso una classificazione che utilizza la prospettiva dei beneficiari.
Le opportunità mappate sono le più svariate:  grants, vouchers, incentivi fiscali, prestiti e micro finanza, venture capital, seed capital, crowdfunding, venture philanthropy,  iniziative tra pubblico e privato in merito alle quali vengono citati i casi virtuosi del restauro del Museo delle Antichità Egizie di Torino, un partenariato tra Mibact, Compagnia di San Paolo, Citta di Torino, Regione Piemonte, Fondazione CRT and Provincia di Torino. E il MAXXI, partnership tra Fondazione Maxxi e Enel, siglata nel 2015 con un investimento di 1.8 milioni di euro in tre anni.
 
Cosa serve e quando?
Il report individua per ogni stadio dell’impresa, tanto le necessità quanto gli strumenti da utilizzare per colmarle. In fase di pre-seed e seed-stage, ad esempio, è fondamentale raccogliere tutte le informazioni possibili relative alle opportunità di finanziamento e sviluppare competenze specifiche in grado di intercettare queste risorse. Gli strumenti finanziari ottimali in questa fase? Microfinanza, reward-based ed equity crowdfunding, voucher creativi e grants.
Se parliamo invece di supporto a start-ups in fase di esplorazione del mercato e dei canali di distribuzione, la creazione di infrastrutture più solide deve passare attraverso business angels, accelleratori, incubatori d’impresa, venture capital, prestiti e grants.
Nella fase di sviluppo prodotti o servizi, che richiede solitamente fondi ingenti, lo studio indica di reperire risorse attraverso prestiti, crowdfunding, grants, repayable contributions.
Intendete investire su progetti ad impatto sociale e siete interessati agli  spillover? Bandi, crowdfuning e raccolta donazione sono gli strumenti più adatti.
 
Limiti e Raccomandazioni
Sei i limiti individuati dallo studio riguardano la frammentazione degli strumenti, l’asimmetria informativa dell’ecosistema finanziario, i differenti gradi di maturità del CCS negli Stati Membri, le influenti preoccupazioni economiche relative alle dimensioni di mercato, all’effettivo appeal dei prodotti e servizi e alle perplessità rispetto alla solidità e competenze delle ICC.
Le raccomandazioni invitano a testare e implementare nuovi modelli di finanziamento, investire sulla formazione di competenze business in termini di sviluppo della capacità di attrarre investimenti e incoraggiare partnership con altri settori.
Viene inoltre evidenziata l’importanza di lavorare sull’aumento di consapevolezza da parte degli investitori e di produrre dati più dettagliati sul settore e sulle imprese che ne fanno parte valorizzando la proprietà intellettuale in termini di asset strategico e beneficio aggiunto.
 
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