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Ecco come il volontariato ha reagito alla crisi

  • Pubblicato il: 15/04/2014 - 10:54
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Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Redazione

Sono dati positivi quelli che emergono dalla rilevazione del Centro Nazionale per il Volontariato e della Fondazione Volontariato e Partecipazione sulle OdV. La ricerca è stata svolta nei primi mesi del 2014 su un campione di 1900 presidenti di OdV intervistati tramite un articolato questionario. Emerge un quadro in cui il volontariato italiano riesce ancora non solo a reggere i colpi della crisi, ma anche a crescere. Fra le criticità i ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e la difficoltà del volontariato nel collaborare con gli altri soggetti del terzo settore. I dati sono stati diffusi in occasione del Festival del Volontariato, la manifestazione nazionale che inaugurata giovedì 10 aprile a Lucca presso il complesso del Real Collegio.
«Sono dati positivi – spiega il presidente del Cnv Edoardo Patriarcache forniscono spunti di rilfessione e di azione a tutto il volontariato. Da una parte osserviamo che si rafforza l’autonomia di questo mondo dal settore pubblico, in un’ottica sussidiaria sempre più matura. Dall’altra si comprende come il volontariato abbia ormai già reagito in maniera decisa alla crisi, cercando nuove risorse, economiche e umane, per portare avanti la sua imprescindibile opera di solidarietà. Anche per questo è fondamentale che a tutti i livelli, dal locale al nazionale, venga sempre più riconosciuto il valore del volontariato, favorendone l’azione e liberando le energie che al suo interno si sprigionano».
«Questi dati – commenta il presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione Alessandro Bianchini - dimostrano che il volontariato italiano è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico. Dal punto di vista delle risorse prosegue una tendenza che osserviamo da anni: lo stato di salute economica delle associazioni presenta una sostanziale tenuta, anche per loro capacità di fare affidamento su risorse proprie, differenziando le fonti di entrata. Ma osserviamo anche che le associazioni operanti in alcuni settori di intervento, sopratutto la protezione civile, hanno maggiori difficoltà. Influisce sicuramente anche la crescente pressione del pubblico a cui sono sottoposte».
UN BUONO STATO DI SALUTE ECONOMICA - Nonostante la congiuntura negativa, lo stato di salute economica delle Organizzazioni di Volontariato (OdV) nel 2013 è buono. Più della metà dei presidenti delle OdV intervistati (56,6%) ritiene stabile o equilibrata la situazione economica-patrimoniale della propria OdV. Il 29,2% dei presidenti la definisce in termini positivi e solo il 14,1% la ritiene difficile. A conferma, il giudizio espresso dai Presidenti sui livelli delle entrate delle OdV nel biennio 2011-2013 è complessivamente incoraggiante. Nel 2011 il 68,8% delle organizzazioni mostravano variazioni nulle o positive rispetto all’anno precedente. Questa situazione si conferma nel 2013: il 69,3% delle OdV italiane conferma o migliora il livello di entrate del 2012.
LA PROTEZIONE CIVILE SOFFRE DI PIU’ - Una conferma ulteriore giunge considerando il giudizio sulla sostenibilità delle spese correnti. Per due OdV su tre (63,6%) non sussistono particolari difficoltà ad affrontare le spese correnti per la gestione dell’attività. Solo il 2,1% delle OdV mostra gravi problemi di sostenibilità e circa 1/3 (34,3%) dichiara di avere qualche difficoltà al proposito. Se da una parte le OdV italiane mostrano complessivamente un buono stato di salute economica, dall’altra esistono settori e aree che soffrono più di altri. La rilevazione Cnv-Fvp conferma anche per il 2013 le difficoltà economiche già registrate nel 2011 con riferimento alle OdV del settore della Protezione Civile e, in misura minore, alle OdV delle regioni dell’Italia Centrale. Diversamente dal 2011, nel 2013 si registrano stati di sofferenza anche per le OdV del settore dei Beni culturali e del Volontariato internazionale. Per tutti questi casi è comunque da rilevare che le difficoltà economiche riguardano sempre una minoranza delle OdV.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN RITARDO NEI PAGAMENTI - Ad ulteriore conferma del buono stato di salute economica delle OdV nel 2013, solo una quota minima di organizzazioni (tra lo 0,6% e il 2,2%) dichiara di avere difficoltà a saldare i debiti contratti verso terzi. D’altra parte, la difficoltà nella riscossione di crediti verso privati riguarda il 2,6% delle OdV intervistate. Il 13,8% del campione ha invece difficoltà a riscuotere i crediti verso la pubblica amministrazione. I crediti non riscossi al momento dell’intervista creano problemi di liquidità al 39,2% delle OdV che sono in posizione di creditori. Le OdV della Protezione Civile sembrano ancora quelle in maggiore difficoltà: in questo settore pressoché tutte le OdV in posizione creditoria (circa una su cinque) hanno difficoltà di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, elemento che crea serie difficoltà alla maggioranza assoluta delle organizzazioni (56,7%).
SOCI E VOLONTARI IN CRESCITA - Nell’opinione dei Presidenti intervistati, le OdV italiane sono caratterizzate da una base di soci e di volontari che nel 2013 risulta consolidata o in espansione in pressoché tutti i settori e tutte le regioni, con leggeri scostamenti. Nel 2013 il numero dei soci risulta stazionario in poco più della metà delle OdV (51,9%) e in crescita in una OdV su tre (33,6%). Nel complesso quindi circa 85 OdV su 100, nel 2013, hanno confermato o allargato la propria base associativa. Il 14,5% delle OdV ha invece sperimentato una diminuzione del numero dei soci. Dati analoghi relativamente al numero dei volontari che tuttavia sperimenta variazioni più contenute. Oltre 6 OdV su 10 (63,9%) confermano nel 2013 il numero dei volontari dell’anno precedente, mentre poco più di 1 OdV su 4 (25,6%) vede crescere tale numero. Esiste comunque un 10,5% di OdV in cui nel 2013 i volontari sono diminuiti.
I GIOVANI CONTINUANO AD IMPEGNARSI, NONOSTANTE LA CRISI - Nelle OdV italiane, in media, il 25,3% dei volontari ha meno di 35 anni. Il dato è identico a quello registrato nel 2011. Solo il Settore della Protezione Civile – che ha il corpo di giovani volontari più consistente (in media il 31,9% under 35) – si avvicina ad avere una base volontaria simile alla struttura della popolazione italiana al 1° Gennaio 2013 (gli under 35 sono il 35,5% secondo i dati Istat). Nel 2013, i cittadini stranieri sono stati in media il 3,7% dei volontari delle OdV. In concomitanza con la grave crisi occupazionale italiana, è anche da osservare che il monte-ore speso dai volontari nelle OdV – sempre secondo i Presidenti delle stesse – sembra complessivamente stabile o in aumento nel 2013. La stabilità delle ore dedicate dai volontari all’OdV caratterizza il 60,0% delle organizzazioni; l’aumento il 29,5%. Meno di una OdV su 10 ha visto nel 2013 diminuire la quantità di impegno profuso dai propri volontari.
GLI EFFETTI DELLA CRISI - I Presidenti delle OdV hanno opinioni diverse sugli effetti delle difficoltà occupazionali sulla quantità di tempo dedicata alle attività di volontariato. Il 46,7% dei Presidenti ritiene che la crisi occupazionale abbia un’influenza sul monte-ore dedicato dai cittadini alle attività di volontariato, mentre il 45,0% ritiene che non vi sia un’influenza diretta. Tra coloro che ritengono esistere un legame tra crisi e impegno volontario, prevale l’opinione sull’impatto negativo della crisi. Considerando tutto il campione dei Presidenti intervistati, il 29,7% ritiene che la crisi abbia contribuito a generare una diminuzione della quantità di tempo dedicata alle attività di volontariato.
IL VOLONTARIATO COLONNA DEL WELFARE LOCALE - Dall’indagine Cnv-Fvp risulta confermata la propensione delle OdV italiane ad operare su scala locale. Comuni, Comunità Montane ed Aziende Sanitarie Locali risultano gli enti pubblici con cui le OdV si relazionano consistentemente sia nel quadro di accordi convenzionali che per la realizzazione di altri progetti. Circa la metà delle OdV non operanti nel campo della donazione (51,3%) risulta nel 2013 titolare di una o più Convenzioni con enti pubblici. La comparazione sincronica (anno 2013, differenti settori) mostra che le OdV della Protezione Civile ricorrono con maggiore frequenza ai rapporti convenzionali (in questo settore sono titolari di Convenzioni il 71,7% della OdV al netto delle non risposte), seguite da quelle del Sanitario che non operano nel campo della donazione (65,9% al netto delle non risposte). Rispetto alla rilevazione condotta nel 2011, il numero di OdV titolari di Convenzioni con enti pubblici è in leggera crescita (+6 punti percentuali). Nel quadro di rapporti convenzionali con enti pubblici, nel 2013 circa la metà delle OdV ha progettato l’attività in modo condiviso con l’ente pubblico e ha contribuito a realizzarla (co-progettazione), mentre l’altra metà ha svolto l’attività che l’ente pubblico ha richiesto (esecuzione).
MA STENTA ANCORA A FARE RETE - La pratica della collaborazione significativa con altri soggetti non-profit riguarda invece ancora una minoranza delle OdV: solo il 23,3% delle OdV ha collaborato nel 2013 con altre OdV o con associazioni di mutuo-aiuto, il 14,4% con associazioni di promozione sociale, centri sociali e centri socio-ricreativi, il 9,4% con strutture ecclesiali. Percentuali ancora più esigue di OdV hanno all’attivo nel 2013 collaborazioni significative con altri soggetti non-profit.

Leggi la ricerca sulle OdV effettuata dal Centro Nazionale per il Volontariato e dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione. La trovi da pag. 19 a 22 sul n. 1 2013 di Volontariato Oggi