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ART BONUS: LA CARICA DEI 1000

  • Pubblicato il: 16/11/2015 - 20:31
Autore/i: 
Rubrica: 
NORMA(T)TIVA
Articolo a cura di: 
Francesco Moneta

 
Nel momento in cui scriviamo, i Mecenati che hanno aderito all’Art Bonus sono 998, e quando leggerete queste note avranno certamente superato la prima fatidica soglia dei 1000: Enti, Imprese e Persone fisiche che hanno aderito alla «chiamata alle Arti» del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, per portare risorse dei Privati alla Cultura pubblica.
Mentre queste «erogazioni liberali» hanno ormai superato i 40 milioni di euro, è stata recentemente presentata la Campagna di comunicazione «SIAMO TUTTI MECENATI’». Dopo le prime difficoltà la nave dell’Art Bonus pare essere finalmente partita, anche se c’è ancora un lungo viaggio da percorrere e non tutte le attrezzature necessarie sono a già bordo

 
Autunno frizzante questo del 2015 in materia di CULTURA + IMPRESA.
Dopo la presentazione del portale per le Sponsorizzazioni culturali www.upaperlacultura.org  (vedi numero precedente), gli Stati  Generali della Cultura romani del Gruppo Sole 24ORE hanno dedicato una buona parte dei lavori agli investimenti in Cultura delle imprese, anche se i ‘casi’ presentati sono ormai noti ai più e consolidati: Ferruccio Ferragamo che restaura gli Uffici di Firenze, Gucci che insieme alla Cassa di Risparmio di Firenze restaura gli Arazzi di Palazzo Vecchio (Firenze protagonista non casuale di questa edizione dell’evento?), Renzo Rosso della Diesel che si dedica al Ponte di Rialto di Venezia, e Diego Della Valle del Gruppo Tod’s che racconta come le grandi aziende del Made in Italy stiano lavorando al servizio dell’Arte.
Fortunatamente è partita anche la terza edizione del Premio CULTURA + IMPRESA che mostra come non solo le Aziende della Moda siano attente agli investimenti in Arti e Cultura. Le prime applicazioni che stanno pervenendo al portale digitale www.culturapiuimpresa.ideatre60.it riguardano Banche, Case Farmaceutiche, Fondazioni d’Impresa: ma è un dato di fatto che oggi gli imprenditori del cosiddetto ‘Lusso’ siano tra i protagonisti di questo auspicato rinascimento del nostro mecenatismo culturale, almeno per quanto concerne i progetti di grande visibilità mediatica, e proprio a questo tema dedicheremo il servizio principale del prossimo numero.
Ma il mese di ottobre è stato anche il momento scelto dal MIBACT per presentare i primi risultati dell’Art Bonus, il nuovo consistente beneficio fiscale assicurato a tutti i soggetti pubblici e privati – enti, aziende e persone fisiche – che  effettuano ‘erogazioni liberali’ a favore della Cultura.
Partito un po’ in sordina, evolutosi nel tempo ma accompagnato dalle inevitabili polemiche dei soggetti esclusi dal beneficio (le erogazioni liberali riguardano solo i beni culturali pubblici, direttamente o tramite i soggetti che li gestiscono, li manutengono e li restaurano), oggi l’Art Bonus pare un meccanismo praticabile, anche grazie all’efficace portale www.artbonus.gov.it, gestito da Arcus, l’ente partecipato dal MIBACT che ha il compito di promuovere il progetto, in stretto coordinamento con il Ministero.
Carolina Botti, il Direttore Centrale di Arcus, ingegnere con importanti trascorsi nella consulenza strategica alle Imprese, commenta compiaciuta l’avvicinarsi della fatidica soglia del millesimo Mecenate: mentre scriviamo, a metà novembre,  il ‘totalizzatore’ evidenzia 998 Mecenati, che a fine ottobre erano ‘solo’ 773: ovvero, la sensazione è che si stia creando un interesse progressivo verso questa  ‘chiamata alle Arti’, come è diventato l’invito del Ministro al ‘Mecenate che è in noi’.
Il portale dell’Art Bonus è chiaro, efficace e trasparente. Non è difficile verificare quali Enti e Operatori culturali pubblici si sono candidati per ricevere questo beneficio, e quali di essi siano già stati beneficiati, in che misura e da quali Mecenati: le schede relative ad ogni ente e progetto culturale aggiornano spesso gli elenchi filtrabili per nominativo, costo del progetto e finanziamenti già ottenuti. Per ogni progetto finanziato, in funzione della diligenza degli estensori, si possono trovare i dettagli delle donazioni.
Se ne può ricavare una sorta di classifica delle erogazioni liberali ricevute tramite l’Art Bonus, che vede al primo posto la Fondazione del Teatro alla Scala, con 11.456.000,00 di euro, seguita dall’Anfiteatro romano ‘Arena di Verona’ (di gestione comunale) con 9.000,000,00 di euro, e quindi dalla Fondazione Arena di Verona con 4.200.000,00 di euro, il che porta il monumento veneto a conquistare almeno momentaneamente la maglia blu dei beneficiari del mecenatismo nazionale. Interessante è andare nel dettaglio della quarta posizione, detenuta dal Teatro Donizetti di Bergamo, che dichiara 3.348.500,00 euro e indica in dettagli i suoi mecenati, aprendo una finestra sull’Italia che risponde all’appello per sostenere il Bene culturale di riferimento della propria città: si va dai 1.000,00 euro del signor Mario Gabrielli e della Gioielleria Cornaro Renzo ai 2 milioni di euro della Banca Popolare di Bergamo, passando per un campione di altri privati e altre imprese del territorio. C’è poi un lungo elenco di progetti culturali che attendono ancora ‘il primo mecenate’, dalla Bandiera della Scuola elementare di Pino d’Asti alla ricerca di 549,00 euro alla Torre della Gabbia di Mantova, che di euro ne cerca invece 1.450.000,00. La signora Federica Maltese, di Torino, al momento è la Mecenate che ha dato il contributo più contenuto: 20,00 euro alla Biblioteca Villa Amoretti e Aranciera di Torino.
Insomma, si può davvero essere ‘tutti Mecenati’, come annuncia la Campagna di comunicazione presentata in ottobre, quando è stato fatto un primo bilancio dell’Art Bonus e sono state fornite le informazioni dei box a lato.
I primi media pianificati sono stati la RAI – Radio e TV – e la stampa on-line, e sarà quindi la volta dei mezzi outdoor in alcune città italiane. La campagna Art Bonus si basa sul concetto che il patrimonio artistico-culturale viva anche dentro di noi – sottolinea Carolina Botti. -  Questo concetto è espresso utilizzando la suggestione visiva della esposizione multipla, tecnica fotografica con cui si sovrappongono varie esposizioni di diversi soggetti (un manager, un imprenditore, una signora che fa shopping, un pescivendolo, una musicista, due architetti e due studenti) dentro i quali sono evocati alcuni dei più significativi beni culturali del nostro paese.Conservare i nostri beni culturali vuol dire conservare anche la nostra identità e trasmetterla ai nostri figli. Anzi, molto di più: è garantire al mondo la perpetuazione di una risorsa cruciale il cui destino è anche nelle nostre mani. Questo tema è il principio sul quale è costruita la comunicazione per l’Art bonus, e viene proposto al grande pubblico italiano in modo che l’appello al mecenatismo non sia sostenuto solo da un criterio di vantaggio fiscale – di cui peraltro si informa puntualmente – ma abbia una motivazione, anche educativa, più profonda e ampia.
Si è preferito sollecitare simultaneamente emozioni sociali forti come l’appartenenza, l’orgoglio, la cura: perché ascoltando questo appello i cittadini italiani, privati cittadini o imprenditori che siano, avvertano la parte bella dentro di loro che li chiama all’azione.’

Francesco Moneta – Presidente del Comitato CULTURA + IMPRESA
francesco.moneta@culturapiuimpresa.it
 

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