AGO-Modena Fabbriche Culturali Un filo nuovo per collegare arte e tradizione umanistica, cultura scientifica e innovazione
Un nuovo Polo Culturale multidisciplinare, AGO-Modena Fabbriche Culturali, nasce nel cuore di Modena e interessa una parte significativa del centro storico della città sia dal punto di vista urbanistico che storico e culturale. Viene riqualificata un’ampia area (oltre 40.000 mq.) con un rilevante investimento finanziario (oltre 110 milioni di euro) mettendo a sistema il complesso costituito dal Palazzo dei Musei, dall’ex Ospedale Estense e dall’ex Ospedale Sant’Agostino. Grazie all’importanza dei partners coinvolti - Comune di Modena, Gallerie Estensi, Università di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – si dà vita ad un progetto culturale ed architettonico tra i più significativi in Italia, che mette insieme, alimentandone le sinergie, arte e tradizione umanistica con cultura scientifica e innovazione.
Un progetto che viene da lontano e prende le mosse tredici anni fa. Nel 2005 tra Comune di Modena, Ministero dei Beni Culturali e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena si sottoscrive un primo ‹‹Protocollo di intesa per la valorizzazione della Parte Monumentale dell’Ospedale S. Agostino››, cui fa seguito un secondo Protocollo nel 2007. Successivamente, nel 2013, un ‹‹Accordo Operativo›› definisce i reciproci impegni per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione dell’ex Ospedale. Nel 2014 il nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo istituisce i Poli museali regionali. Conseguentemente le Gallerie Estensi - che comprendono la Galleria Estense, la Biblioteca Estense, il Palazzo Ducale di Sassuolo, il Museo Lapidario Estense e la Pinacoteca Nazionale di Ferrara - diventano uno dei venti musei autonomi nazionali. Nel nuovo contesto interviene, nel 2016, un Accordo Procedimentale sottoscritto tra MiBACT, Fondazione e Comune di Modena, che indica quale priorità attuativa, il progetto denominato ‹‹Riqualificazione del complesso edilizio Palazzo dei Musei - Ex Ospedale Estense››, a valere sullo stanziamento di 70 milioni di euro per il progetto ‹‹Ducato Estense›› contenuto nel Piano Stralcio ‹‹Cultura e Turismo›› (aggregato Sistema Museale Italiano) approvato dal CIPE nel maggio dello stesso anno. E oggi, con il compimento dell’iter dei provvedimenti urbanistici (manca soltanto l’approvazione della Soprintendenza Archeologia Beni Culturali e Paesaggio di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara), l’intervento di restauro e riqualificazione dell’ex Ospedale Sant’Agostino sta per entrare finalmente nella sua fase realizzativa.
Significativa e simbolica la scelta del nome AGO-Modena Fabbriche Culturali: nasce dalla centralità nel progetto del rinnovato ex Ospedale Sant’Agostino, che ospiterà la Fondazione Modena Arti Visive (con il Centro per la Fotografia e l’Immagine, gli spazi espositivi e la Scuola di Fotografia), il Museo della Figurina, i Musei Universitari, il Teatro Anatomico, il Polo Bibliotecario con la Biblioteca Estense e laBiblioteca Poletti (oggi nel Palazzo dei Musei), il Centro Linguistico e per l’Internazionalizzazione, legato all’Università di Modena, l’area formativa dei laboratori per lo sviluppo delle digital humanities e del Future Education Modena, che partiranno rispettivamente a gennaio e a febbraio del prossimo anno. Vi saranno inoltre il Polo Espositivo con gli spazi per le mostre d’arte e quelli dedicati alle esposizioni del patrimonio delle due biblioteche, un Auditorium a servizio di tutte le istituzioni del Polo Culturale e della città, aree di accoglienza per il pubblico nonché servizi di ristorazione, esercizi commerciali, abitazioni a uso foresteria.
Come spiega Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi ‹‹AGO rimanda alla denominazione topografica (l’antico ospedale Sant’Agostino). Al richiamo diretto dello spazio fisico, il logo aggiunge quello più astratto ma non meno importante al lungo e fondamentale lavoro di ‹ricucitura›: spaziale, fisica fra i due lati della piazza (fra Sant’Agostino e Palazzo dei Musei) e culturale, essendo strettamente legati e comuni gli intenti degli istituti agenti nel progetto››.
Una sottolineatura condivisa da Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ‹‹Questo è AGO, frutto dello stare insieme, del lavoro comune di enti, istituzioni e rappresentanti della comunità. Uno spazio dove ricucire il sapere scientifico e quello umanistico, un luogo dove guardare contemporaneamente al passato e al futuro. AGO è, secondo il suo significato originario, la volontà di agire, di progettare, di costruire un ambiente per i cittadini del futuro››.
E aggiunge il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ‹‹Serviva un nome che tenesse insieme storia e futuro, cultura umanistica e arte con la cultura scientifica e l’innovazione, l’antico e la modernità. Serviva soprattutto un nome che esprimesse tutto ciò con la rapidità necessaria nella comunicazione del mondo contemporaneo e, insieme, con la profondità indispensabile per rappresentare il patrimonio di sapere e conoscenza che si vuole promuovere, partendo da Modena ma con lo sguardo aperto al mondo. E serviva che fosse bello, che fosse AGO››
A progetto realizzato, tutte le istituzioni culturali coinvolte avranno l’opportunità di svilupparsi in termini di spazi, tecnologie, comunicazione e razionalizzazione dei processi gestionali, ma anche e soprattutto attraverso forme di collaborazione che ne valorizzino integrazione e sinergie per strutturare un’offerta culturale organica e attrattiva di nuovi pubblici.
Il ‹‹battesimo di AGO›› verrà scandito da spettacoli e visite guidate che si svolgeranno tutti i fine settimana fino al 31 gennaio. Dal mese di febbraio 2019, poi, tutti gli operatori culturali del territorio saranno invitati a contribuire alla realizzazione di un programma culturale mensile.
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