Viaggio in Italia. Tappa in Sicilia
In un quadro pubblico pesantemente segnato dai tagli alla cultura, quale politica culturale persegue la Fondazione GOCA sul territorio siciliano? E con quali sinergie strategiche? La Fondazione ha rapporti con le istituzioni pubbliche siciliane con le quali condivide l’obiettivo di valorizzazione e promozione dei beni monumentali e paesaggistici, soprattutto con gli enti che si occupano in particolare di beni culturali e turismo, oltre che alle istituzioni di riferimento per quanto riguarda l’arte, come la GAM-Galleria d’Arte Moderna di Palermo e Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia. Poi, la Fondazione Banco di Sicilia è tra i soci fondatori di GOCA.
Quale rapporto ha la Fondazione GOCA con gli artisti siciliani?
Forte, perché l’obiettivo primario è promuovere l’arte contemporanea in Sicilia e, contestualmente anche i beni monumentali, culturali e paesaggistici dell’Isola. La performance di Vanessa Beecroft – prodotta dalla Fondazione – in questo senso è stata emblematica: ospitata nello straordinario complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, un luogo di incantevole bellezza, fondamentale per il lavoro dell’artista. Le immagini di questo posto hanno fatto il giro di tutto il mondo grazie alle opere prodotte per l’occasione. Consideriamo gli artisti per la qualità della loro ricerca e non per la loro provenienza geografica e il nostro interesse è lavorare con artisti già affermati, ma soprattutto con più giovani – come nel progetto che stiamo valutando attualmente – al di là del fatto che siano nati in Sicilia, in Italia o nel resto del mondo. Stiamo lavorando su una borsa di studio per giovani artisti siciliani all’estero, perché siamo fermamente convinti che mettere in contatto la giovane creatività locale con un contesto internazionale, sia un grande contributo.
Dopo il primo appuntamento con la performance di Vanessa Beecroft nel 2008, la Fondazione si è fermata per questioni burocratiche. Ora la situazione appare stabilizzata. A cosa state lavorando?
Abbiamo ottenuto il riconoscimento come personalità giuridica e l’iscrizione al registro delle fondazioni a carattere privato presso gli uffici della Presidenza della Regione Siciliana. Stiamo elaborando programmazione e budget con l’idea di organizzare una collettiva di giovani artisti italiani e internazionali per la primavera del 2012 e la produzione di un’opera permanente di un grande artista internazionale in uno spazio pubblico di Palermo.
Vi avvalete di uno spazio espositivo? Avete una collezione?
La Fondazione ha inaugurato la propria attività con la performance della Beecroft e ora stiamo progettando un evento nella zona archeologica del Castello a Mare di Palermo. Non vogliamo avere uno spazio espositivo fisso, ma essere una struttura agile e flessibile che può operare nei luoghi diversi della città e della regione, che gli artisti sceglieranno come più adatti alla presentazione del loro lavoro. Ovviamente questo è anche la modalità per rivalutare questi stessi luoghi attraverso l'arte contemporanea. Avremo una piccola sede in uno spazio versatile, che potrà essere utilizzato sia per incontri e conferenze che per opere site-specific e residenze. Si tratta di una piccola chiesetta sconsacrata, l'oratorio della Madonna del Rifugio dei Peccatori Pentiti in via Maqueda, nel centro storico di Palermo, i cui lavori di ristrutturazione e adeguamento sono in via di ultimazione.
Per quanto riguarda la collezione permanente, attualmente la Fondazione GOCA possiede una grande fotografia della performance «VB62» di Vanessa Beecroft che verrà esposta al pubblico alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, a cui abbiamo concesso l’opera in comodato. Non creeremo una collezione ma, certamente una piccola raccolta che possa raccontare la storia delle produzioni di opere d’arte contemporanea realizzate da GOCA in Sicilia.
❑ Nino Bevilacqua è Presidente dell’Autorità Portuale di Palermo e della Fondazione GOCA - Galleria d'Arte Contemporanea di Palermo
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