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Verso Ravello Lab 2016

  • Pubblicato il: 10/10/2016 - 19:39
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Articolo a cura di: 
Claudio Bocci

L’Europa, nel quadro della Strategia UE 2020, ha sviluppato una serie di strumenti e programmi finalizzati a favorire un approccio integrato al patrimonio culturale, nuovi modelli di governance partecipativa della cultura e la crescita delle industrie creative. Si tratta di temi che, sin dalla prima edizione, sono stati al centro delle riflessioni di Ravello Lab - Colloqui Internazionali, il think-thank promosso dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e da Federculture, in programma dal 20 al 22 ottobre nella incantevole località della Costiera amalfitana

Come riportato nel manifesto 2015 di ECBN European Creative Business Network, le Industrie Culturali e Creative hanno costantemente partecipato, negli ultimi anni, alla competitività dell’economia europea più di qualsiasi altro comparto di attività, generando €558 miliardi di valore aggiunto (4,4% del PIL totale dell'UE) nel quale trovano impiego 8,3 milioni lavoratori (3,8% della forza lavoro totale di UE). Sul fronte dell’occupazione, inoltre, recenti ricerche europee hanno calcolato che il patrimonio culturale è in grado di generare 26,7 posti di lavoro indiretti per ogni occupato diretto nel settore.
Per questo l’Europa, nel quadro della Strategia UE 2020, ha sviluppato una serie di strumenti e programmi finalizzati a favorire un approccio integrato al patrimonio culturale, nuovi modelli di governance partecipativa della cultura e per la crescita delle industrie creative. Si tratta di temi che, sin dalla prima edizione, sono stati al centro delle riflessioni di Ravello Lab - Colloqui Internazionali, promosso dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e da Federculture. La più recente risoluzione del Parlamento Europeo ‘Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa’ e la Convenzione di Faro (promossa dal Consiglio d’Europa) sulla partecipazione dei cittadini alla cultura, rafforzano l’ispirazione che ha costantemente guidato i lavori di Ravello Lab e che, nel corso degli ultimi anni, ha conseguito significativi e concreti risultati.
L’originale formula dei Colloqui di Ravello, infatti, ha contribuito ad estendere la consapevolezza sulle tematiche critiche dello sviluppo a base culturale e ha prodotto innovative misure recentemente promosse dal Mibact, come ad esempio, il programma delle Capitali italiane della cultura e l’Avviso Progettazione per la Cultura, entrambi frutto dell’intuizione e dell’elaborazione di Ravello Lab. Si tratta di importanti misure che mirano a consolidare una ‘cultura della pianificazione strategica e della progettazione integrata’ che pone le risorse culturali al centro di innovativi processi di sviluppo locale.
Anche alla luce di questo importante risultato, l’undicesima edizione di Ravello Lab, in programma dal 20 al 22 ottobre 2016, continuerà a lavorare sulla governance partecipata, sulla progettazione integrata, sui modelli di gestione, sulla partnership pubblico/privato, sull’audience development che, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie, mettano al centro della riflessione le risorse culturali e le industrie culturali. Si tratta di tematiche in linea anche con le riflessioni portate avanti dal Mibact e dall’Associazione italiana dei Siti Unesco che riguardano la necessità di innovare nella normativa e nella prassi che riguarda la gestione delle eccellenze culturali del nostro Paese. In particolare, d’intesa con il Ministero, Ravello Lab approfondirà il tema dei Piani di gestione richiesti per l’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale quale buona pratica e protocollo ‘universale’ di sviluppo locale a base culturale. L’idea è che se la metodica prevista dalla ‘Linee Guida’ per la candidatura alla Lista Unesco, arricchita da una più estesa partecipazione dei cittadini, fosse regolarmente utilizzata dai territori, se ne avvantaggerebbe la coesione sociale e si darebbe grande impulso allo sviluppo economico delle comunità locali. In questa cornice, al fine di esaminare le principali criticità e di valorizzarne le potenzialità, saranno presentati casi di rilievo, a partire da quelli della Campania. La Regione è infatti impegnata a sviluppare una specifica politica di sostegno e di sviluppo alla progettazione dei 6 siti Unesco ricadenti nel territorio di propria competenza.
L’approccio integrato trova conferma anche nelle metodologie sviluppate dall’OECD (Organizzazione di Cooperazione e di Sviluppo economico), che attraverso il programma LEED (Local Economic and Employment Development) è partner dei Colloqui di Ravello già dal 2015. Il generale consenso sull’utilità di Ravello Lab deriva da una chiara visione strategica delle finalità del Laboratorio e dalla partecipazione di Amministratori, Studiosi ed Operatori, italiani ed europei, chiamati a fornire un contributo di analisi e di proposte basate su esperienze concrete.
I due tavoli paralleli della prossima edizione dei Colloqui di Ravello, a cui parteciperanno amministratori, studiosi e operatori specializzati, affronteranno tematiche di rilevante interesse che riguardano:

  • Panel 1: Pianificazione strategica e modelli di gestione
  • Panel 2 : Audience Development e tecnologie digitali per la valorizzazione delle risorse culturali

Ciascuna edizione di Ravello LAB si conclude con una sintesi dei lavori (le ‘Raccomandazioni di Ravello Lab’) che hanno l’ambizione di contribuire a definire una nuova agenda politica dei diversi livelli istituzionali chiamati a sviluppare innovative politiche pubbliche di crescita centrate sulla cultura e sulle industrie creative.
Nelle varie edizioni, Ravello LAB, fedele all’idea di costituire progressivamente un laboratorio al servizio delle politiche di sviluppo europee centrate sulla cultura e sull’economia della conoscenza, ha intrapreso un rapporto privilegiato con gli Uffici della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. In questo dialogo privilegiato con le Istituzioni, di particolare rilievo il recente conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica che ha onorato il lavoro condotto fin qui dai Colloqui Internazionali di Ravello.

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Claudio Bocci, Direttore Federculture – Consigliere Delegato Comitato Ravello Lab