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Un’alleanza strategica fra soggetti del Terzo Settore

  • Pubblicato il: 15/02/2018 - 08:05
Autore/i: 
Rubrica: 
SAPER FARE, SAPER ESSERE
Articolo a cura di: 
Francesca Neri, Osservatorio, Fondazione Exclusiva

A margine di una giornata di lavoro organizzata dall’Acri, grazie a Carola Carazzone Segretario Generale di Assifero, è nato a giugno del 2017 il prodromo di quella che sarebbe divenuta un’alleanza fra soggetti del Terzo Settore, prevalentemente Fondazioni d’impresa o di comunità, unite da obiettivi e punti di vista, al di là della loro storia, dimensione, posizione geografica; soggetti che in modalità differenti stanno utilizzando nei territori italiani la creatività e l’arte per produrre valore sociale e che hanno risposto con entusiasmo e generosità alla proposta di Fondazione Exclusiva di creare un partenariato strategico rivolto ad affrontare sfide concrete partendo dalla ricchezza e varietà delle proprie esperienze.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Exclusiva


Fondazione Exclusiva, Fondazione Golinelli, Fondazione Cometa, Fondazione Horcynus Orca, Fondazione di Comunità del Salento hanno deciso di mettersi alla prova con un primo progetto, che è stato presentato il 9 Febbraio al bando “Con i bambini” e sul quale hanno incontrato la convergenza con il Centro Sportivo Italiano, una delle più antiche associazioni sportive.
 
L’idea alla base del progetto presentato è stata quella di lavorare sulle intelligenze multiple (in cui si rispecchia la molteplicità di vocazioni della nostra alleanza), entrando in contatto con i luoghi della bellezza e della creatività e sperimentando, “hands on”, i talenti di ciascun ragazzo. La progettazione di azioni comuni volte a combattere la povertà educativa e l’abbandono scolastico è stata possibile perché ognuno dei partner lavorava già a partire da questi due principi condivisi.
 
Di seguito il punto di vista sulla partnership e sul progetto dalla voce dei suoi diretti protagonisti.
 
FARE RETE È NECESSARIO
 
“Per Fondazione Exclusiva è decisamente tramontato il tempo dell’iniziativa solitaria, che spesso si trasforma in duplicazione. E’ invece fondamentale lo sviluppo del lavoro di rete con altre istituzioni, fondazioni e imprese, superando la logica della contrapposizione profit/no profit” (Fondazione Exclusiva).
 
“Del resto, con la riforma del codice del Terzo Settore e lo sviluppo di nuove forme di impresa sociale, saranno sempre più importanti le collaborazioni trasversali. Questa è stata per noi una liaison innovativa, che ha messo in relazione una variegata componente del mondo non profit, che si preoccupa dello stesso obiettivo: aiutare i giovani a crescere in modo diverso e a guardare al futuro con ottimismo e prospettive” (Centro Sportivo Italiano). 
 
“La rete è fondamentale, soprattutto fra soggetti “che condividono la stessa visione e lo stesso approccio metodologico, perché così diventa possibile creare e amplificare le opportunità” (Fondazione Golinelli).
 
“La Fondazione Horcynus Orca nasce come rete; la costruzione di relazioni a livello territoriale e con altre realtà che condividono un approccio ma hanno contenuti diversi è radicata nel suo DNA” (Fondazione Horcynus Orca).
 
“Il valore aggiunto è sicuramente quello di aver incontrato enti eccellenti con i quali parlare lo stesso ‘linguaggio’. Una partnership che già nella fase di ideazione e pianificazione del progetto ha generato una contaminazione di esperienze” (Cometa).
 
La rete permette di contare su “una maggiore capacità di progettazione condivisa e partecipata; maggiore capacità di sviluppo di idee innovative con possibilità di utilizzo di buone pratiche già realizzate in territori differenti anche attraverso un ‘travaso’ delle competenze a realtà più giovani e meno strutturate” (Salento).
 
LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN ITALIA È UN’URGENZA
 
“Il fenomeno della dispersione scolastica ha raggiunto livelli allarmanti e manifesta tutta la sua gravità tra gli adolescenti e soprattutto nelle zone periferiche. E’ necessario lavorare sui modelli didattici ripensando al modo con cui i ragazzi vengono coinvolti nelle attività formative a scuola e anche al di fuori da essa, puntando su laboratori esperienziali e sperimentali, sulla formazione scientifica e tecnica ma anche su un approccio multidisciplinare e sul potenziamento delle competenze trasversali, orientando i giovani al lavoro e alle professioni del futuro. Ripensare i modelli didattici vuol dire anche supportare gli insegnanti nel rendersi protagonisti di questo cambiamento. Da non trascurare infine il coinvolgimento delle famiglie” (Fondazione Golinelli).
 
“La scuola spesso diventa il luogo dove i minori depongono le proprie difficoltà, ed è anche un ambito cruciale per poter rilanciare l’immagine di sé e acquisire autostima e autoefficacy; il successo scolastico può essere infatti un riscatto importante, seppur difficile da ottenere. La situazione odierna della scuola presenta tuttavia delle criticità che rendono più complesso affrontare i problemi connessi all’aspetto relazionale e regolativo e le stesse difficoltà cognitive e comportamentali. Sono fattori critici: la mancanza di un intervento personalizzato (che necessita di una maggiore elasticità del sistema) e la discontinuità dell’azione educativa dovuta alla frammentazione degli interventi dei docenti nella singola scuola e al flusso discontinuo di informazioni sul percorso scolastico dei ragazzi nel passaggio da una scuola ad un’altra” (Cometa).
 
“E’ necessario fare un distinguo in merito alle situazioni di disagio e ai territori coinvolti, in quanto la dispersione può essere determinata sia dalle condizioni economiche disagiate, ma anche dalla scarsa motivazione degli allievi e dalla paura del futuro. Questo comporta necessariamente un approccio differente, così che le opportunità nate dalle diverse esperienze possano generare contaminazioni e buone pratiche” (Salento).
 
“La povertà culturale/educativa/cognitiva dei ragazzi a rischio di abbandono compromette le capacità cosiddette ‘non-cognitive’, come il piacere di stare con gli altri, la capacità di vincere la solitudine, di stare bene a scuola, e perfino la motivazione nel perseguire uno scopo nella vita, la voglia di cogliere opportunità per crescere educativamente. E’ una spirale perversa. Le difficoltà che gli adolescenti incontrano nel relazionarsi con se stessi e con gli altri, la mancanza di stimoli motivazionali, accrescono la loro privazione educativa” (Fondazione Exclusiva).
 “I ragazzi oggi si formano sul web, con nozioni generaliste e molto superficiali su tutti i campi; l’alternativa a questo è una super specializzazione verticale. Una didattica che prepari alla vita deve invece favorire l’approccio alla complessità che è multidisciplinare. L’esperienza ci ha dimostrato che bisogna agire in maniera non convenzionale ancorandosi al contemporaneo. Ed è nell’arte che si anticipano i bisogni delle persone ed è su questo piano, più caldo, che si può sperimentare un linguaggio che incontri i ragazzi. Nell’esperienza artistica, nell’espressione di sé si possono affrontare anche temi impegnativi, come la multiculturalità, ma in un modo partecipato che apra una porta ad altre visioni, ad altri modi di pensare. Ai ragazzi rimarrà la scelta di intraprendere o meno la strada che hanno intravisto, ma la consapevolezza dell’esistenza di una alternativa rimarrà con loro” ” (Fondazione Horcynus Orca).
 
“Occorre un’alleanza educativa che faccia battere all’unisono il cuore di scuola, famiglia, privato sociale. Nella società differenziata per funzioni, il rischio è la difficoltà di orientamento per ciascun ragazzo. La ricchezza formativa, se non connessa e condivisa in un piano educativo e di crescita, ma solo di incremento delle conoscenze, comporta  stress e assenza di autoidentificazione. Ecco, allora, la sinergia tra educazione formale e informale, versante su cui si colloca l’esperienza sportiva, che implica il dialogo e il confronto tra educatori. Una tale intenzionalità ottiene due effetti: la legittimazione di tutti i contesti, se percepiti come educativi, significativi, dotati di senso; la creazione di occasioni di peer education policontestuali” (Centro Sportivo Italiano) .
 
Da queste voci polifoniche e armoniche non poteva che scaturire un ventaglio di proposte da attuare insieme, centrate sull’individuo e i suoi bisogni, sul valore formativo del lavoro, sull’importanza delle relazioni, sulla centralità dell’orientamento del sé; ma naturalmente sulla creatività e l’educazione alla bellezza. Dopo il primo step della partecipazione al bando di “Con i Bambini”, la partnership è pronta a lavorare su nuove progettualità e opportunità di condivisione (a livello nazionale o europeo) in una dimensione condivisa che copra più territori e più settori.
 
Le citazioni riportate sono di:
Massimo Barilla, Responsabile attività culturali e archivi, Fondazione Horcynus Orca (Messina)
Vittorio Bosio, Presidente Centro Sportivo Italiano
Eugenia Ferrara, Responsabile area scuola e divulgazione, Fondazione Golinelli (Bologna)
Carlo Garbagna, Responsabile dell’Ufficio progetti, Cometa Formazione (Como)
Gabriele Ruggero, Segretario Generale  della Fondazione di Comunità del Salento (Lecce)
Giorgia Turchetto, Segretario Generale, Fondazione Exclusiva (Roma)
 
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