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A Torino la cultura «bilancia»

  • Pubblicato il: 11/10/2011 - 12:21
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Catterina Seia
Il Teatro Regio di Torino

Torino. Il bilancio della città deve aggiustarsi in corsa. Tra lo scorso novembre e agosto le manovre di governo hanno portato 51 milioni in meno nelle casse della Città, alle quali si aggiungono 12 milioni tagliati dalla Regione. Anche se le fondazioni di origine bancaria non sono state risparmiate dalla crisi, la Compagnia di San Paolo, presieduta da Angelo Benessia, verserà un contributo straordinario di 1,9 milioni alla città di Torino per far fronte ai tagli e consentire i servizi essenziali su assistenza, istruzione e cultura. Ma il futuro, nel quale si prospettano nuove contrazioni non può essere assicurato dalle compensazioni della provvidenza. Essenziale la «riorganizzazione della macchina comunale, per recuperare efficienza e produttività, a fronte di minori costi», impegno assunto dal Sindaco Fassino.
Da parte della Regione Piemonte, a teatri e musei andrà l’uno per mille dell’addizionale Irpef. Decideranno i contribuenti a quale istituzione culturale (fondazioni, associazioni…) destinare gli importi, in analogia a quanto accade per il 5 per mille. Sulla carta si tratta di circa 40 milioni di euro. Un meccanismo che andrà perfezionato nei prossimi giorni è una risposta alla lobby culturale. E’ certamente un invito alla mobilitazione delle diverse realtà di uscire dalla protesta per coinvolgere i propri pubblici più i profondità ed estenderli.

Si pensa anche alla patrimonializzazione delle fondazioni nate per la gestione della cultura, malate all’origine di sostenibilità. Pare un ossimoro, ma uno degli essenziali elementi costitutivi delle fondazioni, «il patrimonio», è sempre inadeguato, anzi inesistente: è molto più semplice assegnare uno scopo, di una dotazione che assicuri l’attuabilità e la continuità della missione.
Si vedono delle mosse in questa direzione. Per ripianare il profondo rosso del bilancio 2010 del virtuoso Teatro Regio (14mila abbonati, conti sempre attivi fino al bilancio 2009, unico teatro con spese fisse più basse degli incassi), l’amministrazione civica ha deciso di trasferire all’ente lirico un bene patrimoniale, i magazzini di Settimo, già utilizzati dal teatro come deposito per le scenografie. Valore: 4 milioni di euro, che compensa, seppure non di cassa, il taglio drastico dei finanziamenti 2010 di 5 milioni e 50mila euro (2milioni in meno dal FUS; 1,2 dalla Regione e 1 dal Comune). La gestione diretta del bene patrimoniale da parte del Regio potrà consentire di migliorare la relazione con le banche per accendere mutui o ottenere finanziamenti, o integrare le rendite cedendo spazi in affitto. Un’ipotesi accolta favorevolmente dal Sovrintendente Vergnano che comunque ha di fronte l’incognita dell’esercizio in corso nel quale sta lavorando su un budget di 38 milioni di euro, di cui un terzo ricavati da sponsor, contributi privati e biglietteria.
Un passo verso l’evoluzione di un modello gestionale, che potrebbe riguardare altre fondazioni dedicate alle gestione del patrimonio e alla produzione culturale e altri territori.

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