Sugimoto e Hütte al tempo dell’architettura
Venezia. Sono due le mostre che la Fondazione Bevilacqua La Masa inaugura il 5 giugno, in due diverse sedi: i «Modern Times» di Hiroshi Sugimoto, nelle sale di Palazzetto Tito (fino al 12 ottobre); e «Fantasmi e realtà» di Axel Hütte, nellagalleria di piazza San Marco (fino al 5 ottobre). Entrambe le rassegne, organizzate in concomitanza con la 14. Mostra Internazionale d’Architettura, sono curate da Filippo Maggia e nascono dalla collaborazione con la Fondazione Fotografia di Modena, tanto che proprio a Modena è attesa per il prossimo febbraio la retrospettiva dedicata a Sugimoto, mentre ancora prosegue la personale di Axel Hütte incentrata sulla visione della natura (cfr. n. 341, apr. ’14, p. 38). «Modern Times», oltre a presentare in anteprima mondiale i nuovi lavori sulla Serpentine Gallery di Londra e il MoMA di New York, comprende anche una selezione dal ciclo delle «Architecture Series», avviato dall’artista giapponese a metà degli anni ’90. Tra gli altri si ritrovano il Monumento ai Caduti ispirato a un disegno di Sant’Elia, il complesso del Johnson Wax Building di Frank Lloyd Wright e la Torre Einstein di Erich Mendelsohn. Con esposizioni lunghissime e punti di vista che disorientano, il suo obiettivo riesce a disgregare le forme traducendo gli edifici in visioni, come sempre agendo sulla capacità evocativa della realtà. Intanto, con «Fantasmi e realtà», il fotografo tedesco rende omaggio alla città lagunare attraverso i suoi monumenti, grazie a un progetto avviato nel 2012. «Nelle mie fotografie architettoniche l’enigmaticità dello spazio si unisce spesso alla sensazione di un tempo rallentato». Anche per questo chiese e palazzi sono ripresi in scatti poi stampati su vetro e montati su specchi, in modo da esaltare i riflessi di una luce che varia tra il giorno e la notte, interni ed esterni, bianco e nero e colore.
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da Il Giornale dell'Arte numero 343, giugno 2014