Spinola Banna: luxe, calme et art contemporaine
Torino. Arte contemporanea come scambio, momento di incontro e passaggio intergenerazionale di conoscenze: ecco, in poche parole, la Fondazione Spinola Banna. Nata nel 2004 in provincia di Torino per volontà dei coniugi omonimi, la fondazione è un luogo originale e atipico dedicato alla cultura. Non si basa e non racchiude una collezione, non è mono settoriale. L’obiettivo è, infatti, la promozione dei talenti attraverso una attività prettamente educativa (tanto che i partner culturali sono Università come lo IUAV di Venezia o il NABA di Milano). Il che significa workshop, residenze, visiting professor con le eccellenze dei settori con cui la fondazione si confronta. Vale a dire, arte contemporanea e musica. Sono questi, infatti, gli ambiti per i quali la fondazione, diretta da Gail Cochrane, realizza un programma di formazione post – universitaria, dedicato per la maggior parte ai giovani artisti italiani, ma anche incontri, conferenze, dibattiti, momenti di studio, intensivo e non. Questi ultimi si basano su un tema specifico che diventa, insieme al curriculum, anche il criterio di selezione degli artisti che vi parteciperanno. Ne sono passati molti di giovani promettenti: da Paola Anziché a Filippo Berta, da Valerio Berruti a Ludovica Carbotta, da Danilo Correale, tra i pochi italiani a Manifesta nel 2010, ai fratelli De Serio, fino ad Alis Filliol, Sabina Grasso e Isola & Norzi, solo per fare qualcuno dei tanti nomi che hanno animato i percorsi delle arti visive. Per tacer dei risultati ottenuti con il «Progetto Musica» (che nel 2011 ha ottenuto il XXX Premio Franco Abbiati per la Musica «Duilio Courir») e dei professori, da Stefano Arienti a Tobias Rehberger, fino a Massimo Bartolini.
Quest’ultimo, master del workshop di autunno del 2011, ha commentato: «è stata un’esperienza indimenticabile. Mi ha colpito molto l’atmosfera di “ritiro”, questa possibilità di lavorare lontano da tutto e da tutti. Inoltre, per me è stato molto interessante e fruttuoso l’incontro con nuovi artisti che mi hanno dato l’opportunità di riflettere su dei mezzi che non avevo mai preso in considerazione per il mio lavoro». Non da meno sono gli autori delle pubblicazioni che fanno parte di una piccola ma significativa collana editoriale curata internamente. Da sottolineare, ad esempio, l’importanza del progetto «I quaderni di Banna», che documentano l’anno di attività appena conclusosi alla fondazione, supportando peraltro ulteriormente i giovani che vi hanno partecipato. E per dare agli artisti proprio tutti gli strumenti, a fine anno si passa dalla teoria alla pratica. Sicché, se avete voglia, magari durante la settimana di «Artissima», di abbandonare le rotte torinesi, per un salto ristoratore nella tenuta di Banna, non perdetevi la mostra annuale 2011, composta dalle opere di Giorgio Guidi, Alessandro Laita, Marco Strappato, Diego Tonus, selezionate da una commissione composta da Liliana Moro, Leigh Ledare, Gail Cochrane e Guido Costa, consulente scientifico della Fondazione Spinola (fino al 13 novembre).
Sempre nel corso della fiera torinese (il 6 novembre alle ore 16 presso l’area meeting point dell’Oval) sarà presentata la seconda edizione del progetto «Resò» (letteralmente network), una piattaforma internazionale made in Piemonte dedicata al ruolo fondamentale che le residenze svolgono nella carriera di un artista. Insieme a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e al PAV-Parco di Arte Vivente, la Fondazione Spinola Banna è tra le tre eccellenze del territorio che partecipa a «Resò», dando vita a un programma ben più ampio che include anche Capacete di Rio de Janeiro/ San Paolo, Brasile, Platform Garanti di Istanbul e Townhouse Gallery presso il Cairo, Egitto.
Promossa dalla Fondazione CRT di Torino, questa rete coinvolge istituzioni culturali come il Castello di Rivoli, l’Accademia Albertina, il GAI Giovani Artisti Italiani, il Cesac di Caraglio, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tra gli altri. L’obiettivo è connettere le eccellenze piemontesi con alcuni contesti particolarmente vivaci nell’ambito artistico contemporaneo e dare ai giovani artisti la possibilità di fare esperienze nuove e di mettere la propria ricerca a confronto con territori e scene artistiche differenti, attraverso attività come il programma «IN e OUT».
Per gli OUT, sono appena stati annunciati i protagonisti. Ad andare in Brasile saranno, infatti, i fratelli De Serio. Eva Frapiccini sarà in residenza in Egitto, mentre a New Delhi, presso la Khoj, International Artist’s Association (new entry per questa edizione) risiederà Ottavia Castellina.
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