Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Settecento inglese a Roma

  • Pubblicato il: 24/04/2014 - 19:00
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Francesca Romana Morelli
Johann Heinrich Füssli

Roma. La Fondazione Roma -Arte-Musei, presieduta da Emmanuele F.M. Emanuele, prosegue l'opera di ricognizione sul ruolo svolto da Roma e il suo mondo classico come modello per l’evoluzione delle arti tra Sette e Ottocento in Europa.
Fino al 20 luglio il Museo Fondazione Roma a Palazzo Sciarrapropone «Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità», una ricognizione all’interno della cultura artistica britannica impegnata a rielaborare il linguaggio classicista fino a maturare, per la prima volta nella sua storia, un modello nazionale all’avanguardia, in sintonia con il ruolo politico ed economico egemone svolto dalla Gran Bretagna all’epoca.
Firmata da Carolina Brook e da Valter Curzi, la mostra esibisce un centinaio di opereappartenenti a istituzioni, collezioni private e a musei inglesi, ma anche importanti musei italiani e stranieri. Il percorso espositivo si dipana attraverso sei sezioni tematiche, a cominciare da quella dedicata a Londra, una metropoli motore dell'impero britannico in piena espansione economica e coloniale. Le vedute di Samuel ScottWilliam Marlow e numerose di Canaletto, ci restituiscono l’immagine di una capitale moderna, cosmopolita, in via di trasformazione.
Si documenta poi il passaggio della leadership economica nelle mani della borghesia, che impone costumi e gusti nuovi, celebrati dagli artisti, che per la prima volta creano in Inghilterra una scuola nazionale. Oltre ai ritratti di questa classe sociale emergente, anche quelli di scienziati, esploratori, attori, sportivi tra cui un incisivo ritratto di William Hodges del «Capitano James Cook» (1775 circa), mentre di William Hogarth, poco presente in mostra, è esposta la celebre serie grafica «Marriage à-la-mode» o l’«Election Day». Non mancano due grandi dipinti, «Titania e Bottom» (1790 circa) e «Il risveglio di Titania» (1786-90), del visionario Johann Heinrich  Füssli, uno dei più ricercati pittori del teatro shakespeariano. Un genere apprezzato dalla nuova classe emergente è ilpaesaggio. La mostra si conclude con il confronto diretto tra due campioni di questo genere che oppongono un sentimento pittoresco verso la natura a una tensione sublime, in altre parole John Constable e Joseph Mallord William Turner, le cui ricerche gettano le basi per nuovi linguaggi culturali in Europa (catalogo Skira).

da Il Giornale dell'Arte , edizione online, 23 aprile 2014