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Ritratti in movimento: cultura, arte e formazione

  • Pubblicato il: 07/02/2013 - 23:07
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Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Joseph Court

Roma. Lunedì 4 febbraio presso Villa Medici è stato presentato il progetto «Ritratti in movimento: cultura, arte e formazione». Nato da un'idea della Onlus Luigi De Cesaris in collaborazione con ISCR, Accademia di Francia e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, il progetto intende riportare alla luce 460 ritratti dei borsisti che hanno frequentato l'Accademia di Francia a Roma tra l'inizio dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Un patrimonio artistico e storico che ripercorre lo stretto legame tra Francia e Italia nella stupenda cornice di Villa Medici, tra le cui mura passarono, fin dalla creazione dell'Accademia nel 1666, i più grandi artisti e architetti francesi, tra  i quali Fragonard, Ingres, Berlioz, Carpeaux, Debussy.
A riportare questi capolavori all’antico splendore saranno nuovi borsisti dell’ Institut National du Patrimonie (INP), selezionati attraverso un bando, che alloggeranno all'Accademia di Francia grazie al sostegno della Onlus Luigi de Cesaris, dedicata alla figura del grande restauratore prematuramente scomparso durante un cantiere a Soagh in Egitto, che ha riportato in vita opere di grande valore storico e culturale come  l’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini.
Un’opportunità per giovani studiosi per «imparare facendo» recuperando una testimonianza della storia dell’arte del passato grazie all’insegnamento di grandi esperti dell’ISCR, l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (già ICR) fondato nel 1939 su suggerimento di Giulio Carlo Argan e diretto fino al 1959 da Cesare Brandi.
Alla presentazione sono intervenuti il direttore ISCR, Gisella CapponiEric de Cheassey, direttore Villa Medici - Accademia di Francia, Giulio Terzi, Ministro degli Affari Esteri, e Cinzia Pasquali, restauratrice e socio fondatore della Onlus Luigi De Cesaris che ricorda: «Il progetto che stiamo realizzando  riprende una tematica cara a Luigi che riguarda, in particolare, il passaggio di competenze tra una generazione  e l’altra e tra paesi e culture diverse. Infatti, nonostante oggi vi sia grande comunicazione tra organizzazioni nazionali ed estere che operano nel settore del restauro e della conservazione, è allo stesso tempo sempre più strategico favorire esperienze concrete di collaborazione per amalgamare sempre meglio prassi operative e approcci culturali di realtà che operano in paesi diversi. Mi sembra inoltre particolarmente significativa in questo progetto, oltre alla partecipazione attiva dell’Istituto Centrale di Restauro e Conservazione  e dell’ Institut national du patrimonie (INP),  i principali attori nazionali nel settore del restauro e della formazione, la presenza dell’Accademia di Francia che rappresenta a pieno titolo la cultura francese in Italia. Spero infine che la mia presenza in questa Onlus dedicata a Luigi De Cesaris, a cui mi legano un grande affetto e lunghi anni di amicizia e di collaborazione professionale, possa contribuire a rendere sempre più solido questo fondamentale processo di scambio culturale tra Francia e Italia».

Un progetto che testimonia come, anche in un momento di profonda crisi, l’impegno sinergico di enti e istituzioni differenti possa  percorrere la medesima strada per la valorizzazione del patrimonio del passato puntando su formazione e giovani, vera forza per costruire il futuro. D’altronde, citando Horkheimer e Adorno,«non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze».

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