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Realtà creative leva di sviluppo del territorio e del turismo. Il rapporto dell’ Organisation for Economic Co-operation and Development

  • Pubblicato il: 16/02/2015 - 13:47
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Assistiamo a nuove modalità di fruizione del patrimonio culturale e delle destinazioni turistiche coinvolte in processi sempre più spesso legati ad una cultura di tipo 3.0. Modello emergente di organizzazione della produzione e della disseminazione dei contenuti, si distingue per la crescente smaterializzazione della frontiera tra chi produce cultura e chi ne fruisce (Sacco, 2011).  
In questo contesto come leva di sviluppo della società stanno emergendo le industrie creative oggetto di recenti studi a livello nazionale ed internazionale (es. Fondazione Symbola, 2014, UNESCO, 2013). Queste ultime sono state di recente definite come quelle realtà «che hanno origine dalla creatività individuale, abilità e talento e che hanno un potenziale di creazione di ricchezza e posti di lavoro attraverso lo sviluppo della proprietà intellettuale» (Santagata, 2009).
Il presente articolo ripercorre il tema delle realtà creative già trattato in alcuni precedenti contributi in Arte e Imprese. Nello specifico ne approfondisce il rapporto con il turismo analizzando il recente rapporto dell’Organisation for Economic Co-operation and Development dal titolo “Tourism and the Creative Economy[1] focalizzandosi sul binomio arte / imprese.
Lo studio pubblicato a fine dello scorso anno affronta il tema dell’importanza della creatività che si affianca ai “convenzionali” esempi di turismo basato sulla visita fisica dei beni culturali, verso nuove forme di fruizione legate anche al patrimonio immateriale e all’arte contemporanea (OECD, 2014).
Il rapporto è suddiviso in due parti principali. La prima esamina l'emergere del turismo
e delle relative occasioni di generare valore nell’integrazione con nuovi modelli di imprese creative. Queste ultime offrono a loro volta interessanti opportunità per la crescita del fenomeno turistico, generando processi virtuosi legati alla domanda turistica, sviluppando prodotti al servizio dell’offerta del territorio e rendendo quindi le destinazioni più attrattive e competitive. La seconda parte affronta questi temi da un punto di vista operativo portando all’attenzione alcuni casi studio internazionali.
Il rapporto sottolinea le opportunità di interazione tra imprese creative e turismo e, viceversa, lo stretto rapporto esistente tra l’esperienza del visitatore e l’economia creativa.
Tracciando un framework introduttivo sul possibile legame tra queste due tematiche, si evidenzia il fatto di come le imprese creative possono stimolare la crescita del turismo creando nuovi contenuti per le esperienze dei visitatori, implementando approcci innovativi per lo sviluppo del fenomeno e contribuendo alla definizione dell’immagine delle destinazioni. In questo senso le industrie creative potrebbero innescare nuove opportunità legate alla diversificazione dei prodotti turistici, alla rivitalizzazione del territorio in ottica di offerta e all’uso di tecnologie per valorizzare i processi di fruizione. Contemporaneamente il turismo può valorizzare gli emergenti contesti legati all’innovazione e favorire politiche di coinvolgimento di pubblico rivolto a prodotti creativi, supportando i processi di innovazione e, attraverso il passaparola, la promozione dei territori.
In un processo virtuoso di sviluppo che parte in prima battuta dal coinvolgimento dei cittadini, il rapporto porta ad esempio alcune buone pratiche in cui contenuti creativi hanno potenziato l’attrattività di una destinazione.
Si parla di storia, tradizione letteraria e arte a Kassel, per esempio in occasione del 200esimo anniversario dei Fratelli Grimm (Capital City of the Brothers Grimm) in cui sono stati organizzati numerosi eventi, visite con strumenti multimediali anche all’appartamento degli scrittori ed una ricostruzione della Grimm City, poi trasferita a Londra al Design Museum.
In Austria, invece, la piattaforma Creative Austria ha l’obiettivo di fornire ai potenziali visitatori del territorio informazioni circa le mostre in corso, i musei e gli eventi culturali attraverso un brand che legate il territorio alla creatività. Creative Austria è infatti il risultato di un'iniziativa del Ministero austriaco dell'Economia e del Turismo per sostenere la commercializzazione e comunicazione delle destinazioni turistiche austriache nel campo della cultura contemporanea.
Percorsi formativi e supporto alla creazione di nuove realtà imprenditoriali sono invece stati sviluppati a Santa Fe (Stati Uniti) attraverso un programma di supporto per creazione di start up legate al turismo, grazie al sostegno  dell’Economic Development Division.
Su questa linea di azione troviamo anche il Creative Industries Council inglese che, dal 2012, ha lavorato in ottica di accompagnamento alle industrie creative in termini di creazione di nuove forme di finanziamento, strumenti innovativi di supporto al business e momenti di avvicinamento tra gli operatori culturali e le realtà economiche del territorio.
In Giappone l’Isola di Naoshima è conosciuta come “l’isola dell’arte contemporanea” in quanto ha sviluppato progetti, workshop, attività outdoor e festival legati all’arte contemporanea. Le iniziative, all’interno del progetto Benesse Art Site Naoshima, sono supportate dalla Benesse Holdings e dalla Fukutake Foundation.
Dagli esempi presentati all’interno del rapporto emerge come il processo che lega il turismo alla creatività si definisca anche sulla base di ciò che il visitatore può “vivere” sul territorio. Il turismo si configura quindi sempre di più come esperienza legata all’arte, agli eventi, alla storia del luogo in realtà di fruizione in cui il visitatore ricerca sempre più spesso l’autenticità delle destinazioni.
 

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Fonte dell’immagine: Organisation for Economic Co-operation and Development
 
Bibliografia essenziale
Association for Tourism and Leisure Education (2005), Cultural Tourism in Europe, Atlas.
Florida R. (2002), The Rise of the Creative Class, Basic Books, New York
Fondazione Symbola (2014), Rapporto 2014. Io sono Cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi.
Gasca E. (2014), Il caso dei Living Labs. Processi di creatività e innovazione sociale che coinvolgono imprese e cittadini, in "Arte e Imprese", edito da Il Giornale dell'Arte, Società Editrice Umberto Allemandi & C. spa, Torino
KEA (2006), Economy of culture in Europe, KEA, Bruxelles.
Organisation for Economic Co-operation and Development (2014), Toruism and the creative economy, OECD Publishing.
Sacco P.L. (2011), Culture 3.0: A new perspective for the EU 2014-2020 structural funds programming, Working Group on Cultural and Creative Industries.
Santagata W. (2009), Libro Bianco sulla Creatività, Edizione per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
The Work Foundation (2007), Staying ahead: the economic performance of the UK’s creative industries, Department for Culture, Media and Sport. - See more at: http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/creativit%C3%A0-e-cultu...
Throsby D. (2008), The Concentric Circles Model of the Cultural Industries, Cultural Trends.
17, 147‐164.
UNESCO, United Nations Development Programme (2013), Creative Economy Report – 2013 Special Edition, United Nations Development Programme, United Nations.
 

[1] Come viene sottolineato nell’introduzione del documento, il rapporto è stato sviluppato con il sostegno finanziario del Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo coreano. Il lavoro si contestualizza all’interno del filone di ricerca su cultura e turismo già intrapreso dall’OECD attraverso i precedenti studi The impact of Culture on Tourism (2009) e Food and the Tourism experience (2012).