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Pròxima estaciòn.. «Arte al Centro2016»

  • Pubblicato il: 12/07/2016 - 11:32
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
SC

Arte, educazione e trasformazioni urbane e territoriali, dal globale al locale, al centro della rassegna di mostre a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, oggi alla sua diciannovesima edizione

 
L’atmosfera, come sempre a Cittadellarte, è quella di una festa. Una festa di comunità che, vuoi per l’ambiente che ci accoglie – una cittadella – , vuoi per l’incontro giocoso tra saperi, saper fare, età, provenienze differenti, ricorda la vivacità della festa medioevale, in cui i mestieri e le arti si incontravano in una visione comune, nel mito e nel rito.
Tutta contemporanea è stata però l’inaugurazione, lo scorso 1 luglio a Biella, della diciannovesima edizione di Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile (fino al 31 dicembre 2016), tra musica, performance, dibattiti e incontri tra un pubblico addicted e una comunità locale interessata e protagonista delle pratiche e delle sperimentazioni che da  Cittadellarte partono facendo eco sul territorio circostante e sul mondo.
 
Un’oscillazione, quella tra locale e globale, che si compie in tutti i progetti in mostra e che costituisce il motore di una ricerca in progress – quella che Cittadellarte porta avanti dalla sua costituzione, nel 1998 – e che i visitatori esperiscono muovendosi, in un percorso itinerante, in una sorta di stazione dell'arte, su scale differenti, dal micro al macro.
 
Educazione e territorio – nella sua accezione polifonica e polisemica – sono al centro dei progetti presentati.
Dal lavoro di Leone Contini - Banca del germoplasma migrante - , risultato di una residenza connettiva – permanenza di lungo termine che prevede l’instaurazione di relazioni e connessioni con il territorio biellese e con i progetti attivati in loco dagli Uffizi di Cittadellarte – che riflette sul viaggio dei semi per effetto dei flussi migratori raccogliendo un archivio aperto di sementi che diventa luogo di incontro, di resistenza, di esercizi di cambiamento e nuove geografie, a 500per1000 - Artista sponsor del Pensieroprogetto espositivo nato all'interno di MANYDEE, la rete degli ex-residenti del programma UNIDEE, con lo scopo di favorire lo sviluppo di relazioni tra le diverse edizioni, a Politics of affinities, raccolta di esperienze e sperimentazioni tra arte, educazione e politica a cura Silvia Franceschini. Una sezione dedicata all’educazione come processo di soggettivazione, individuale e collettivo, ben espressa da pensatori come Gramsci, Dewey, Freire e rappresentata da pratiche artistiche e laboratoriali che propongono esercizi formativi differenti rispetto ai modelli dominanti. Un’educazione al dissenso e a un esercizio critico più che conoscenza nozionistica in un processo in cui l’arte si fa dispositivo epistemologico.
 
La mappatura dei processi di trasformazione e cambiamento sono invece al centro di una seconda sezione espositiva, negli spazi di Nova Civitas, che mette in relazione le esperienze locali – i Volti del Cambiamento, una esibizione fotografica e documentaristica dei volti delle singole persone che si stanno già adoperando per una trasformazione sostenibile e etiche della nostra società, in particolare focalizzata sul territorio biellese - con le Geografie della Trasformazione, la piattaforma in fieri che dal 2002 raccoglie esperienze di cambiamento sociale responsabile, e con le oper-azioni Terzo Paradiso attivate dalle Ambasciate Rebirth - 545 i progetti e le azioni censiti sinora -  attivando processi e percorsi di sensibilizzazione ai temi della riconciliazione tra natura e artificio che muove la poetica del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
 
Un equilibrio dinamico che si muove da nord e sud, trascende i confini nazionali e continentali per abbracciare una pratica di cambiamento responsabile che – come insegna Pistoletto - attraversa tutti i campi del sapere: dall’educazione alle politiche d’integrazione, dall’ambiente alla ricerca urbana, che è arricchita da una mostra realizzata per le Nazioni Unite - Art for smart sustainable citiescurata da Juan  Sandoval - composta da una rassegna di innovativi modelli urbanistici sostenibili nelle città o nei territori rurali. Pratiche e tattiche di riappropriazione della città attraverso l’arte per la definizione di nuovi paesaggi, culturali e mentali, e per la creazione di nuovi habitat, nuovi modi di abitare e stare al mondo.

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Punto di partenza e sentiero in questo percorso di ricerca e azione resta però il pensiero di Michelangelo Pistoletto, che ispira, muove e guida.
 
In occasione di Arte al Centro 2016 la collezione permanente delle opere di Pistoletto si arricchisce - in un nuovo spazio espositivo appositamente restaurato -  di alcuni lavori realizzati  dall'artista all'inizio della sua carriera. Prima dello specchio. Le prime opere di Michelangelo Pistoletto e la ricerca sull'autoritratto, un esercizio fisiognomico e una risposta tutta personale alle questioni esistenziali espresse nelle diverse correnti artistiche del tempo le cui intuizioni sfociano nella superficie riflettente che anticipa e precorre i quadri specchianti che, in un eterno presente, accoglievano (e accolgono) lo spettatore rendendolo protagonista di un processo in cui oggi, guardando a ritroso, possiamo intravedere già i semi di quel Terzo Paradiso che tanto fiorisce oggi.
 
Un giardino fiorito che si manifesta sempre di più nella rete di collegamento attivata da Cittadellarte e che vede coinvolti soggetti pubblici e privati, singoli o associati: dai produttori locali biellesi alle Nazioni Uniti. Segno che un reale impatto sul territorio non può attivarsi se non da un incontro dialettico e una negoziazione costante, con uno sguardo non occasionale al tessuto sociale esistente – imprescindibile punto di partenza e di passaggio per chi decide di situarsi in un contesto specifico – e un atteggiamento costantemente migrante, itinerante, capace di attivare, intrecciarsi e legarsi con il fermento diffuso. Solo così l'arte, come ricorda Michelangelo Pistoletto, potrà essere un enzima per una trasformazione sociale responsabile.
I presupposti ci sono. Se l'arte è al centro, da Cittadellarte al mondo il passo sembra essere breve.

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