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A piedi nudi al museo: La Fondazione Carmignac inaugura in Costa Azzurra

  • Pubblicato il: 18/05/2018 - 08:02
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Alessia Zorloni

Sarà inaugurato il 1 giugno 2018 un museo gestito dalla Fondazione Carmignac che fa capo a Edouard Carmignac, patron di una delle più note società di gestione di fondi d’investimento in Europa e grande collezionista d’arte contemporanea. Il centro, dotato di uno spazio espositivo di 2.000 mq, sarà incastonato in un parco da 15 ettari, progettato dal landscape designer Louis Benech, su un'isola esclusiva al largo della Costa Azzurra. Una location unica visitabile esclusivamente a piedi nudi. Ne parliamo con  Edouard Carmignac, che dal 2009, promuove il Photojournalism Award, un premio di fotogiornalismo, che  finanzia ogni anno con 50,000 euro un reportage fotografico sulle violazioni dei diritti umani e sulla libertà d’espressione nel mondo.


Fondata nel 2000 da uno degli uomini più ricchi di Francia, la Fondazione Carmignac si propone di rendere fruibile al pubblico, attraverso la splendida Villa Carmignac situata alle isole Porquerolles, la collezione d'arte moderna e contemporanea creata negli ultimi 30 anni dalla passione di Edouard Carmignac, patron di una delle più note società di gestione di fondi d’investimento in Europa, Carmignac Gestion. Con un forte nucleo tematico incentrato sulla Pop Art americana e sulla pittura tedesca, la collezione è costituita da quasi 300 opere, tra cui alcune delle creazioni più rappresentative di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Roy Lichtenstein, Gerhard Richter, Andreas Gursky, Keith Haring e Martial Raysse, nonché di altri giovani artisti di talento. Edouard Carmignac in questa intervista ci racconta la genesi del progetto.
 
Perché ha iniziato a collezionare opere d’arte? Qual è stata la motivazione principale?
Ho iniziato per un semplice motivo: non mi piacciono le pareti bianche, completamente spoglie, mi ricordano gli ospedali. A 18 anni, quando mi sono trasferito nel mio primo appartamento, poster come Après moi le sommeil di Max Ernst, decoravano il mio appartamento. Molto presto ho cominciato ad essere attratto dall’arte e dagli artisti. Ero affascinato dagli artisti in quanto i più talentuosi sembravano essere insolitamente liberi, persino ribelli. Mi piace collezionare arte come antidoto al conformismo e alle convenzioni sociali, soprattutto autori come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e Roy Lichtenstein. Il loro linguaggio rivoluzionario, oggi universalmente riconosciuto, è sempre stato fonte d’ispirazione e di energia.
E quando ha iniziato?
Ho iniziato la mia collezione negli anni '90 in quanto desideravo condividere i miei gusti con le persone con cui lavoravo. Quando acquistavo un dipinto lo portavo in ufficio e lo mettevo a terra, appoggiato al muro; ogni volta che qualcuno entrava nel mio ufficio, lo osservavo per capire se fosse interessato all’opera. Se piaceva a qualcuno, lo appendevo nel suo ufficio.
 
Il 1 giugno sarà finalmente inaugurata Villa Carmignac alle isole Porquerolles. Come è nato il progetto?
Dopo aver messo insieme negli ultimi trent’anni la mia collezione ed averla esposta negli spazi della mia azienda, ho deciso di creare un luogo che fosse aperto a tutti. Per creare quella che diventerà la sede della Fondazione Carmignac è stata trasformata la tenuta di famiglia, Villa Carmignac, in uno spazio espositivo di 2.000 metri quadri, in costante dialogo con la vegetazione. La proprietà che ospita la sede della Fondazione è infatti circondata da un parco di 15 ettari, progettato dal famoso landscape designer Louis Benech, raggiungibile a piedi in pochi minuti dal porto e dalla spiaggia. La Fondazione Carmignac ospiterà sull’isola anche mostre temporanee, installazioni site-specific e workshop d’artista.
 
Villa Carmignac si trova nel cuore di un parco nazionale. Può dirci come saranno organizzate le visite?
Potranno accedere allo spazio cinquanta persone per volta ogni mezz’ora. In questo modo sarà possibile ritrovarsi da soli di fronte ad un’opera d’arte, nel cuore di un parco nazionale. Infatti non sono consentite nuove costruzioni sull’isola. Questa limitazione ha portato alla creazione di uno spazio espositivo interrato. Inoltre i visitatori potranno accedere alla villa e alle esposizioni camminando a piedi nudi dopo aver assaporato una bevanda a base di piante.
 
Quale sarà il tema della mostra di apertura?
L’esposizione inaugurale Sea of Desire, curata da Dieter Buchhart, analizza tematiche a me care quali lo spirito di ribellione e di cambiamento, rispecchiando la filosofia della collezione. Sea of Desire è stata concepita come un viaggio attraverso cui indagare il dialogo tra artisti iconici quali Sandro Botticelli, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Gerhard Richter, Jeff Koons, e Jean-Michel Basquiat e artisti più giovani, le cui voci, sebbene non ancora parte del canone artistico internazionale, sono altrettanto chiare e forti. Quest’esposizione si propone di creare un dialogo tra le opere della Fondazione e i lavori provenienti da musei internazionali e collezioni private.
 
Qual è il modello di governance della Fondazione?
La Fondazione Carmignac è una Corporate Foundation creata nel 2000 dalla società Carmignac Gestion, ed è responsabile della gestione e della valorizzazione della collezione. Mio figlio Charles è il Direttore della Fondazione e io sono il Presidente.
 
Quali saranno le attività della Fondazione?
Fin dalla sua creazione, la Fondazione ha avuto due scopi: da un lato quello di rendere accessibile al pubblico la collezione e dall’altro sostenere i giovani artisti attraverso una politica di acquisizioni ed il Carmignac Photojournalism Award, un premio di fotogiornalismo. Istituito nel 2009, e giunto alla sua settima edizione, il premio finanzia ogni anno con 50,000 euro un reportage fotografico sulle violazioni dei diritti umani e sulla libertà d’espressione nel mondo. La Fondazione Carmignac promuove il premio attraverso una mostra a Parigi e attraverso la pubblicazione di una monografia del vincitore, impegnandosi ad acquistare quattro fotografie facenti parte del lavoro premiato.
 
Quante persone lavorano in Fondazione? Come sono suddivise le loro attività?
Lo staff della Fondazione è costituito da otto risorse: c’è un direttore coadiuvato da un executive assistant, tre curatori che si occupano dei progetti espositivi, due risorse dedicate alle attività di comunicazione e sviluppo, e due project manager che gestiscono il Carmignac Photojournalism Award. Villa Carmignac ha, a sua volta, un direttore, un responsabile tecnico, un giardiniere, due mediatori oltre ad un team che si occupa della sicurezza e dell’accoglienza.
 
Come viene arricchita la collezione?
La Fondazione acquista ogni anno nuove opere, attraverso una politica di acquisizioni che rispecchia i valori della società. L’indipendenza, la passione, il puro piacere di scoprire e sostenere gli artisti, e il respiro internazionale. Da quando la società si è stabilita in diversi paesi ho l’opportunità di viaggiare molto e ne approfitto per visitare le gallerie e gli studi d’artista locali alla ricerca di nuove opere, di qualcosa di sorprendente e straordinario che mi colpisca. Mi piace mantenere una mente aperta. La moda o il miglior investimento non fanno parte dei miei criteri selettivi.
 
Esiste un budget riservato alle acquisizioni?
Il budget è importante ma è impossibile stabilire una cifra precisa. La cosa più importante è trovare il pezzo giusto.
Ha un sistema per catalogare il suo patrimonio? Ha provveduto alla digitalizzazione della collezione?
Certo. La collezione è interamente digitalizzata e catalogata e quest’anno la casa editrice Skira ha pubblicato un volume intitolato Walk on the Wild Side – At the Heart of the Carmignac Collection, che narra la sua genesi e il suo sviluppo.
 
Ph: Lionel Barbe, Courtesy Villa Carmignac
 
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