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Pensare e progettare il cambiamento. Il Forum permanente dell’Arte Contemporanea italiana fa il bis a Prato

  • Pubblicato il: 14/11/2016 - 21:53
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

A un anno dal suo esordio, la piattaforma  informale di opinione degli operatori attivi nel settore dell’arte contemporanea si riunisce nuovamente a Prato,  nella giornata della riapertura del  Centro Pecci,  a celebrare simbolicamente la restituzione di un museo di grande rilevanza , offrendo analisi e proposte concrete alle politiche, con un approccio partecipato che abbandona ogni lamentazione

Prato. Una vera e propria astronave color ottone planata su un ampio piazzale lungo il Viale della Repubblica a Prato. Non può non saltare agli occhi l’avveniristica struttura firmata da Maurice Nio, che rappresenta l’ampliamento di 7.815 metri quadri del Centro Pecci di Prato, un investimento pari a 14.400.000 Euro,  che ha permesso al museo di allargarsi a una superficie totale di circa 12.200 metri quadri e ridare spazio a una nuova sala polivalente, una biblioteca specializzata con oltre 50.000 volumi, 3 dipartimenti scientifici, 3110 metri quadri di aree espositive dove torneranno disponibili alla pubblica visione quasi 1145 lavori.  Sin dal 1988, quando il Centro fu costruito ex novo come prima realtà pubblica per dare spazio all’espressività contemporanea, non ha mai abbandonato la sua missione di valorizzatore dei linguaggi emergenti. 
Grazie alla Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, strumento appena nato, presieduto da Irene Sanesi, il Museo si rilancia con un programma fittissimo di eventi interdisciplinari, dove anche il teatro e il cinema troveranno visibilità. 
Non poteva dunque mancare proprio nel giorno del Grand Opening, il 15 ottobre 2016, parallelamente all’inaugurazione della  mostra “La fine del mondo”, curata da Fabio Cavalluccicon la collaborazione di 10 advisor internazionali, un appuntamento del Forum permanente dell’Arte Contemporanea italiana che proprio circa un anno fa ha visto il suo debutto a Prato  con oltre 42 tavoli di riflessione, per una partecipazione di circa 4.000 persone. 
Con un formato circoscritto all’area sul rapporto tra Istituzioni pubbliche e enti privati e sulla promozione dell’arte italiana in Italia e all’estero, il Forum ha declinato quattro tavoli di lavoro:  1) la possibile estensione dell’Art Bonus ad iniziative di arte contemporanea 2)la riduzione di alcuni proventi fiscali per favorire lo sviluppo delle gallerie e del collezionismo, 3) la costituzione di un’agenzia di promozione sull’arte italiana. Uno speciale quarto tavolo più rivolto al territorio toscano  si è aggiunto discutendo quanto costruito durante tutto l’anno per individuare specifiche strategie da applicare al territorio regionale.
Le sessioni di discussione a porte chiuse, tenutesi durante la mattinata, si sono indirizzate verso un approccio concreto con la stesura di proposte di riforma da divulgare e presentare al pubblico.  Il primo tavolo dedicato all’Art Bonus ha raccolto una molteplicità di attori, fra fondazioni private, amministrazioni pubbliche, curatori, collezionisti,  artisti che si sono trovati concordi nel sostenere che la manovra debba essere estesa oltre ai progetti statali, a organismi che producono cultura e valorizzano il patrimonio tanto quanto lo Stato, svolgendo attività di pubblica utilità,  toccando  una sperimentazione più ampia che includa anche la progettazione e produzione culturali. Quello che per il tavolo è molto importante è che la manovra venga divulgata e resa accessibile sia a organizzazioni culturali che a  potenziali sponsor intenzionati a dedurre le loro liberalità a favore della cultura. Un’attitudine alla trasparenza e misurazione dei propri impatti è sempre più considerata prerequisito  dalle organizzazioni culturali, proprio per rendersi leggibili all’ampio pubblico dei donors.
Per quanto riguarda la discussione sui regimi fiscali, il tavolo ha affrontato di petto le tematiche legate all’aliquota Iva in Italia più elevata  rispetto ad altri Paesi europei, con una  differenza che penalizza il mercato dell’arte italiano e la circolazione di opere. Prima proposta è l’abbattimento dell’IVA perl’ importazione dal 10 al 5%., così come l’estensione degli ammortamenti per le aziende che investono in arte per almeno 5 anni,  come misure per favorire il collezionismo e la circolazione delle opere.  Per quanto riguarda il tavolo sull’agenzia del contemporaneo,  la notizia della nascita di una struttura ministeriale  a sostegno dell’arte contemporanea  che solo il giorno prima il Ministro Dario Franceschini ha reso pubblica, con il nome di Italian Council,  ha incontrato il favore del Forum che si era  già speso  dichiarandone la necessità  e  offrendosi come  piattaforma  disponibile alla consultazione.
Infine il tavolo Laboratorio Toscana ha definito le due proposte elaborate durante l’anno insieme a oltre 30 realtà territoriali che hanno intrapreso un percorso di confronto e progettazione,  su due principali assi strategici: la costruzione di un rapporto Arte e Impresa che valorizzi il patrimonio del “saper fare” in uno scambio fra i settori produttivo e creativo; la costruzione di percorsi di Alta Formazione che oltre alle Accademie permettano agli artisti di proseguire con la propria formazione permanente.
L’esito dei tavoli è stato poi restituito pubblicamente nel pomeriggio in sessione plenaria. 
Il successivo  appuntamento è stato organizzato nell’ambito del nuovo festival Nesxt   degli spazi indipendenti, il 6 novembre a Torino  in occasione dell’art week.
La giornata si è concentrata sull’analisi dei progetti community based, ovvero quei progetti indipendenti in stretta relazione con il territorio con il quale operano. In quella occasione sono stati organizzati tre tavoli: 1). spazio dell’arte e governo del territorio" dedicato alle relazioni con il territorio e con gli enti di governo; 2.)finanziamenti, risorse, produzioni rapporti con il mercato. 3)”Quale condivisione?”,   tavolo teorico sui rapporti con le comunità medesime, che ha chiamato in causa temi come l’autorialità e l’incidenza o la permanenza dell’opera nel paesaggio sociale.
Gli atti saranno a breve disponibili sul sito del Forum, come segno di continuità e capitalizzazione delle esperienze, anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

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