Nel nome del pubblico spazio : un incontro dedicato in Triennale
Milano. Quattro momenti di discussione che hanno richiamato professionalità poliedriche in Triennale, a partire da maggio, dedicati al rapporto arte ed architettura, alla trasformazione della città contemporanea, al confronto tra casi e progettisti urbani. Il Coordinamento è stato di INARCH Lombardia, con il contributo di Assimpredil Ance e la Triennale . Così i curatori degli eventi, Renzo Bassani e Sonia Calzoni «Le Amministrazioni Pubbliche, negli ultimi anni, hanno bandito numerosi concorsi, in Italia spesso non realizzati, dedicati alla sistemazione di ambiti pubblici finalizzati a costruire nuove identità o a confermare quelle esistenti. I centri commerciali, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, le vie commerciali sono diventati luoghi in cui si reinventa la città. Lo spazio pubblico si rivela più potente dei social network che aggregano solo comunità virtuali, sulle piazze la gente si incontra fisicamente, stabilisce relazioni dirette, i luoghi ridiventano riconoscibili, si manifesta per la loro salvaguardia. Lo spazio pubblico diviene vera e propria componente della forma urbana, oggetto di pratiche sociali, condizione di marketing urbano quale prerogativa di una buona amministrazione». I curatori chiariscono il focus dell’incontro del 4 luglio, sulla «Attori di questa serata sono Vincenzo Castella e Paolo Riolzi, due protagonisti della fotografia contemporanea che in modo diverso indagano la metropoli; mentre la giovane designer Evelyn Levighi, illustrerà il blog da lei creato sul tema». Il pubblico al quale si è guardato è ampio : «chi guarda, usa, manifesta, progetta e si riconosce in quegli ambiti di confronto diretto, qualsiasi ne sia il motivo anche solo per riposarsi e leggere o partecipare a un concerto: studenti, progettisti, urbanisti, fotografi, fruitori di luoghi, cittadini, amministratori pubblici». Interessante è capire la mission di IN/ARCH (Istituto Nazionale di Architettura) Lombardia che« promuove incontri e dibattiti per la conoscenza dell'architettura, della cultura del progetto e dei temi economici, istituzionali e politici correlati. E’ qui che si svolge il lavoro di IN/ARCH: rintracciare nuovi motivi di sinergia tra gli attori del progetto cioè, in questo specifico caso, decifrare nuovi significati sociali, criteri di rappresentazione dello spazio pubblico nella città contemporanea e modalità per realizzarlo di concerto con le pubbliche amministrazioni».
«Su questi temi bisognerebbe fare molto di più. Anche in IN/ARCH abbiamo molte difficoltà.L’organizzazione degli eventi si fonda sostanzialmente sul lavoro volontario dei soci. I nostri fondi provengono dalle quote sociali e ogni tanto riusciamo ad avvalerci di qualche sponsor che si appassiona al tema, ma la riuscita degli eventi come questo è dovuta molto alla disponibilità dei relatori, che per questo ringraziamo».
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