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Multiculturalismo: cosa è e come affrontarlo?

  • Pubblicato il: 16/01/2017 - 00:32
Rubrica: 
CONSIGLI DI LETTURA
Articolo a cura di: 
Valentina Montalto

Come evinciamo anche dalle previsioni 2017 presentate in questo numero, la grande sfida strategica che il mondo del non profit, ma tutta la società debbono affrontare è quella del fenomeno migratorio. Una sfida sociale, economica, ma soprattutto culturale. Con un totale di 3,8 milioni di migranti nell’Unione Europea nel 2014 e un apporto netto degli immigrati alle casse dei paesi Ocse stimato tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento del Pil, è evidente che lo sviluppo demografico ed economico dell’Europa dipende sempre di più dai flussi migratori. Secondo alcuni, però, il multiculturalismo che ne consegue sarebbe “tra le cause della disgregazione sociale e dell’indebolimento dell’Europa” nonché “la faccia di un Occidente fiacco e rassegnato che rinuncia a difendere i proprio valori e la propria cultura in nome dell’eguaglianza di tutte le culture”. Ma il multiculturalismo è all’origine della crisi del progetto europeo? In che senso la società multiculturale costituisce una minaccia per l’Occidente? Valentina Montalto commenta il libro Multiculturalismo di Domenico Melidoro, ricercatore presso il Center for Ethics and Global Politics della LUISS

Con un totale di 3,8 milioni di migranti nell’Unione Europea nel 2014 (fonte: Eurostat) e un apporto netto degli immigrati alle casse dei paesi Ocse stimato tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento del Pil (fonte: Ocse), è evidente che lo sviluppo demografico ed economico dell’Europa dipende sempre di più dai flussi migratori.
Secondo alcuni, però, il multiculturalismo che ne consegue sarebbe “tra le cause della disgregazione sociale e dell’indebolimento dell’Europa” nonché “la faccia di un Occidente fiacco e rassegnato che rinuncia a difendere i proprio valori e la propria cultura in nome dell’eguaglianza di tutte le culture” (D. Melidoro, Multiculturalismo, ed. LUISS University Press, p. 9).
Ma è proprio vero che sia il multiculturalismo all’origine della crisi del progetto europeo? Cosa intendiamo esattamente con questo termine? E in che senso la società multiculturale costituisce una minaccia per l’Occidente?
Nel suo libro Multiculturalismo  Domenico Melidoro, ricercatore presso il Center for Ethics and Global Politics della LUISS, riesce nella difficile impresa di fornirci le coordinate concettuali di questo tema che, come spiega lo stesso autore, non è nuovo ma estremamente attuale vista la difficoltà dell’Occidente di confrontarsi con culture, come quella islamica, molto lontane dal nostro sistema di valori.
Il saggio si compone di cinque capitoli: nel primo, l’autore chiarisce i concetti di “multiculturalismo” e “liberalismo”; analizza poi le tre principali teorie del multiculturalismo: quella liberale fondata sul valore dell’autonomia di pensiero e di scelta di ogni individuo, quella basata sul riconoscimento giuridico delle diverse culture e quella dell’indifferenza in cui lo Stato adotterebbe un ruolo minino in tema di cultura e sistemi valoriali; nelle conclusioni Melidoro propone un multiculturalismo che attribuisce allo Stato il ruolo di “garante” di un clima di tolleranza e di convivenza pacifica.
Il libro ha il merito di presentare in maniera semplice (ma non semplicistica) un tema estremamente complesso, ma anche di evidenziare le debolezze degli approcci illustrati. Secondo Melidoro, infatti, il multiculturalismo liberale pecca di un certo « snobismo » incapace di legittimare credenze, usi e costumi distanti dai paradigmi occidentali. Il multiculturalismo del riconoscimento, invece, sembra applicabile solo in teoria: ovvero, non tutte le culture possono beneficiare della stessa considerazione giuridica per evidenti contraddizioni tra sistemi di valori e pratiche che possono essere molto distanti tra loro.
Il multiculturalismo dell’indifferenza a cui si avvicina l’autore nelle sue conclusioni potrebbe rappresentare un ragionevole compromesso tra la piena apertura e la totale diffidenza verso l’« altro». Una volta affrontata la questione teorica però (sempre che questa venga prima o poi affrontata seriamente), restano da considerare i numerosi risvolti pratici della diversità culturale. Visto che tutte le politiche prevedono delle scelte e l’uso di risorse limitate, sarebbe per esempio legittimo chiedersi cosa significhi, in termini di azione politica, essere indifferenti al multiculturalismo. Come questo atteggiamento si tradurrebbe in termini di supporto alla produzione culturale, a diversi gruppi linguistici, al sistema educativo o allo stesso sistema sanitario, che ha molti più tabù nella società islamica ? Non si può inoltre dimenticare che, da un lato, la crisi economica non ha fatto che aggravare il sentimento di diffidenza verso gli immigrati. Dall’altro, sono spesso le stesse minoranze etniche ad opporsi al rispetto di norme basilari per il vivere comune.
Se il multiculturalismo dell’indifferenza resta comunque una soluzione da considerare nonostante le difficoltà, ciò che non è più « praticabile » è l’indifferenza tout court. Basta guardarsi intorno per capire perché. La diversità fa ormai talmente parte del DNA delle nostre società che un approccio multi-culturale e multi-disciplinare sarebbe forse la strada più ragionevole da percorrere. I nostri governi, soprattutto a livello urbano dove la diversità è molto più tangibile, potrebbero pensare di avviare un dialogo con scienziati politici ma anche con filosofi, sociologi, economisti, operatori culturali, urbanisti e architetti di diverse comunità. La riflessione teorica - per cui il testo di Melidoro è un ottimo riferimento - dovrà infatti accompagnarsi a delle misure che facilitino la convivenza pacifica auspicata. Questo non significa rinunciare ai nostri valori ma adottare un atteggiamento proattivo che ci colga più preparati ad affrontare la diversità culturale - elemento costitutivo della stessa Europa. E, se l’Europa è in crisi, dovremmo forse iniziare a chiederci dove abbiamo sbagliato invece che puntare subito il dito contro l’Europa solidale che abbiamo voluto costruire proprio per evitare il ripetersi di guerre che, purtroppo, sembrano essere di nuovo alle porte.

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Valentina Montalto è Research fellow at Joint Research Centre European Commission’s Science Service

Multiculturalismo - Una piccola introduzione, ed. LUISS University Press, Giugno 2015, 118 pagine.
http://www.luissuniversitypress.it/pubblicazioni/melidoro/multiculturalismo
L’autore Domenico Melidoro svolge attività di ricerca presso il Center for Ethics and Global Politics della LUISS Guido Carli di Roma. Esperto di liberalismo, laicità ed etica pratica, ha pubblicato numerosi saggi su riviste nazionali e internazionali. Nel 2014 ha curato, insieme a S. Sibilio, Voci dal mondo arabo. Cronache e testimonianze delle transizioni in Egitto, Siria, Tunisia e Yemen.