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Mostrare per mostrarsi

  • Pubblicato il: 07/02/2014 - 16:40
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Catterina Seia

Tra il 2012 e il 2013, il compleanno del ventennale delle Fob è stato celebrato in molti casi investendo in grandi mostre per stimolare riflessioni sul futuro da parte della comunità su cui agiscono. Solo per citarne alcune. La Fondazione CR Padova e Rovigo, gestisce per conto del comune le mostre di Palazzo Roverella, ma è nella sua sede di Palazzo del Monte di Pietà che ha dedicato ad un illustre concittadino la «mostra più significativa di riflessione contemporanea in Italia, da almeno dieci anni a questa parte, Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento» come afferma tra i molti il critico Adriana Polveroni. Grandi esperti internazionali per «una mostra che ha entusiasmato il pubblico», ha commentato Antonio Finotti, Presidente della Fondazione «che dimostra come un’operazione di alto livello scientifico possa essere in grado di suscitare un vasto interesse».
La Fondazione CR Asti si affida a Davide Rampello per l’analisi dello sprint economico e sociale del secondo dopoguerra, inquadrando le energie locali nel fenomeno nazionale, in più sedi compreso Palazzo Mazzetti, che ha restaurato come pinacoteca civica e promosso come fulcro di un sistema museale nel centro cittadino per una valorizzazione integrata del patrimonio in rete con 18 soggetti.
Da dieci anni Fondazione Forlì, con le grandi mostre nel complesso museale civico di S. Domenico, che ha restaurato, promuove una rilettura del territorio attraverso le connessioni nazionali e internazionali della sua produzione culturale che ha portato consapevolezza e attenzione oltre le mura. Un percorso d’impatto economico e sociale, secondo valutazioni commissionate. Dopo la grande rassegna «Novecento, arte e vita tra le due guerre», «Liberty, uno stile per l’Italia moderna». Verrà confermata la linea dai nuovi vertici? Vedremo.
Fondazione Roma, rivendica una sua linea autonoma (è fuori dall’Acri): 42 sono le mostre al suo attivo negli spazi dei Palazzi Sciarra e Cipolla, coprogettate con partner nazionali e internazionali.
Politica diversa per Fondazione CR Verona che, accompagnata da UniCredit, va sul sicuro dei grandi numeri con Marco Goldin, con un programma mostre blockbuster, sui temi classici della storia dell’arte: un tandem nella neo-restaurata Basilica Palladiana - diventata contenitore - e in Palazzo della Guardia di Verona in cerca d’autore, in un inedito scambio a 70 km. Fondazione CR Rimini, caduta nella crisi, sacrifica i programmi di arte «facile» avviati a Castel Sismondo, compensata da Genus Bononiae, il museo diffuso della città di Fondazione Carisbo, che gioca la carta di Linea d’Ombra con la mostra «La ragazza con l’orecchino di perla». 15mila le prenotazioni al primo giorno.
Un approccio questo adottato agli esordi da Casa dei Carraresi di Fondazione Cassamarca che ora, chiude con «Magie dall’India» il programma di mostre annuali dedicate all’Oriente. Soffocata dall’indebitamento abdica a favore di Civita Tre Venezie che per tre anni gestirà il gioiello per poi valutarne l’acquisto. Vocazione fotografia del paesaggio.
Posizionamento condiviso con Fondazione Venezia e Fondazione CR Modena, che creano nelle rispettive città d’elezione, a Casa Tre Oci e nell’Ospedale S. Agostino, due centri di fotografia, dando valore alle loro collezioni e archivi, incaricando i migliori esperti del Paese, per un confronto internazionale, per la formazione del gusto e degli operatori, collaborando con la Fondazione CR Foligno per il suo centro CIAC. Un intervento che colma le lacune dell’offerta istituzionale sulla fotografia.