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MaXXI, l'anno della ripartenza

  • Pubblicato il: 24/01/2014 - 01:12
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Federico Castelli Gattinara

Roma. «È stato un anno faticoso ma pieno di grandi soddisfazioni», ammette la presidente della Fondazione MaXXI Giovanna Melandri, seduta tra Beatrice Trussardi eMonique Veaute, le altre due esponenti di un cda tutto al femminile.
Rispetto all’anno precedente il 2013 è davvero positivo e il museo sembra uscito della crisi che lo travolgeva a partire dalcommissariamento imposto dal Mibac nell’aprile 2012. Iquasi 300mila visitatori segnano un confortante +40% (ma non bisogna dimenticare che nel 2011 erano 450mila), in forte crescita anche il pubblico online (+85%) che ne fa del museo il più social tra quelli italiani, con oltre 110mila contatti. E ancora 37 mostre di cui 27 prodotte o coprodotte e 6 esportate all’estero, 272 eventi237 laboratori per ragazzi3.800 ingressi alla biblioteca e centro di documentazione B.A.S.E., 359 acquisizioni per le collezioni di arte e architettura, tra cui 6 stampe vintage di Luigi Ghirri grazie al sostegno degli Amici del MaXXI.
Una draconiana spending review ha spostato risorse dalle spese di gestione, calate dal 72 al 57%, a quelle per le attività culturali, salite dal 28 al 43%.
Il budget 2013 si è attestato attorno ai 10 milioni, il 60% statali e il 40% da autofinanziamento. «Il nostro obiettivo è arrivare al 50% di autofinanziamento, spiega Melandri, e a una programmazione delle attività almeno biennale».
Per questo i 5 milioni di euro annui stabiliti nel Decreto Valore Cultura sono sostanziali, una base minima da cui ripartire, mettendo fine a quel balletto al ribasso (7 milioni nel 2010, 4 nel 2011, 2 nel 2012) che è stata la vera causa del collasso economico e del commissariamento.
Sostanziale anche avere, da dicembre, un direttore artistico, tra l’altro bravo come Hou Hanru, e un comitato scientifico realmente attivo ora in via di definizione. Sarà composto da una ventina di membri e hanno già aderito personalità come Achille Bonito Oliva, Jean Nouvel, Rem Koolhaas, Hans Ulrich Obrist, Carlo Ratti, Cuauhtemoc Medina, Fulya Erdemcie altri.

Per il 2014 programma variegato per quello che Melandri definisce «molto più di un museo: una piattaforma aperta a tutti i linguaggi della contemporaneità». Tra talks, cinema, musica live, presentazioni di libri, lezioni d’arte e molto altro, perfino lezioni di yoga in piazza, la grande mostra di Ettore Spalletti in collaborazione con Gam di Torino e Madre di Napoli (marzo), il design di Gaetano Pesce (maggio), le nuove curatele di Hanru Open Museum, Open City, che occuperà in modo spettacolare tutto il museo (ottobre), e la personale del franco-cineseHuang Yong Ping (dicembre).

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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 22 gennaio 2014