Macro, spazio alle mostre
Roma. Debutta al Macro, il museo di arte contemporanea di Roma, la stagione artistica 2012 con tante novità che almeno per alcuni mesi non permetteranno di esporre le opere della collezione permanente.
Il nuovo museo, ampliato e progettato da Odile Decq, in attesa di diventare Fondazione («La cosa è praticamente fatta», dice l'assessore alla cultura di Roma capitale Dino Gasperini), è ormai un contenitore di iniziative e punta a «Interagire sempre più con la città per diventare sia luogo di ritrovo e incontro sia sede di scambio e confronto», come afferma il direttore Bartolomeo Pietromarchi.
Le novità per i visitatori sono almeno sei. Tra le più attese, le due personali di altrettanti artisti inediti per la capitale: Marcello Maloberti e il romeno Mircea Cantor che si divideranno lo spazio della più grande sala del Macro con video e installazioni. Nuova anche l'installazione all'ingresso di via Reggio Emilia (dal 16 marzo aperto al pubblico con libero attraversamento), molto colorata e scenografica per assolvere, dice il direttore, il compito di incuriosire e attrarre il pubblico, passanti e «passeggianti», magari poco interessati da un «normale» museo d'arte contemporanea. L'opera, alta dieci metri («un immenso pendaglio tra un lume e una mongolfiera»), si chiama «Plastic Bags», è dell'artista africano Pascale Marthine Tayou ed è già stata esposta all'Hangar Bicocca a Milano. Nella Sala Bianca del Macro, dove prima erano esposte parti della collezione permanente, è ora visibile una antologia della collezione privata romana Berlingieri, con «minimalismi diffusi» e il doppio autoritratto di Andy Warhol. C'è anche Cattelan con il suo «Spermini» del 1997 e opere di Vanessa Beecroft. Interessante l'allestimento della mostra omaggio a Vettor Pisani, scomparso nel 2011, protagonista negli anni settanta dell'arte italiana tra avanguardia e nuovo dadaismo.
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 20 marzo 2012