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M9 + 1= Mibac

  • Pubblicato il: 01/03/2013 - 15:25
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Rendering_© Fondazione di Venezia / Sauerbruch Hutton International

Venezia. Le intuizioni della Fondazione di Venezia si sono rivelate innovative e lungimiranti e il riconoscimento arriva ora anche dal Mibac.
Nonostante le polemiche iniziali, alcuni scetticismi e qualche disaccordo (ma anche molti sostenitori), il progetto M9 - Museo del Novecento, il nuovo polo culturale progettato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton su un’area di circa 9mila metri quadrati con il grande Museo del Novecento, gli spazi didattico-laboratoriale, la piazza per la condivisione collettiva, costituisce il più grande piano di riqualificazione (o meglio rigenerazione) urbana, economica e sociale di Venezia – Mestre.
Un «ponte» tra terraferma e laguna per un ripensamento strategico a base culturale – e non esclusivamente turistico – del territorio veneziano.

Ad avvalorare la portata innovativa del progetto arriva il Protocollo di Intesa – uno dei pochissimi sottoscritti dal Ministero con una Fondazione di origine bancaria[1]– tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Fondazione di Venezia per la valorizzazione e la promozione di M9, siglato a Roma tra il ministro uscente Lorenzo Ornaghi e il presidente della Fondazione Giuliano Segre.

Al centro dell’accordo, si legge dal protocollo, c’è l’obiettivo di intraprendere «interventi ed attività di valorizzazione a beneficio di una fra le principali realtà museali del futuro in Italia» per «dare valenza strategica all’insieme delle iniziative di valorizzazione che si intenderà intraprendere» da entrambe le parti, «finalizzate all’attività di promozione della conoscenza del progetto M9 sull’intero territorio nazionale».
A coordinare tutte le attività, di cui il Ministero sarà parte attiva, sarà l’Arch. Antonia Pasqua Recchia, Segretariato Generale del Mibac, ospite qualche giorno fa a Venezia proprio per fare il punto sull’iter realizzativo del progetto, che seguirà ovviamente tutti gli standard qualitativi richiesti dalla normativa.
In programma la «realizzazione di percorsi turistici e itinerari di visita cittadini e regionali, la realizzazione di strumenti di conoscenza, di documentazione su M9, compresi quelli che riguardano le attività di restauro sia del patrimonio architettonico che storico-artistico; la promozione di attività formative e scambi di esperienze, la produrre di materiali e sussidi a carattere divulgativo».

Così ha commentato il Presidente della Fondazione di Venezia, Giuliano Segre, l’importante traguardo raggiunto: «Al di là del contenuto del protocollo d’intesa che prevede una costante collaborazione con il Ministero, sottoposta a periodiche verifiche, e che si snoderà attraverso la stipula di specifiche intese operative, ritengo importante il riconoscimento del Mibac. Per noi M9 ha una duplice valenza: costituisce innanzitutto un esempio di rigenerazione del tessuto urbano di Mestre, la restituzione alla città di un’area centrale e preclusa per troppo tempo alla pubblica fruizione. Ed esso diventerà il centro di una serie di iniziative culturali che riguarderanno non solo l’arte e la storia del ‘900 ma anche la creatività contemporanea. Proprio questa attività generale di intervento su uno spazio finora escluso dalla vita cittadina è stata particolarmente apprezzata dal Ministro dei beni culturali, ragionando sul fatto che una singola opera ha molto maggiore impatto se coinvolge lo spazio urbano circostante».

M9 porta la periferia al centro di una trasformazione urbanistica e sociale in cui Venezia, tra Europa ed Oriente, diventa crocevia «Mondiale» delle idee della contemporaneità.

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[1] Stipulato ai sensi del codice dei beni culturali (d.lgs. 42/2004)