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Le nuove sfide della filantropia istituzionale

  • Pubblicato il: 16/03/2018 - 08:01
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

Pubblicati a un mese di distanza l'uno dall'altro, il report The Global Landscape of Philanthropy di WINGS (Worldwide Initiatives for Grantmaker Support) e le Ariadne Forecast 2018 per le organizzazioni filantropiche impegnate nel cambiamento sociale e nei diritti umani offrono un puntuale approfondimento sulle tendenze presenti e future del settore filantropico. Il 2018 è visto come un anno in cui la comunità filantropica internazionale mostrerà una maggiore apertura verso nuove idee e nuove pratiche e in cui sarà più attenta alla ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici, dal crescere delle disuguaglianze, dai fenomeni migratori, dalla diffusione dei nazionalismi e dalla riduzione dello spazio d'azione per la società civile. Si prevede, quindi, che nell'anno in corso le organizzazioni filantropiche saranno più propense alla creazione di partnership innovative, allo sviluppo di approcci creativi e al sostegno di nuovi tipi di attori capaci di stimolare il cambiamento sociale, come coloro che operano nei campi dell'arte e della cultura.


La filantropia non è più solo una questione di benevolenza. Significa avere un impatto sui problemi complessi che la prossima generazione dovrà affrontare”. Sono le parole con cui Hilary Pearson della Philanthropic Foundations of Canada e Jean-Marc Fontan della University of Quebec in Montreal descrivono il ruolo del settore filantropico nella società contemporanea. Ruolo che viene approfondito nel report The Global Landscape of Philanthropy di WINGS (Worldwide Initiatives for Grantmaker Support), la rete mondiale composta da circa 100 associazioni filantropiche e organizzazioni di supporto alla filantropia attive in 40 Paesi nel mondo, il cui obiettivo è quello di rafforzare, promuovere e offrire una guida allo sviluppo della filantropia e degli investimenti sociali.
 
Nel presentare una visione d'insieme del settore filantropico, il report parte da una riflessione sull'uso del termine filantropia che ha differenti significati e sfumature a seconda del contesto di riferimento e che “segna spesso una linea di demarcazione tra una nozione di dono più professionale, razionale e disinteressata dal punto di vista emotivo e una risposta più spontanea e compassionevole verso chi ha bisogno d'aiuto che può essere espressa con elargizioni di denaro o tramite altre forme di generosità”. Una questione quella legata al concetto di filantropia che Jenny Hodgson del Global Fund for Community Foundations definisce “critica” perché continua ad essere una parola divisiva che racchiude anche “numerose connotazioni di potere, ineguaglianza e privilegio”.
 
 
Lo scenario globale della filantropia
Sulla base di tali premesse, lo studio di WINGS presenta i risultati emersi da venti interviste con operatori e osservatori privilegiati del settore filantropico attivi in diverse parti del mondo e tre workshop tematici che hanno avuto luogo a Johannesburg, Città del Messico e Amman, a cui hanno partecipato professionisti e operatori che lavorano presso associazioni della società civile, fondazioni, organizzazioni di supporto alla filantropia e centri di ricerca, focalizzando l'attenzione su sette aspetti: le donazioni individuali; la filantropia istituzionale; la filantropia di comunità; i diversi usi delle risorse economiche messe a disposizione dagli enti filantropici; le strategie collaborative; il rapporto tra filantropia e società civile; le organizzazioni di supporto al settore filantropico.
 
A livello generale, secondo quanto riportato da WINGS quasi ovunque sono aumentate le donazioni individuali provenienti sia da persone facoltose sia da persone dotate di mezzi più modesti. Se considerate nella loro totalità, le donazioni individuali sono quantitativamente maggiori rispetto alle risorse messe in campo dalla filantropia istituzionale. La maggior parte delle elargizioni fatte da singoli individui resta tradizionale sia nella forma sia nella destinazione, con una forte predominanza del settore religioso quale destinatario principale dei fondi persino nei Paesi laici. Nel campo delle donazioni individuali, i nuovi strumenti di pagamento sviluppati grazie ai progressi tecnologici - come le donazioni online e il crowdfunding - stanno acquisendo un'importanza crescente anche se il loro uso continua ad essere limitato in molte parti del mondo. Sebbene le donazioni online rappresentino molto spesso una risposta spontanea soprattutto a seguito di eventi catastrofici di grandi proporzioni, hanno una grande potenzialità nella costruzione di reti di solidarietà e di mutuo soccorso. Ne deriva che anche le donazioni provenienti dalle persone più ricche sono influenzate dallo stile di vita delle nuove generazioni, che mostrano una maggiore propensione all'esplorazione di pratiche e metodi non convenzionali.
 
Se si passa ad analizzare il comparto della filantropia istituzionale, WINGS registra un aumento complessivo del numero delle fondazioni, soprattutto in Europa e in alcuni Paesi del sud del mondo. Le due ragioni chiave di questa crescita sono la maggiore disponibilità di risorse economiche e l'incoraggiamento da parte dei governi nei confronti della filantropia a svolgere un ruolo complementare a quello dello Stato nelle pratiche di welfare. DAFNE (Donors and Foundations Networks in Europe) stima che in Europa operino 129mila fondazioni, molte delle quali sono relativamente giovani. Tra il 2001 e il 2014, ad esempio, il numero delle fondazioni francesi è più che raddoppiato, mentre in Italia il numero di fondazioni è cresciuto del 133% dal 1995 al 2005. WINGS evidenzia come il caso italiano sia particolarmente interessante, in quanto la creazione nel 1990 delle fondazioni di origine bancaria ha dato vita a istituzioni di grandi dimensioni che oggi rappresentano circa il 10% delle risorse dell'intero sistema filantropico europeo. Negli Stati Uniti la dimensione del settore filantropico è rimasta abbastanza stabile. Il Foundation Center registra circa 87mila fondazioni con minime fluttuazioni nel periodo 2012-2014, anche se le elargizioni di denaro stanno leggermente aumentando.
 
Sebbene in linea teorica le fondazioni si trovano nella posizione di poter affrontare dei rischi maggiori rispetto ad altri tipi di enti, WINGS sottolinea che nella pratica molte fondazioni assumono un atteggiamento conservatore, donando le proprie risorse a favore di settori considerati “sicuri” come l'istruzione, la salute e i servizi sociali. Un numero relativamente basso di fondazioni sembra desideroso di sostenere attività di advocacy e di sposare cause legate a questioni di giustizia sociale. A questo proposito, le fondazioni d'impresa si presentano come maggiormente avverse al rischio rispetto alle fondazioni private, perché nella maggior parte dei casi fondano le proprie azioni sulle aspettative delle aziende a cui fanno riferimento piuttosto che sui reali bisogni delle comunità con cui entrano in contatto. Come messo in evidenza da WINGS, i quattro ruoli chiave delle fondazioni – promuovere l'innovazione, colmare le lacune, sostenere la società civile e agire in un'ottica di lungo periodo – dipendono tutti dalla volontà delle fondazioni di correre dei rischi.
 
In un contesto in cui numerose iniziative di filantropia community-based si manifestano in maniera informale, le fondazioni stanno esplorando nuovi modi di usare i loro asset sperimentando modalità innovative come la venture philanthropy, l'impact investing e l'utilizzo di risorse non monetarie tra cui rientrano le competenze, le conoscenze e la reputazione. Lo studio realizzato da WINGS ci tiene a puntualizzare che questa tendenza non va sovrastimata in quanto l'impact investing, ad esempio, sebbene rappresenti un obiettivo che molte istituzioni si prefiggono di raggiungere, al momento attuale è ancora poco utilizzato. Un fenomeno particolarmente interessante che si sta osservando all'interno del settore è che il confine tra for-profit e non-profit tende ad essere sempre più labile: un segno distintivo delle organizzazioni che lavorano per il bene comune è dato dalla loro natura di soggetti ibridi, con organizzazioni che operano tramite diverse forme giuridiche e adottano un'ampia varietà di strumenti di lavoro. Di conseguenza, le nozioni di ciò che si intende con i termini “filantropia” e “filantropo” si stanno allargando e, potenzialmente, questo potrebbe portare più capitali per la soluzione di problemi sempre più complessi.
 
Un altro aspetto a cui WINGS dedica un'attenzione particolare sono le pratiche connesse al tema della collaborazione, sia all'interno del settore filantropico che tra istituzioni filantropiche e altri settori d'attività. Nonostante l'agire insieme per uno stesso fine sia visto, almeno a livello teorico, come un modo per massimizzare l'impatto della filantropia, nella pratica i comportamenti collaborativi sono poco diffusi a causa di alcuni fattori che tendono a limitarne l'efficacia. Tra questi rientrano: la volontà di proteggere l'indipendenza della propria fondazione; l'investimento in termini di tempo necessario per il successo di una data iniziativa; la mancanza di competenze specializzate e di risorse umane all'interno di molte istituzioni filantropiche. La collaborazione tra settore pubblico e settore filantropico tende ad essere ostacolata, invece, dal sospetto di secondi fini e dalla mancanza di comprensione reciproca su ciò che l'uno può mettere a disposizione dell'altro. Osservando il rapporto tra filantropia, governo e società civile, WINGS mette in luce alcune criticità. Infatti i governi sono desiderosi di incoraggiare la società civile e la filantropia quando svolgono un lavoro che approvano, mentre tendono a ostacolare le attività delle ONG in aree politicamente più sensibili sia attraverso restrizioni formali sia tramite interventi informali. Questo influisce negativamente sull'operato della filantropia poiché limita i modi in cui le istituzioni filantropiche possono sostenere quelle ONG che sono vittime di una disapprovazione ufficiale, il cui lavoro è ulteriormente minacciato dal non riuscire a sostituire la perdita delle risorse internazionali con fonti di finanziamento locali, dal non essere al passo con la nuova filantropia, dall'implementazione diretta dei programmi di supporto da parte delle fondazioni operative e dalla competizione per l'attenzione e il sostegno finanziario con le altre organizzazioni dell'economia sociale.
 
 
Le previsioni di Ariadne per il 2018
Un quadro altrettanto dettagliato delle tendenze osservabili all'interno del settore filantropico viene offerto dalla nuova edizione delle previsioni elaborate da Ariadne (Ariadne Forecast 2018), la rete europea che riunisce più di 600 grant-makers, finanziatori e filantropi che sostengono il cambiamento sociale e i diritti umani. Come noto, le previsioni di Ariadne sono il frutto di un intenso lavoro di ascolto e scambio di opinioni che ha coinvolto complessivamente circa 157 persone tra operatori ed esperti del settore e che è stato fatto tramite la somministrazione di questionari, la realizzazione di interviste e l'organizzazione di quattro tavole rotonde ospitate nelle città di Londra, Parigi, L'Aia e Napoli.
 
A livello globale, i pronostici di Ariadne evidenziano come nel 2018 la riduzione dello spazio riservato alla società civile sarà ancora una delle priorità del settore filantropico, che guarda con preoccupazione al diffondersi di tale fenomeno anche nel contesto europeo dove si teme che la situazione possa peggiorare soprattutto in Romania, Bulgaria, Spagna e Italia. Allo stesso tempo si registrano alcuni segnali positivi che fanno sperare in una possibile soluzione del problema, tra cui emerge l'attenzione crescente nei confronti della filantropia di comunità. Una tendenza questa rilevata anche da WINGS e fortemente condizionata dalla ridotta disponibilità di investimenti internazionali, che spinge le comunità locali a sviluppare forme alternative di filantropia capaci di rafforzare la coesione sociale e di dar vita a un circolo virtuoso grazie al quale le risorse da investire sono prodotte e utilizzate a livello locale. Un'altra sfida destinata a caratterizzare il 2018 sarà quella legata alle minacce derivanti da una crescente polarizzazione tra una visione progressista della società e un'impostazione conservatrice che rischia screditare e di far vacillare le conquiste civili degli ultimi anni.
 
Secondo le previsioni di Ariadne, il 2018 vedrà una maggiore collaborazione tra istituzioni filantropiche che si sono dette maggiormente propense a lavorare insieme sia per proteggere la democrazia in Europa sia per cercare di individuare nuove modalità attraverso cui investire risorse nel sud del mondo. Questo implicherà una ulteriore riflessione sulla struttura dell'attuale sistema filantropico e sull'efficacia dello stesso nel raggiungere i risultati che si prefigge, che potrebbe portare a un radicale ripensamento dello status quo e all'emergere di nuove idee e proposte. Numerosi donatori hanno avviato un percorso di analisi per capire in che modo l'elargizione di fondi possa avvenire in maniera più democratica e hanno iniziato a sperimentare modelli di finanziamento partecipato con l'intento di coinvolgere maggiormente i beneficiari in tutte le fasi del processo di finanziamento. I donatori prevedono, inoltre, che sosterranno le azioni di capacity-building e che forniranno un supporto personalizzato ai beneficiari per aiutarli a diventare più forti e capaci di affrontare le sfide attuali. Nel 2018 ci si concentrerà sul sostegno a nuove realtà che lottano a favore dei diritti umani e del cambiamento sociale. A questo proposito, Ariadne evidenzia come i donatori abbiano iniziato a guardare con interesse anche alle organizzazioni nate dal basso e ai movimenti sociali e non focalizzino più la loro attenzione esclusivamente sulle ONG di tipo tradizionale. Questo si tradurrà nella ricerca di partnership innovative, nello sviluppo di approcci creativi e nel sostegno di nuovi tipi di attori capaci di stimolare il cambiamento sociale come gli artisti e i ricercatori universitari.
 
 
Un focus sull'Italia
A livello nazionale, le previsioni di Ardiane – redatte grazie alla collaborazione di Assifero, l'associazione nazionale che riunisce le fondazioni filantropiche italiane – mettono in luce le preoccupazioni degli enti di erogazione italiani per l'acuirsi delle disuguaglianze sociali, quale conseguenza della perdurante crisi economica, della progressiva riduzione dei fondi pubblici e della restrizione delle politiche di welfare. In un contesto in cui non è facile tenere sotto controllo le tensioni sociali, molti donatori italiani ritengono che le organizzazioni filantropiche dovrebbero iniziare a lavorare insieme per costruire una maggiore coesione sociale. In tal senso, si prevede che la creazione di reti e coalizioni diventerà sempre più importante nel corso del 2018 e si spera che le fondazioni saranno capaci di mettere da parte la competizione per agire in maniera sinergica a favore del bene comune.
 
Per affrontare queste sfide, le organizzazioni filantropiche italiane avranno bisogno di un “core support” di lungo periodo, ossia di ottenere finanziamenti per sostenere la struttura operativa e il funzionamento interno, avendo così la possibilità di assumere personale qualificato e di investire in comunicazione. Sono molte, infatti, le fondazioni italiane che risentono della mancanza di un staff interno e che avrebbero bisogno di investire nell'acquisizione di risorse umane dotate delle competenze necessarie per affrontare le sfide del settore. Sfide che, in particolare nell'ambito dei diritti umani e del cambiamento sociale, necessitano di una visione di lungo periodo per pianificare le strategie da adottare nel corso dei prossimi anni. Per alcuni donatori questo significherà lavorare più a stretto contatto con i beneficiari dei propri fondi per definire le priorità e i metodi di intervento. Per altri si tradurrà in una maggiore attenzione alla valutazione dell'impatto generato oppure alla fornitura di “core support” per permettere ai grantees di essere più flessibili e operativi. Altri ancora si dichiarano pronti a correre maggiori rischi e ad essere più aperti all'innovazione e alla sperimentazione, cooperando con le altre fondazioni per cercare di trovare soluzioni capaci di rispondere alle domande che i problemi complessi della società attuale rivolgono con sempre maggiore frequenza anche a coloro che operano all'interno del settore filantropico.
 
Come evidenziato a livello mondiale, anche in Italia le pratiche di welfare sono destinate a diventare un campo d'azione privilegiato per le fondazioni in quanto sta aumentando la pressione derivante dall'esterno affinché colmino i vuoti lasciati dallo Stato. Pertanto per il 2018 alcuni donatori vedono come prioritario lo sviluppo di un nuovo sistema economico capace di combinare innovazione, inclusione e sostenibilità. In tale contesto le comunità giocheranno un ruolo sempre più centrale nella progettazione di interventi orientati a una maggiore integrazione e inclusione sociale. Tra gli ambiti che nel 2018 acquisiranno una maggiore rilevanza rientrano l'istruzione e un rinnovato impegno a favore della comunicazione strategica, che guarderà con interesse al settore artistico e culturale quale strumento di cambiamento sociale.
 
In Italia e in molti Paesi, le circostanze hanno portato le persone a impegnarsi politicamente su nuovi livelli e in numero maggiore. Come afferma Julie Broome, la Direttrice di Ariadne, questa nuova energia richiede nuovi approcci, nuovi modi di comunicare, coinvolgere e fare filantropia. Tracciando uno spaccato realistico e puntuale del settore filantropico, le informazioni contenute nei due report mettono in evidenza il ruolo fondamentale giocato dalle organizzazioni di supporto alla filantropia - quali reti informali, associazioni di categoria e centri di ricerca specializzati – nel portare avanti azioni di rappresentanza e di advocacy, nel favorire lo scambio di buone pratiche, nell'offrire occasioni di formazione e approfondimento e nell'organizzare momenti di confronto tra pari. Come sostenuto nel report di WINGS, “una infrastruttura filantropica poco sviluppata in un Paese o in una regione significa l'assenza di un forum in cui sviluppare una visione coerente del ruolo e dello scopo della filantropia”. Essenziali per far emergere nuove idee, per evidenziare problematiche e criticità e per rafforzare la collaborazione all'interno del settore filantropico, la sfida principale per queste istituzioni sarà quella di dimostrare il valore aggiunto che apportano al settore filantropico al crescere delle aspettative dei soggetti che ne fanno parte e della complessità del contesto di riferimento.
 
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