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La passione di Bracco

  • Pubblicato il: 12/05/2014 - 08:58
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Melania Lunazzi

Pordenone. Dopo la prima mostra organizzata a Milano alla fine del 2012, ora al pittore e illustratore Angiolo D’Andrea (1880-1942) è dedicata una grande retrospettiva anche nella sua terra d’origine, il Friuli. Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone è visibile fino al 21 settembre «Angiolo D’Andrea (1880-1942). La riscoperta di un maestro tra Simbolismo e Novecento». La mostra, curata da Luciano Caramel, ospita oltre 120 opere tra dipinti e disegni, molti dei quali inediti o non esposti alla precedente mostra milanese. La figura di Angiolo, definito «personalità schiva e riservata», attivo a partire dal 1906 a Milano e in Lombardia, era caduta nell’oblio dopo il rientro per malattia a Rauscedo, nel paese natìo, e la di poco successiva morte. Fu grazie all’imprenditore milanese di origini istriane Elio Bracco che l’opera dell’artista evitò la dispersione. Bracco, fondatore dell’omonima azienda farmaceutica, acquistò in blocco le opere conservate nella casa studio di D’Andrea, grazie all’interessamento dello scultore Riccardo Fontana ed ebbe sempre in animo di realizzare una mostra monografica a lui dedicata. La Fondazione Bracco è infatti promotore e partner essenziale della mostra, a cui contribuisce con oltre 90 opere. Ritratti, disegni, copertine di libri, nature morte (nella foto, «Cristalli e fiori», 1920 ca), vedute d’interni e paesaggi scorrono in un percorso cronologico che scandisce il lavoro dell’autore a partire dalla sua collaborazione con la rivista «Arte italiana decorativa e industriale» di Camillo Boito ai lavori ammessi alle più importanti esposizioni dell’epoca, con sezioni tematiche che ne indagano la pittura sgranata, il talento coloristico e le suggestioni sentimentaliste, evocative e simboliste.

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da Il Giornale dell'Arte numero 342, maggio 2014