La III Edizione di Foto/Industria accende i riflettori su una nuova Bologna
Inaugura la terza edizione della prima Biennale al mondo dedicata alla Fotografia dell’Industria e del Lavoro, promossa e prodotta dalla Fondazione MAST, ente del gruppo Coesia, concepito come tramite tra l’impresa e la comunità. Fino al 19 Novembre 2017 sarà possibile visitare quattordici mostre di grandi fotografi in 13 sedi storiche del centro cittadino e una nella PhotoGallery del MAST. Un grande investimento privato, uno dei numerosi e rilevanti nella visione strategica e nell’entità degli investimenti che segnano una rinascita culturale della Città.
In attesa della 42ma edizione di Arte Fiera, che quest’anno si svolgerà il primo weekend di febbraio, Bologna ritorna al centro della scena dell’arte contemporanea in Italia grazie a straordinarie iniziative private.
Mercoledì 11 ottobre 2017 ha inaugurato il Centro Arti e Scienze della Fondazione Golinelli: una struttura di grande pregio, di oltre 700 metri quadrati (che si aggiungono ai 9000 dell’Opificio) progettata dallo studio Mario Cucinella Architects, frutto di un investimento di circa 3 milioni di euro. Nella mostra “IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà”, curata da Giovanni Carrada e Cristiana Perrella, saranno esposte fino al 4 febbraio 2018 opere di Ai Weiwei, Tomás Saraceno, Flavio Favelli, Pablo Bronstein e altri artisti di primo piano nel panorama internazionale. Pensato non solo come contenitore di mostre, nei prossimi mesi il Centro ospiterà una serie di iniziative culturali con l’obiettivo di immaginare il futuro e stimolare un insieme di azioni educative, formative e imprenditoriali, rivolte in particolare ai giovani.
Per gli appassionati di fotografia, il giorno successivo ha inaugurato la terza edizione di Foto/Industria, prima Biennale al mondo dedicata alla Fotografia dell’Industria e del Lavoro. Promosso e prodotto dalla Fondazione MAST, il progetto è nato 4 anni fa con l’intento di ampliare e condividere con il centro storico di Bologna l’idea imprenditoriale e culturale della Fondazione: ente non profit internazionale, legato al gruppo industriale Coesia, concepito come tramite tra l’impresa e la comunità. Fino al 19 Novembre 2017 sarà possibile visitare quattordici mostre di grandi fotografi in 13 sedi storiche del centro cittadino e una nella PhotoGallery del MAST: dodici di queste esposizioni sono curate dal direttore artistico della manifestazione, François Hébel, mentre altre due sono curate da Urs Stahel: Thomas Ruff (“Macchina & Energia” nella PhotoGallery) e Carlo Valsecchi (“Sviluppare il Futuro” all’ex Ospedale dei Bastardini). Gli altri artisti protagonisti di questa edizione sono: Alexander Rodchenko (“Il Mondo Industriale nella Collezione del Museo di Arte Multimediale di Mosca – MAMM” alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna – Casa Saraceni), Josef Koudelka (“Paesaggi Industriali” al Museo Civico Archeologico), Lee Friedlander (“Al Lavoro” alla Fondazione del Monte – Palazzo Paltroni), Mathieu Bernard-Reymond (“Transform” a Spazio Carbonesi), Vincent Fournier (“Futuro Passato” al MAMbo), Joan Fontcuberta (che ha raccolto le testimonianze fotografiche per “Sputnik: l’Odissea Del Soyuz 2” a Palazzo Boncompagni), Mårten Lange (“Machina & Mechanism” al Centro di Ricerca Musicale | Teatro San Leonardo), Yukichi Watabe (“Diario di un’Indagine” al Museo di Palazzo Poggi), John Meyers (“La Fine delle Manifatture” al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica), Michele Borzoni (“Forza Lavoro” a Palazzo Pepoli Campogrande), Mimmo Jodice (“Gli Anni Militanti” a Santa Maria della Vita); alla Pinacoteca Nazionale saranno invece visibili due serie provenienti dalla Collezione Walther, un corpus di fotografie anonime del primo Novecento su una città americana costruita per lo sfruttamento del carbone e il ciclo American Power di Mitch Epstein.
Con Foto/Industria, la missione della Fondazione MAST – come sintetizzato nel pay-off “etica ed estetica” – svolge il duplice ruolo di offrire al pubblico una testimonianza artistica e creativa di alto valore estetico e di consolidare l’attenzione verso i valori etici del “fare” che caratterizzano l’identità industriale di Bologna, presenza imprescindibile e unica nel panorama italiano, promuovendola quale protagonista mondiale della fotografia dell’industria e del lavoro.
Tuttavia, sarebbe riduttivo pensare che Foto/Industria sia semplicemente un cartellone di mostre, iniziativa peraltro già di per sé lodevole: la biennale del 2017 è infatti scandita da un ricco programma di eventi: visite guidate con gli artisti, tavole rotonde, letture, incontri con grandi personaggi dell’attualità (come il premio Nobel Joseph Stiglitz) e del mondo della fotografia contemporanea, performance teatrali e concerti, workshop per i più piccoli e, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, un ciclo di biopic sui protagonisti della fotografia mondiale. Gli eventi, così come le mostre, sono tutti a ingresso gratuito: per registrarsi e prenotarsi è sufficiente collegarsi al sito ufficiale www.fotoindustria.it.
La manifestazione rappresenta un’ottima scusa per scoprire o riscoprire luoghi poco conosciuti del centro storico di Bologna e i tesori nascosti nei suoi preziosi musei cittadini, senza dimenticare chea rendere la biennale ancora più piacevole ci sono i giovani e preparatissimi mediatori culturali pronti a rispondere alle curiosità dei visitatori in tutte le sedi espositive.
L’inaugurazione di Foto/Industria 2017 è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo regalo della Fondazione MAST alla città di Bologna: l’opera REACH di Anish Kapoor, unica scultura di grandi dimensioni dell’artista presente in Italia in uno spazio privato. Kapoor, che ha presenziato allo svelamento dell’opera giovedì 12 ottobre, è uno dei maggiori artisti della scena contemporanea. Con la sua capacità di usare la metafora e l’astrazione, ha avuto il compito di concepire e realizzare un intervento al MAST perché le sue opere altamente ingegnerizzate, in equilibrio tra scultura e architettura, raccontano di una ricerca instancabile a livello concettuale e soprattutto formale, con largo ricorso a materiali industriali, combinati a una sensibilità per tutto ciò che è naturale e organico. Con la sua scultura, posizionata sulla grande rampa di accesso alla Fondazione, l’artista inglese di origine indiana sembra ricercare la bellezza tanto nell’acciaio inossidabile quanto nelle forme della natura: un’imponente superficie specchiata che riflette il cielo e la città, tra vuoto e pieno, tra concavo e convesso, tra ideale e reale, tra immanente e trascendentale. Il titolo REACH, che come in tutte le opere di Kapoor è una parte fondamentale dell’opera, conferisce alla scultura il senso della connessione e della tensione. Per chi volesse approfondire la conoscenza sul suo lavoro, sempre al MAST, fino al 14 Gennaio 2018, sarà allestita la mostra di modellini “Luoghi d’Origine-Monumenti per il XXI secolo”: una cinquantina di riproduzioni di opere di Anish Kapoor che narrano la genesi delle sue sculture più celebri, mentre la composizione per piano e orchestra intitolata Lamentate di Arvo Pärt, creata in omaggio all’artista, fa da sottofondo all’esposizione.
Se non si ha la fortuna di vivere a Bologna, non resta che organizzare al più presto una gita sotto i portici, visto che quest’anno le ragioni per visitare la città non si limitano ai – sempre validi – tortellini in brodo.
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PH: MÅRTEN LANGE, SENZA TITOLO (07-8-18-3), DALLA SERIE “MACHINA”, 2007
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