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La conoscenza è di tutti

  • Pubblicato il: 08/06/2012 - 10:07
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Cecilia Conti
Lettera27

Milano. La ventisettesima lettera è lo spazio dell’immaginazione, qualcosa in più, che deve ancora essere inventato, una lettera capace di esprimere nuovi significati, ancora da costruire. Questa è Fondazione lettera27, che dal 2006 esprime il proprio impegno culturale e sociale, sostenendo il diritto all'alfabetizzazione e all'istruzione e favorendo l'accesso alla conoscenza e all'informazione in ogni parte del mondo, in particolare nelle sue aree più svantaggiate, attraverso l’arte, la letteratura, il cinema, la musica. Raccoglie fondi per sostenere, anche finanziariamente, progetti operativi dedicati alla formazione e alla creazione di spazi di ricerca, fondati sulle risorse e sulle forze presenti nel territorio protagonista di ciascuna iniziativa.
Oggi educazione e alfabetizzazione non vogliono dire solo saper leggere e scrivere, ma essere consapevoli della propria identità individuale e sociale, partecipare alla produzione di nuovi significati, attraverso l’utilizzo di tecnologie che permettono una circolazione e una rielaborazione pressoché illimitata di contenuti, a cui tutti devono poter accedere. Solo entrando a far parte di questo processo creativo è possibile generare un vero cambiamento.
La Fondazione opera nell’Africa subsahariana e lo fa con partner africani, a lei vicini fin dalla sua nascita. «Tutte le associazioni con cui lavoriamo in Africa sono già strutturate: i nostri partner non si devono emancipare in nessun modo, sono già autonomi, intellettuali di altissimo livello» afferma Tania Gianesin. «Sviluppiamo collaborazioni basate sulla fiducia e la stima reciproca» continua Iolanda Pensa «con un approccio diverso dalla solita cooperazione, che sostiene enti considerati più deboli. Le organizzazioni con cui lavoriamo hanno expertise straordinarie, fuori dal comune a livello internazionale.»
Chimurenga (Cape Town, South Africa), Doual’art (Douala, Camerun) e Kër Thiossane (Dakar, Senegal), sono partner del progetto Mobile A2K, di cui promotore e soggetto capofila è dal 2011 la SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.
Nato per sostenere lo sviluppo di strumenti innovativi al servizio dell’educazione e delle trasformazioni urbane, oggi Mobile A2K affronta la sua seconda fase, dedicata allo studio dell’impatto dell’arte pubblica e degli eventi culturali sulla sicurezza in città quali Douala in Camerun, Luanda in Angola e Johannesburg in Sudafrica. «Quello che abbiamo sempre cercato di mantenere anche in questo progetto» spiega Iolanda Pensa «è una separazione tra il ruolo della cultura e il suo impatto; gli eventi culturali e l’arte pubblica non devono produrre sicurezza; non è questo che devono fare le istituzioni culturali, che invece hanno il ruolo di generare conoscenza, conservarla e renderla accessibile. C’è però un effetto collaterale: la capacità quasi inaspettata di questi progetti di rendere le città più sicure. Non è detto che sia un’esperienza riproducibile, ma studiarla permette di mostrare il valore imprevedibile della cultura.»
Ultimo progetto in ordine di tempo è AtWork, che prende avvio dalla collezione dei ‘taccuini d’artista’ di lettera27, 250 opere uniche realizzate da diversi artisti sui taccuini Moleskine.
Sostenuto da Moleskine,  donor principale della Fondazione, AtWork inizia la sua attività con una mostra online - www.atwork27.org - per proseguire con una serie di esposizioni itineranti sul continente africano, la prima a Dakar, durante la biennale. 
«Utilizzando il patrimonio dei taccuini (n.d.r. al momento sono 56 quelli coinvolti nel progetto) come strumento e internet come  “knowledge platform”, AtWork sperimenta e diffonde la filosofia “share, remix and reuse leggally”, in cui si diventa “users” e “contributors” nello stesso tempo» racconta Katia Anguelova «Il progetto fa circolare opere d’arte con una nuova licenza d’uso, libera e condivisa (CC_BY_SA), sperimenta nuovi format espositivi itineranti, promuove il dibattito critico nelle accademie  d’arte e organizza workshop con comunità locali insieme ai partner africani.»
E per dare maggiore voce e visibilità al continente africano, aumentando e migliorando le informazioni disponibili online, nasce WikiAfrica, per dare spazio a “voci africane” con il coinvolgimento di centri di ricerca e documentazione, enti di cooperazione internazionale e archivi. Questo lo fa attraverso Share your knowledge, progetto che, con il sostegno di lettera27 insieme a Moleskine e Fondazione Cariplo, valorizza i contenuti delle istituzioni culturali grazie a Creative Commons e Wikipedia,.
«Fin dall’inizio la nostra volontà è stata che la fondazione non fosse unicamente destinata ad attivare un patrimonio ed erogare fondi, ma fosse capace di stimolare una rete e attivare risorse non solo economiche, competenze professionali e volontarie, missioni, motivazioni, energie diverse, mettendole insieme. Wikipedia e Creative Commons sono esempi emblematici che rendere accessibile la conoscenza è un motore quasi violento, che una fondazione non può attivare o un progetto creare. Le vere risorse delle nostre iniziative sono questi movimenti generatori.»
 
Un nuovo modo di fare cooperazione internazionale. Un nuovo modo di fare cultura e comprenderne il valore per l’intera società. «Non può esserci cultura senza conoscenza, coesione e integrazione sociale. L'importanza della cultura non è misurabile, va costantemente alimentata attraverso la condivisione dei saperi e la conoscenza dell'Altro
 
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