L’arte della Fondazione è un patrimonio valorizzato
Mossa vincente della Fondazione CRCuneo, che in un momento di contrazione e ri-orientamento degli investimenti verso welfare ed educazione, rendiconta al territorio, con una visione d’insieme, i rilevanti investimenti effettuati dall’ente nell’arte e nel patrimonio artistico dal 1992 al 2010: un settore che, con un’erogazione complessiva, nel periodo considerato, di 95 milioni di euro, rappresenta una delle principali aree di intervento.
Non solo rendiconta, ma fornisce nel contempo indicazioni utili a orientare i comportamenti dei proponenti e lo fa con una ricerca sulla politiche erogative dell’ente a cura di Elena Calcagno, pubblicata nel decimo quaderno della Fondazione, che illustra, catalogandoli in modo sistematico, i cento principali interventi di restauro del patrimonio artistico (soglia 100 mila euro), che riguardano per oltre il 60% beni religiosi.
Il lavoro è in continuità con il Nono Quaderno «L’arte della Fondazione», ricerca di Elisa Facello pubblicata nel 2010, sulla valutazione dei progetti di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico finanziati dall’ente. Uno studio commissionato per analizzare i fattori chiave per migliorare la capacità degli investimenti di generare valore a favore del territorio, fornire agli organi della fondazione strumenti decisionali per orientare le future strategie ma, soprattutto, per far crescere la qualità della domanda.
L’indagine conoscitiva si focalizza su distribuzione territoriale, articolazione per tipologia, assetto proprietario dei beni, efficienza e ricadute economiche e occupazionali della fase di ristrutturazione, funzionalità ottenuta ed effettiva fruibilità conseguita, condizioni organizzative ed economiche della loro gestione: la verifica è un processo di apprendimento, teso a dare giudizi su azioni pubbliche e migliorarle. In questo ambito l’ente ha introdotto progressivamente requisiti di priorità e criteri di selezione. Il primo, trasversale a tutti i settori, è il co-finanziamento, per dare ai progetti solidità e sostenibilità; seguono la rilevanza del bene, l’urgenza di conservazione, l’inserimento in percorsi di fruibilità, la coerenza e il coordinamento con i piani di sviluppo territoriali.
Nonostante il clima di persistente crisi finanziaria ed economica e l’esborso richiesto dall’aumento di capitale di UBI Banca – a inizio giugno la Fondazione CRC ha confermato il suo sostegno al Gruppo UBI partecipando all’aumento di capitale con oltre 21 milioni di euro – e pur in presenza di una riduzione dei dividendi bancari, il monte erogazioni si assesterà a oltre 25,6 milioni euro, grazie anche ai reincameramenti di contributi precedenti non utilizzati dai beneficiari. L’importo supera quanto stanziato nel 2010, mantenendo fede all’impegno di mettere a disposizione del territorio, per il triennio 2009-2011, 69 milioni di euro complessivi. La Fondazione nelle delibere ha prestato particolare attenzione alla presenza nei progetti di elementi innovativi e di un quadro finanziario certo, alla loro cantierabilità immediata, allo sforzo di intraprendere un percorso di auto sostenibilità (per le iniziative consolidate), alla partecipazione di altri enti co-finanziatori e alle aggregazioni di soggetti richiedenti, per favorire una ricaduta ampia sul territorio. Gli investimenti in arte e cultura del 2011 sono stabili, nella consapevolezza delle ricadute socio-economiche e occupazionali. Nell’ambito dei restauri artistici e architettonici del cuneese, l’unico intervento sarà il proseguimento della ristrutturazione del Complesso di San Francesco a Cuneo, mentre nel monregalese prende avvio l’importante cantiere di restauro della Cattedrale di Mondovì, cui la Fondazione destina 400 mila euro tra il 2011 e il 2013.
A fianco degli investimenti infrastrutturali, la Fondazione ha assunto un generale impegno a orientare risorse verso progetti immateriali, funzionali ad avvicinare i giovani e a valorizzare il patrimonio.
© Riproduzione riservata