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Il Pecci compie 25 anni. E incassa 30 euro al giorno

  • Pubblicato il: 09/08/2013 - 16:19
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Tina Lepri

Prato. In profonda crisi il Centro Pecci di Prato, unico museo per l’arte contemporanea in Toscana, con l’ambizione di competere con le grandi istituzioni d’Europa. Ora è chiuso fino (pare) al 20 settembre. Bloccate tutte le iniziative già programmate, chiuse biblioteca e sezione didattica, personale in ferie forzate, sindacati in agitazione, preoccupati del rischio licenziamenti. Dal 1° luglio scaduti e non rinnovati i contratti al direttore artistico Marco Bazzini e a quello amministrativoElisabetta Dimundo.
Intanto il raddoppio del Pecci, un grande anello sospeso progettato dall’architetto sino-olandeseMaurice Nio, poggiato sul vecchio edificio costruito nel 1988 da Italo Gamberini, che avrebbe dovuto essere finito nel 2012, è slittato al 2014, il cantiere è bloccato a causa di difficoltà della ditta costruttrice. Costo dell’ampliamento 8 milioni di euro, 6 della Regione e 2 del Comune di Prato.
Parlare di crisi è riduttivo: fin dall’inizio il Pecci ha avuto pochissimi visitatori, tra frequenti chiusure e difficoltà di direzione e di personale. Nel 2012 ha incassato in tutto 11.921 euro con soli 670 biglietti a pagamento: 30 euro al giorno.
Impietosa la diagnosi di Francesco Bonami: «È un centro nato morto, dice il critico. Che senso ha ampliarlo? È nato come una utopia negli anni Ottanta, con una architettura già vecchia, una programmazione artistica sbagliata e un concetto urbanistico da rivedere».
Il presidente del Pecci è il sindaco di Prato Roberto Cenni, che invece si dice ottimista: «Il museo aprirà il prossimo aprile, promette. I due direttori scaduti saranno sostituiti da un manager che abbia sia capacità artistiche che gestionali. Verrà scelto con un bando come fanno gli altri musei del mondo». Contrario a questa ipotesi Ludovico Pratesi, il vice presidente dell’Amaci, l’associazione che rappresenta i maggiori musei italiani d’arte contemporanea:«Serve un grande direttore artistico, un tecnico, ma anche un amministratore capace. Le due funzioni non devono essere confuse».
Di fatto il centro Pecci è da 25 anni in stallo, ostaggio di strategie che l’hanno trasformato in un museo cenerentola.

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da Il Giornale dell'Architettura, edizione online, 8 agosto 2013