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IL FUTURO NON NASCE DA SOLO. INDIVIDUO E CITTADINANZA

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 20:13
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Con una cinque giorni di pensiero (dal 13 al 17 dicembre),  inaugurata  in  zona Porta Nuova a Milano la nuova sede della  Fondazione Feltrinelli: archivio (200mila volumi), caffetteria, bookshop e spazio eventi. Una risorsa di pensiero e aggregazione sociale per una città  all’avanguardia. Fitte code per il giorno inaugurale.  Palazzo della ricerca e dell’innovazione realizzato con capitali esclusivamente privati, ma per un servizio pubblico.

Milano. Con  due cattedrali di vetro, dopo due anni di lavori,  inaugura il nuovo quartier generale  della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli www.fondazionefeltrinelli.it firmata dagli architetti svizzeri Jacques Herzog & Pierre de Meuron, in  zona Porta Nuova, tra viale Pasubio e viale Crispi, nell’area che segna la l’immaginario dellla Milano contemporanea,  della rigenerazione, vicino a piazza Gae Aulenti.  
Lo spazio avveniristico,  per il quale l’artista  Joseph Kosuth  ha concepito l'installazione site specific “Nineteen locations of meaning” (in collaborazione con la galleria Lia Rumma), accoglie l'archivio della fondazione  di  12 chilometri lineari, con 200mila volumi, 17.500 collezioni periodiche e un milione e mezzo di carte manoscritte: un patrimonio civico oltre che storico che diventa collettivo.
 
Si presenta come luogo di condivisione con la città con caffetteria,  libreria e  spazio eventi: una piazza di partecipazione e di aggregazione  che esprime già con la struttura la volontà di coinvolgere la comunità, con postazioni per lo studio e la lettura, spazi per ospitare performance, proiezioni, conferenze.
 
Un grande progetto per “navigare nel  futuro”  per la Fondazione nata nel 1949, ancor prima della casa editrice, da Giangiacomo Feltrinelli.  All’origine si chiamava Biblioteca, poi Istituto e nel tempo era conosciuta dagli intellettuali, dagli addetti ai lavori.  “Oggi diventa luogo per fare ricerca e sviluppare un pensiero critico” ha detto all’inaugurazione il Presidente, Carlo Feltrinelli, figlio di Giangiacomo e Inge. 
Grazie al contributo economico della Fondazione Cariplo, la ricerca nell’ambito delle scienze sociali, verrà tradotta in azione con “un nuovo modello di istituzione culturale che valorizzi quanto creato in settant’anni di attività, si confronti con il mondo contemporaneo, lo sappia intercettare e portare a Milano” ha sottolineato il Segretario Generale, Massimilano Tarantino. Mostre, progettualità educative, incontri e spettacoli performativi consentiranno la produzione e la condivisione di conoscenza
Oggi ha la leadership nel campo delle scienze sociali a livello accademico internazionale. E’ una delle più grandi al mondo dedicata agli studi sociali dal Quattrocento ad oggi, con una specializzazione: la Resistenza Europea, le rivoluzioni e la controrivoluzione del Sudamerica, le evoluzioni del sistema politico italiano, la storia russa, i rapporti tra i cittadini e le organizzazioni. Comuni, Stati, Industria, Sistemi di convivenza moderna”, aggiunge Tarantino.
 
Ricco il programma di apertura con una cinque giorni  a ingresso libero.  
Letture, proiezioni e spettacoli dedicate a quattro sfide di cittadinanza,  in altrettante giornate:  Voices (partecipazione), Borders (confini, che parte dalla lettura dell’articolo di giornale Indifferenti di Antonio Gramsci), Planet (sostenibilità introdotta dal Discorso per la marcia sul sale di Gandhi) e Memory (fonti e memoria).
Un percorso in continuità con il ruolo e la ricerca della Fondazioni manifestatosi grazie a Salvatore Veca, presidente onorario di Fondazione, già dall’Expo.
Ogni tema, sviluppato a partire dalla lettura di un testo di riferimento della Fondazione (da Il monopolio dell’uomo di Anna Kuliscioff, all'Ultima lettera a Fidel Castro di Che Guevara; dal Programma fondamentale dell’organizzazione per l’unità afroamericana di Malcom X all'Ultimo discorso di Salvador Allende), cui seguiranno la presentazione di un ebook della collana 'Utopie' e un momento culturale/teatrale nella sala funzionale, mette “in connessione l'individuo e la cittadinanza, l'azione individuale e quella collettiva, ricordando il passato e il presente per cambiare in meglio il futuro”. Il quinto è giorno dedicato al riassunto dei contenuti, Echoes, presentati in una perfomance musicale.
 
La Fondazione,  con la parola chiave “futuro”,  propone la pubblicazione digitale Nationalizing Education di John Dewey e Storia e Cinema di Federico Rossin  per la Collana “Quaderni”.
Per la Collana "Utopie Cittadinanza europea", sarà presentato l’ebook Oltre il confine. Russia e Europa nel XX secolo.
 
Un progetto culturale finanziato da privati, ma già parte delle politiche territoriali attraverso un protocollo d’intesa siglato con la Regione Lombardia.
La cultura è un fattore di inclusione sociale. Milano deve avere l’ambizione a diventare luogo di riflessione collettiva e ricostruzione di pensiero. Le grandi città hanno il dovere di lavorare sullo sviluppo della socialità e della vita nel futuro” ha affermato il sindaco Beppe Sala al battesimo del grande prisma gestito da Coima.
Una grande casa della Cultura, un polo del sapere che, come ha evidenziato Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera  segna  il coraggio di Milano nelle nuove architetture e nei contenitori culturali,  in contrasto con “capitali immobilismi”.
 
Da febbraio il centro Microsoft Italia trasferirà in questo palazzo la propria sede, creando uno spazio aperto alla cittadinanza con programmi dedicati alle scuole, un Technology Center per la ricerca digitale, laboratori per sviluppatori, operatori e start up.
Dal  punto di vista istituzionale la Fondazione Feltrinelli ha siglato un protocollo di intesa con la Regione per la cooperazione “nella costruzione di attrattività della Regione nella ricerca in ambito digitale e creativo e nella valorizzazione del capitale umano
 
Per il sindaco Sala “il nuovo polo esprime la capacità della città di guidare nel campo dell’innovazione culturale e sociale .Un punto di partenza per promuovere una rete internazionale di università, biblioteche e archivi
 
Come lo definisce Salvatore Veca “il luogo dell’utopia possibile”.
 

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