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I giovani al centro

  • Pubblicato il: 14/02/2016 - 10:25
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Nel 2016 Compagnia di San Paolo stanzia 1 milione di € in favore dell'empowerment giovanile. I giovani sono sempre più al centro di politiche, interventi pubblici e bandi di finanziamento nazionali e internazionali. Decisivo il ruolo svolto dalle fondazioni di origine bancaria
 
 
 
È innegabile che i giovani stiano diventando sempre più destinatari di politiche, interventi e bandi di finanziamento, volti a sostenerne l'empowerment, l'occupazione, l'imprenditoria o la creatività, anche alla luce dei dati allarmanti relativi al tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), che in Italia, negli ultimi anni, è superiore al 40%.  Preoccupanti anche i dati ISTAT[1] relativi ai giovani NEET (Neither in education nor in employment or training) tra i 15 e i 29 anni, che nel nostro paese ammontano a quasi 2,5 milioni, circa il 26% dei giovani al di sotto dei 30 anni, e ai giovani early leavers che abbandonano prematuramente gli studi, la cui quota è pari a circa il 17%. In entrambi i casi,  i dati  relativi all'Italia risultano tra i peggiori d'Europa, da considerare inoltre che questi aumentano ulteriormente nelle regioni meridionali. Stimolare la partecipazione giovanile alla vita politica, economica, sociale e culturale è ormai un'esigenza imprescindibile a livello nazionale e internazionale, che si tratti di giovani NEET, di cervelli in fuga o di giovani svantaggiati.
 
Innumerevoli gli interventi intrapresi e da intraprendere da più parti e su più fronti, a livello educativo, sociale, occupazionale. A tal proposito, un ruolo di primo piano è assunto dalle fondazioni di origine bancaria, che destinano risorse al target giovanile nei vari settori di intervento, come la formazione, la ricerca, l'imprenditoria, etc. Tra questi, un sostegno specifico è rivolto a «crescita e formazione giovanile». Nel 2014 questa voce si posiziona al quarto posto all'interno del macrosettore «educazione, istruzione e formazione» con 14,9 milioni di € (ovviamente dopo il sostegno all'istruzione), registrando il maggiore aumento in termini di importi erogati (+29,1%)[2].
In questo ambito, il Piemonte si distingue indubbiamente per le numerose iniziative delle principali fondazioni bancarie della regione, come il recente Bando Giovani attivato dalla Compagnia di San Paolo, da anni impegnata in favore dei giovani anche nel campo dell'educazione e della ricerca.  Nel 2016 la Compagnia destinerà € 953.500 a 16 progetti sul territorio piemontese e genovese, coinvolgendo 1350 giovani dai 14 ai 25 anni attivamente e in modo continuativo in iniziative diversificate, anche a livello imprenditoriale, ad esempio nel trasporto privato, o nell'ambito dell'inclusione di giovani ROM, del verde pubblico, etc. L'obiettivo del bando è stato quello di «promuovere un miglioramento della condizione giovanile» nonché quello di «sostenere una maggiore autonomia, responsabilità e protagonismo dei giovani all'interno delle comunità in cui vivono», attraverso un percorso di capacity building che ha condotto ad una coprogettazione delle iniziative. Quest'attività è realizzata in collaborazione con YEPP Italia, associazione di promozione sociale legata al programma YEPP - Youth Empowerment Partnership Programme, lanciato nel 2001 da un network di fondazione europee con l'intento di far diventare i giovani protagonisti del cambiamento, stimolando attività con (e non per) i giovani, su scala  nazionale e locale. In Italia, il programma si occupa di applicare il metodo YEPP di empowerment e di sviluppo di comunità in 10 siti attivi, sviluppando progetti con giovani di alcune realtà a rischio, grazie al sostegno di fondazioni bancarie e al coinvolgimento di oltre 60 enti locali, 150 associazioni e oltre 500 giovani. Sempre in favore dei giovani intervengono i bandi Talenti di Fondazione CRT, volti ormai da diversi anni a sostenere lo sviluppo delle nuove generazioni attraverso percorsi di formazione di eccellenza in diversi ambiti, dalla musica all'export, dalla mobilità internazionale all'imprenditoria. Con il bando Talenti neolaureati dal 2003 al 2014 sono stati erogati oltre 10 milioni di €. Inoltre, in collaborazione con l'Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite e il Ministero degli Affari Esteri italiano, CRT ha promosso, nel 2013, un progetto pilota di formazione per giovani imprenditori dei Paesi del Mediterraneo.
Tra i bandi rivolti al settore culturale, spicca senz'altro Funder 35, per il sostegno all'imprenditoria creativa e culturale giovanile, nato nel 2012 in seno ad ACRI e sostenuto da diverse fondazioni (10 nel 2012, diventate 18 nel 2015) di cui capofila è Fondazione Cariplo. Nel periodo 2012-2014, il bando ha sostenuto 54 imprese culturali giovanili no profit per un totale di 3 milioni di €, e altre 50 imprese per 2,5 milioni di € per la seconda edizione 2015-2017. Con il progetto Culturability, promosso dalla fondazione d’impresa  Unipolis nel 2009 per la creazione  di una piattaforma di progetti innovativi di coesione e inclusione sociale su base culturale, sono stati attivati dal 2013 anche bandi di finanziamento a sostegno dell'imprenditoria culturale giovanile, che nelle prime due edizioni hanno erogato un totale di 660.000€. Con la terza edizione, al via dal 15 febbraio 2016, si intendono sostenere in particolare progetti di imprese e organizzazione di giovani under 35 relativi alla rigenerazione di spazi da condividere.  Tra le proposte pervenute, ne verranno selezionate 15 che potranno beneficiare di un percorso di formazione, al termine del quale verranno decretati i 5 progetti vincitori, a cui è destinato uno stanziamento di 400.000€, così ripartito: 250.000€ per la realizzazione dei progetti, 150.000€ per attività di empowerment dei vari team coinvolti.
Questi progetti vedono sempre più le fondazioni impegnate non soltanto in attività di erogazione, ma anche di stimolo e di vero e proprio accompagnamento per una progettualità sempre più partecipata e innovativa. Un intervento assolutamente di rilievo in favore dei giovani è quello svolto da Fondazione con il sud, nata nel 2006 da una collaborazione tra fondazioni di origine bancaria e terzo settore, con l'obiettivo di favorire l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno. Dal 2006 al 2015 la Fondazione ha erogato 153 milioni di € ad oltre 800 iniziative, coinvolgendo 280.000 cittadini di cui il 41% minori. Tra le principali linee di azione, infatti, si trova «l'educazione dei giovani, con particolare riferimento alla cultura della legalità e ai valori della convivenza civile», attraverso il sostegno a innumerevoli progetti che spaziano dalla legalità all'apprendimento, dagli spazi culturali  all'abbandono scolastico.
Il ruolo delle fondazioni di impresa in favore dei giovani è stata invece oggetto della ricerca Fondazioni d’Impresa per i giovani: come far crescere il vivaio, promossa da Assifero (Associazione italiana  Fondazioni ed enti di erogazione), in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Fondazione De Agostini, Enel Cuore Onlus, Fondazione Allianz UMANA MENTE, UniCredit Foundation e Fondazione Vodafone Italia, con il coordinamento della Fondazione Bracco. Dall'indagine  si evince l'importante sforzo di 49 fondazioni di impresa italiane, per un totale di 49 milioni di €, in favore di 56.000 giovani altamente qualificati o a rischio di esclusione sociale, in ambiti eterogenei e con modalità assolutamente innovative di intervento e di finanziamento.
 
Di stimolo verso una sempre crescente considerazione del target giovanile sono senza dubbio anche le grandi iniziative e opportunità di finanziamento intraprese a livello internazionale. A livello europeo, si registra un numero sempre maggiore di programmi e azioni rivolti al mondo giovanile, da Garanzia giovani a Erasmus+, dalla Settimana europea delle gioventù alla Capitale europea dei giovani, riconoscimento assegnato a partire dal 2009 ad una città europea[3] che ha l'opportunità di proporre e valorizzare, nell'arco di un anno, il ruolo dei giovani nello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Questa iniziativa è replicata anche a livello nazionale (come avviene d'altronde per la Capitale della Cultura), ed è Perugia la Capitale italiana dei giovani designata per il 2016, a seguito del percorso intrapreso da questa città per la candidatura a livello europeo. A promuoverla, in Italia, un comitato composto da: Forum Nazionale dei Giovani, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzia Nazionale per i Giovani e ANCI Giovane. Diversi i ruoli di questi enti: il Forum nazionale dei giovani, membro tra l'altro dello European Youth Forum, è un organismo di rappresentanza delle organizzazioni giovanili (4 milioni di giovani, oltre 80 associazioni) e dei loro interessi presso le istituzioni pubbliche e la società civile, mentre l'Agenzia nazionale per i giovani è un organismo vigilato dal Governo e dalla Commissione europea che si occupa sia della gestione dei programmi Erasmus+ e Youth in Action, sia di attività volte a favorire il dialogo con le istituzioni e la società e la cittadinanza attiva tra giovani, attraverso specifiche iniziative. ANCI Giovane rappresenta invece la rete degli amministratori under 35 dell'Associazione nazionale dei comuni italiani, attiva a livello di formazione e di promozione di progetti innovativi sul territorio.
Oltre alle attività di questi organismi rappresentativi nazionali e del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile, che ha competenza nell'attuazione delle politiche nazionali in favore dei giovani e nella gestione dei relativi fondi, tra cui il Fondo per le politiche giovanili e il Fondo Mecenati, si assiste ad un numero crescente di interventi in favore di questo target anche in altri settori, non soltanto quello educativo. Si pensi allo stanziamento previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico di un importo pari a 50 milioni di €, a partire dal 2016, in favore dell'imprenditoria giovanile e femminile, anche nel campo della cultura e del turismo. In ambito culturale, va sottolineato che il Governo Renzi ha manifestato una volontà di intervenire per favorire la partecipazione giovanile, in particolare prevedendo un bonus dell'importo di 500€, inserito nell'ultima legge di stabilità, destinato a giovani che compiranno 18 anni nel 2016, per consentire l’ingresso a teatri, musei, aree archeologiche, mostre, eventi culturali e per l'acquisto di libri. L'impatto di questo strumento sarà poi da valutare, anche alla luce di esperienze analoghe condotte ormai anni fa in altri paesi.
I giovani delle seconde generazioni di immigrati saranno invece oggetto di specifiche iniziative attraverso il bando MigrArti, emanato lo scorso dicembre dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e articolato in due sezioni, spettacolo dal vivo e cinema, per un totale di 800.000€. L'obiettivo che si intende perseguire è quello di «creare le condizioni e le opportunità per far conoscere al meglio le culture di provenienza dei nuovi italiani con un'attenzione particolare alle seconde generazioni, autentico ponte tra i loro genitori ed il futuro che in questo Paese li attende».
Ulteriore intervento è l'approvazione del primo Piano per l'educazione al patrimonio culturale, nel dicembre 2015, con cui si aprono scenari importanti  per stimolare sempre più istituzioni culturali a porre in essere attività di mediazione o di audience development ed engagement anche in favore dei giovani. D'altronde, già nel lontano 2005 la Convenzione di Faro, Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, auspicava un intervento in tal senso, in particolare all'art.12 comma d) dove si affermava l'esigenza di «promuovere azioni per migliorare l’accesso all’eredità culturale[4], in particolare per i giovani e le persone svantaggiate, al fine di aumentare la consapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare».
 
 
Maria Elena Santagati
 
 
 
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[1]    ISTAT NoiItalia 2015

[2]    Dati ACRI

[3]    Dopo Rotterdam, nel 2010 è stata la volta di Torino, poi Antwerp (Belgio) nel 2011, Braga (Portogallo) nel 2012, Maribor (Slovenia) nel 2013, Thessaloniki (Grecia) nel 2014, Cluj-Napoca (Romania) nel 2015, è invece il turno di Ganja (Azerbaigian) nel 2016, a cui seguiranno Varna (Bulgaria) nel 2017 e Cascais (Portogallo) nel 2018.

[4]    L'art 2 della suddetta Convenzione afferma: a. l’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi; b. una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.