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Governance, cooperazione e innovazione: il Piano Strategico del Turismo 2017-2022

  • Pubblicato il: 15/01/2017 - 23:58
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Lo scorso 16 dicembre è stato presentato il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 che delinea il fenomeno turistico dei prossimi sei anni in termini di politiche e azioni concrete. Nello specifico i quattro macro obiettivi del Piano sottendono un forte carattere di cooperazione tra pubblico e privato che potrà essere avviata attraverso percorsi di concertazione e iniziative puntuali. Si intravedono quindi nuove opportunità per creare sinergie inter istituzionali e collaborazioni tra enti privati e operatori di settore che potrebbero preparare il terreno per impegni strategici di filantropi istituzionali.
L’opportunità del Piano potrà essere valorizzata per innescare e consolidare percorsi di cooperazione verso una sempre più solida offerta turistica del nostro Paese

Il 16 dicembre scorso a Roma è stato presentato da Dario Franceschini il Piano Strategico del Turismo 2017-20221 - PST, che delinea lo sviluppo del settore nei prossimi sei anni. Con il PST «il Governo ridisegna la programmazione in materia di economia del turismo rimettendola al centro delle politiche nazionali e dando operatività all’indirizzo strategico volto a creare una visione omogenea in tema di turismo e cultura» (MiBACT, 2016).
Il turismo occupa infatti un posto importante negli scenari economici italiani. Il Piano sottolinea infatti che il contributo totale dell’intero comparto turistico all’economia italiana nel 2015 è stato di 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del PIL e del 12,8% l’impatto sull’occupazione. I dati degli arrivi complessivi (italiani e stranieri) sul territorio nazionale sono saliti dell’11% tra il 2010 e il 2015.
In questo contesto il PST si configura come un quadro di riferimento nel quale poter sviluppare politiche ed azioni coerenti e armonizzate tra loro con una visione di lungo periodo volta a migliorare l’innovazione tecnologica e organizzativa e valorizzare le competenze nell’ambito di un utilizzo sostenibile e durevole del patrimonio ambientale e culturale.
Nell’ambito di queste premesse, il processo di costruzione del Piano2 ha coinvolto direttamente gli operatori e le istituzioni attraverso gli Stati Generali del Turismo di Pietrarsa (Napoli) che, sviluppati in due momenti principali (ottobre 2015 e aprile 2016), hanno visto crescere consapevolezza e proposte concrete attraverso le riflessioni emerse in 20 tavoli di lavoro. Il lavoro dei tavoli ha infatti contribuito a definire una posizione condivisa sulla visione e sugli strumenti volti alla promozione del turismo in Italia.
In linea con questo percorso di concertazione il PST mira a accrescere la cooperazione di tutti gli attori territoriali ed economici che concorrono alla competitività del paese. Per lavorare verso questa mission è in progetto la creazione tavoli di concertazione permanenti – tra amministrazione centrale, enti istituzionali e stakeholder; l’ampliamento del sistema informativo e documentale a supporto dei processi decisionali attraverso un “cruscotto” per il monitoraggio dei trend dell’Italia in base a indicatori prestabiliti; l’adozione di un sistema di monitoraggio del Piano e la creazione di un sistema di confronto digitale per la consultazione degli attori coinvolti nel processo.
Questa prospettiva di concertazione tra i diversi attori di settore si legge anche nei quattro macro obiettivi del Piano il cui ciclo di vita dovrebbe svilupparsi e maturare su un terreno di forte governance tra pubblico e privato. Innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale; accrescere la competitività del sistema turistico; sviluppare un marketing efficace e innovativo; e realizzare una governance efficiente e partecipata sono infatti i quattro elementi all’interno dei quali si dovrebbe declinare la visione strategica del Piano. Dentro queste cornici i processi da innescare prevedono collaborazioni tra enti istituzionali, operatori del territorio e enti privati verso la costruzione di un prodotto unitario. Quest’ultimo mantiene comunque il forte carattere interdisciplinare proprio del turismo attraverso azioni sistemiche e puntuali riguardanti diversi settori: dalla promozione – attraverso la realizzazione del Catalogo delle destinazioni italiane, alla formazione di guide turistiche dedicate; dall’intermodalità tramite collegamento dei nodi dell’alta velocità con le destinazioni di città d’arte, alla valorizzazione dei siti UNESCO – anche con il gemellaggio con siti cinesi; dallo sviluppo di prodotti turistici specifici – come ad esempio il balneare, all’implementazione di sistemi di monitoraggio attraverso processi digitali.
All’interno del quadro delle proposte relative ai quattro macro obiettivi, sono poi previste azioni specifiche che riguardano particolari iniziative che nascono da collaborazioni tra enti pubblici e privati. L’Agenzia del Demanio sarà per esempio coinvolta nell’ambito dell’iniziativa speciale a rete “Cammini e Percorsi” per la rilevazione degli immobili da mettere a disposizione di operatori privati ed associazioni3. Con la Fondazione F.S. Italiane si ragionerà sulla mobilità dolce, per la valorizzazione di treni storici volti ad un turismo slow in alcune aree italianane4. Si individueranno inoltre forme integrate di gestione degli IAT -Informazione e Accoglienza Turistica, luoghi fisici fondamentali per l’incontro tra visitatori e imprese private locali. Non solo. La sinergia con il “Programma triennale” di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo - dovrebbe poter garantire una visione sistemica delle singole azioni.
Anche dal punto di vista della condivisione delle informazioni qualitative e quantitative tra gli operatori coinvolti nel processo, il Piano invita a riflettere sulla creazione di un ecosistema digitale della cultura e del turismo in cui si sviluppino processi virtuosi di creazione e sviluppo di open data, open services e big data valorizzando le caratteristiche dei dati pubblici e privati.

La governance a cui ambisce il PST non sembra quindi essere stata solo elemento fondante del processo di costituzione del Piano, ma si configura come uno dei nodi strategici attraverso i quali veicolare informazioni, sviluppare progetti e proporre politiche di lungo termine.
Il forte carattere di coinvolgimento del PST si intravede quindi non solo il fase di studio di progettualità, ma anche nella proposta di una loro realizzazione operativa attraverso opere infrastrutturali e azioni immateriali che potranno essere implementate solamente con una stretta cooperazione tra enti pubblici, imprese private e operatori di settore.
La sintesi delle visioni, delle politiche e delle azioni di queste programmazioni potrà facilitare l’individuazione di iniziative e progetti su cui impostare attività comuni nei prossimi anni in un quadro sistemico in cui far convergere risorse istituzionali e comunitarie, e preparando il terreno per possibili impegni strategici di filantropi istituzionali.
Guardando agli obiettivi prossimi sarà fondamentale lavorare quindi verso una cooperazione inter istituzionale e attraverso partenariati pubblico-privati che vadano al di là dei confini amministrativi delle destinazioni ma che le fortifichino, per rendere più durevole, innovativa e diversificata l’offerta turistica.

Fonte dell’immagine: MiBACT

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1 Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (2016), Piano Strategico del Turismo
2017-2022 – Italia paese per Viaggiatori.

2 Gasca E. (2016), Turismo 2016 - 2021: valorizzazione delle eccellenze, digitalizzazione e concertazione, in «Il Giornale delle Fondazioni», 14 giugno.

3 Ibidem, pag. 67.

4 Ibidem, pag. 77.