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Gli appuntamenti con le collezioni Coronini Cronberg a Gorizia

  • Pubblicato il: 26/07/2013 - 12:14
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Orazio Marinali
Palazzo Coronini Cronberg

Sede della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, attiva istituzione culturale che opera a Gorizia, la dimora storica edificata alla fine del Cinquecento per il conte Carlo Zengraf fu acquistata agli inizi dell’800 dalla nobile famiglia Coronini Cronberg, che diede i natali a illustri politici, prelati, poeti e letterati. Per volere dell’ultimo erede, il conte Guglielmo (1905-1990), il Palazzo è diventato il luogo in cui conservare le memorie dell’antica casata, attraverso l’istituzione di una fondazione a cui è stato destinato l’intero patrimonio della famiglia, comprese le preziose collezioni d’arte, rese così fruibili a tutti. È stato proprio il conte Guglielmo, appassionato conoscitore d’arte, a trasformare il Palazzo in una «casa museo» creando l’attuale allestimento in cui sono disposti, in modo accurato, gli arredi originari della famiglia e oggetti d’arte che appartengono alla sua eclettica raccolta. Il percorso museale, inaugurato nel 2006 a conclusione di importanti lavori di restauro, si svolge attraverso quindici sale. Le ricostruzioni d’ambiente riflettono lo spirito e l’interesse antiquario del conte Guglielmo: partendo dal pianterreno, dove si respira un’atmosfera cinque-seicentesca, fino al piano nobile, zona in cui le sale sono espressione di un evidente gusto sette-ottocentesco. Tra tutte la più famosa è la stanza in cui è morto di colera nel 1836, durante il suo esilio a Gorizia, l’ultimo re di Francia Carlo X di Borbone, arredata con mobili e suppellettili in stile Impero e Restaurazione, molti dei quali di manifattura francese e russa. Un parco di quasi cinque ettari circonda la dimora nobiliare: è stato progettato dal conte Alfredo Coronini (1846-1920) tra la fine dell’800 e gli inizi del secolo seguente per impreziosire la residenza e si inserisce nel tessuto urbanistico cittadino contribuendo a rifondare il disegno paesaggistico d’insieme; vi si trovano almeno 80 specie di essenze botaniche differenti, tipiche della macchia mediterranea, come abeti, pini, lecci, sugheri, cedri e ippocastani, arbusti come il bosso e il tasso, e piante da fiore come oleandri, camelie, glicini e rose. Passeggiando tra laghetti, tortuosi sentieri e percorsi abbelliti da fontane e giochi d’acqua, si potrà imbattersi anche in un tempietto classico, sculture antiche e cinque affascinanti statue settecentesche, raffiguranti divinità antiche, del veneziano

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da Vedere in Friuli Venezia Giulia, n.1 luglio-agosto 2013, Umberto Allemandi &co.