Francesco Bonami: Una grande mostra, da grande museo
Un Francesco Bonami molto abbottonato ci ha rilasciato ieri qualche stringata dichiarazione all'ingresso dei cancelli della Biennale, poco prima di assistere alle consegne dei Leoni d'Oro. E il suo pensiero sulla presenza/assenza della pittura in questa edizione è diametralmente opposto a quello di Dorfles.
Le è piaciuta questa edizione?
E' una bellissima Biennale, lo dicono tutti. Totale consenso. A quanto pare oggi abbiamo bisogno di guardare al passato, abbiamo bisogno di rimettere ordine in un caos di immagini totale e credo che Gioni abbia colto questa sensibilità. Non è una mostra che guarda al futuro, ma, appunto, vuole riordinare il caos che abbiamo costruito in questi anni.
Ma il peso della memoria non è troppo forte?
E' un grosso peso, però forse è quello di cui abbiamo bisogno oggi. Non lo so. Non posso giudicare.
Cosa ne pensa degli altri Padiglioni e dell'Arsenale? Qualcosa l'ha colpita in particolare?
Ho visto solo l'Arsenale e il Padiglione centrale, gli altri non lo ho ancora visti. Nel padiglione olandese di Mark Manders credo sia stato fatto un ottimo lavoro.
Perché?
E' un artista che ho sempre seguito e continua a portare avanti una ricerca personale, con uno stile tutto suo che funziona. Ha seguito sempre il suo percorso e non l'ha mai lasciato, non si è fatto prendere troppo dalle mode né da altre cose.
La considera una Biennale di svolta e se sì perché?
Be', dipende che cosa vuol dire di svolta.
Di cambiamento di rotta o di innovazione.
No, non c'è innovazione, credo però ci sia stata la conferma del fatto che la Biennale sia un'istituzione che diventa nel tempo sempre più solida e organizzata. Gioni stesso lo ha detto molte volte, anche a me, che non voleva realizzare una classica Biennale. Ha fatto una grande mostra, da grande museo. La Biennale sta diventando una grande istituzione museale. Di svolta non parlerei ancora, le svolte si vedono sempre dopo.
Quindi la riflessione sul Novecento è preponderante, e non si sente secondo lei la mancanza della pittura?
Ma c'è tantissima pittura!
Non si tratta però di pittori tout court, consolidati dalla tradizione.
Non ho notato questa differenza, credo che il discorso pittura/ non pittura sia obsoleto.
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 2 giugno 2013