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Fotografare il paesaggio trent'anni dopo il «Viaggio in Italia» di Ghirri

  • Pubblicato il: 06/05/2014 - 09:14
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Federico Castelli Gattinara
Elger Esser

Roma. Si apre mercoledì 7 maggioPalazzo Altemps, sede del Museo Nazionale Romano, una riflessione su «Paesaggio e Fotografia» attraverso 5 incontri voluti e organizzati da Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, Presidenza Regionale Fai-Fondo Ambiente Italiano Lazio ed Electa.
Il precedente storico ideale è la celebre mostra «Viaggio in Italia» organizzata e curata da Luigi Ghirri alla Pinacoteca Provinciale di Bari nel 1984 (e ripresa da Bartolomeo Pietromarchi nel padiglione italiano dell’ultima Biennale di Venezia), un confronto sul tema attraverso l’occhio, la mente e l’obiettivo di20 fotografi, che segnò una svolta nella storia della fotografia e la nascita di una «scuola di paesaggio italiana». Com’è cambiato da allora il paesaggio del Bel Paese? E com’è cambiata la fotografia che lo documenta e lo interpreta? Il progetto attuale, ideato e curato da Alessandra Capodiferro Valeria Grilli con il supporto curatoriale per la parte fotografica di Marco Delogu, si svolge tutti i mercoledì fino al 4 giugno, a Palazzo Altemps alle ore 18.00.
I nomi sono di assoluto interesse, si parte il 7 con «Le rovine della guerra e i ruderi nel paesaggio», di cui ci parla l’inglese Simon Norfolk (famoso il suo reportage sull’Afghanistan di una dozzina d’anni fa) insieme allo scrittore e giornalista Duilio Giammaria e alla direttrice della missione archeologica italiana in Afghanistan Anna Filigenzi. Segue il 14 «Il nuovo vedutismo urbano tra nostalgia e memoria», con un affondo sul rapporto tra realtà, finzione e messa in scena, con il milanese Paolo Ventura e il poeta Valerio Magrelli. Il 21 «Paesaggio contemporaneo. La forma della città, da Roma a Houston», con Olivo Barbieri, che partecipò nel 1984 al progetto di Ghirri, intervistato da Marco Delogu. Il 28 «Geometrie del caos. Paesaggi di rovine nelle foto di Josef Koudelka», con Marcello Barbanera, professore di archeologia e storia dell’arte greca e romana che illustra i contenuti del lavoro del grande fotografo ceco. Il 4 giugno «Forme del tempo e della memoria», con il tedesco Elger Esser a colloquio con Bartolomeo Pietromarchi, già direttore del Macro di Roma e oggi alla Fondazione Antonio Ratti di Como. Ingresso libero fino a esaurimento posti (si consiglia di prenotare a www.faiprenotazioni.it  / 06 68804789).

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 5 maggio 2014