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Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: la discesa in campo del privato per un modello culturale innovativo

  • Pubblicato il: 18/03/2014 - 22:28
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Micole Imperiali

Milano. Era il 1949 quando Giangiacomo Feltrinelli compiva il primo passo verso la realizzazione di un sogno che ha assunto negli anni dimensioni crescenti: lo sviluppo di un’idea che lo avrebbe portato dall’iniziale Biblioteca Feltrinelli, alla Giangiacomo Feltrinelli Editore, all’Istituto che porta il suo nome trasformato negli anni ’70 in Fondazione.
Tra i maggiori e rinomati centri europei di documentazione e ricerca nell'ambito delle discipline storiche e delle scienze politiche, economiche e sociali, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli potrebbe essere definita - così come ama definirla Massimiliano Tarantino, direttore della comunicazione del Gruppo Feltrinelli e segretario generale della Fondazione - «un centro studi che conserva il patrimonio e produce cultura», con il suo milione e mezzo di carte d'archivio e 260.000 volumi sulla storia sociale, economica e politica della contemporaneità, dal '500 ad oggi. Una realtà al passo con l’evolversi dei tempi, sui temi del lavoro, dell’innovazione politica, le scienze sociali – innestati su una cultura di fondazione in continuo divenire.
La delicata questione riguardante la necessità di separare la realtà imprenditoriale da quella fondazionale per il mondo Feltrinelli non si pone, essendo la Fondazione un'isituzione di ricerca che nasce peraltro prima dell'impresa Feltrinelli, come centro studi. Per l'impresa sono un valore la qualità delle sue attività, il network globale e l'eccellenza delle sue sinergie, cifra non solo della sua storia e del suo presente, ma della marca Feltrinelli. Come commenta infatti Tarantino, anche nella sua veste di Comunicatore del Gruppo: «individuare nei corporate values di marca il perno della strategia di comunicazione valorizza il ruolo dell’azienda nella società e aiuta il mondo profit stesso. Riuscire infatti ad identificare un proprio codice valoriale, un insieme di principi e di obiettivi di marca che si sviluppano attraverso prodotti, attività, punti di contatto con i consumatori rende contemporanea la narrazione e sinergico il rapporto tra cultura e prodotto, che per il nostro mondo è una priorita assoluta».
La propensione ad aprirsi verso l’esterno per inserire il proprio patrimonio nel circuito globale della ricerca troverà una casa ideale nella prossima apertura nel 2015 della nuova sede nel centro di Milano, in Viale Pasubio.
L’edificio, disegnato da Herzog e de Meuron, nel 2016 diventerà non solo la sede della Fondazione Feltrinelli e il luogo di raccolta di tutto il suo patrimonio, ma un centro culturale, «un Beaubourg delle scienze sociali», luogo d’incontro delle risorse accademiche e culturali europee «perchè aprirsi verso l’esterno significa anche attivare connessioni capaci di rinvigorire l’eccezionalità». In questo senso la Fondazione intende dare il via ad un discorso rivoluzionario e di osmosi con la realtà accademica, valorizzando le risorse che possiede in termini di capitale umano e strutture di ricerca, che - se capitalizzate e messe a sistema - possono portare valore al mondo del lavoro esterno a quello accademico.
La nuova sede ospiterà una grande libreria Feltrinelli dedicata alla saggistica: una libreria di ricerca che sia dedicata alla società scientifica, ma che si presenti allo stesso tempo come luogo di didattica alternativa vicino ai giovani, così da valorizzare le tre anime che l’università dovrebbe avere e non sempre riesce ad esprimere: la ricerca, la didattica e la divulgazione.
Facendosi forte del capitale di beni materiali, mobili e archivi che la Fondazione possiede nell’ambito della ricerca nelle scienze sociali, l’intenzione è di avviare dei progetti con le università: iniziative di divulgazione quali mostre, pubblicazioni ad hoc, conferenze in formato TED, traendo ispirazione dai modelli anglo-americani dove i docenti si sono messi sul mercato della conoscenza per poter essere appetibili, dando vita ad un mercato della docenza in cui le università – attraverso l’unione di forze come, appunto, ricerca, didattica e divulgazione – costituiscono uno strumento di evoluzione del mercato.
Questo cogliere l’essenza della propria identity ed investire in iniziative culturali e sociali che siano veicolo della propria identità - anche attraverso una diversa relazione con la società e i consumatori – si esemplifica nuovamente nell’investimento paritetico tra Fondazione Feltrinelli edExpo 2015 S.p.A., nello studio e nella ricerca sulle tematiche scientifiche di Expo Milano 2015.
In particolare Fondazione Feltrinelli ha dato vita al progetto di ricerca Laboratorio Expo, curato dal filosofo e presidente onorario della Fondazione Salvatore Veca, che nasce con l’intento di mettere in dialogo aspetti culturali, antropologici, economici e sociali legati alle tematiche di Expo Milano 2015. L’obiettivo è – partendo, nuovamente, dagli Atenei milanesi e lombardi – di costruire una rete di collaborazioni con enti ed istituzioni nazionali ed internazionali per innescare una riflessione costruttiva che coinvolga la comunità scientifica sulle problematiche più urgenti connesse all’agroalimentare e allo sviluppo sostenibile così da giungere al 2015 con una Carta di raccomandazioni della Scienza per Expo Milano 2015. Il primo Colloquium internazionale di Laboratorio Expo, punto di partenza dell’iniziativa tenutosi all’università di Milano a dicembre 2013, ha visto l’ncontro di quattro specialisti internazionali che hanno discusso i relativi ambiti di studio, scelti come temi centrali per la giornata di approfondimenti dal tema «Le dimensione della sostenibilità: Uomo, Cibo, Città, Ambiente». Come parte di questo processo di ricerca e approfondimento, Fondazione Feltrinelli ha inoltre dato vita a due collane di ebook gratuiti KEYWORDS e THESAURUS nell’intento di creare un vocabolario della sostenibilità per Expo 2015. Esse contengono le riflessioni dei testimonial scientifici elaborate nei percorsi di ricerca, insieme a testi tratti dal patrimonio archivistico della Fondazione quali scritti meno conosciuti, o sezioni meno note di classici, o ancora a vere e proprie riscoperte bibliotecarie. Questo progetto editoriale vuole essere, insomma,una finestra aperta sulle idee in corso così come un’esplorazione del passato in maniera più consapevole, un approfondimento che consenta di decidere in maniera più conscia del nostro futuro, individuando per esso soluzioni alternative e maggiormente sostenibili.
Il disegno generale che contiene tutte queste iniziative è l’attualizzazione della Fondazione: creare un innesto tra la conservazione delle fonti – fondamentali per conoscere il passato e costruire quindi il futuro – e un modello culturale innovativo nell’ambito delle scienze sociali a cui contribuiscano pubblico e privato. Ma per far ciò è necessario innanzitutto stabilire un nuovo rapporto con le istituzioni pubbliche attraverso un differente approccio politico che metta il patrimonio storico-artistico del Paese al centro, rendendolo un fattore attrattivo per la nostra economia, e poi relazionarsi con i contesti accademici e le grandi fondazioni internazionali.
In questo contesto è importante che Fondazione Feltrinelli sia nata e cresciuta nel Paese come elemento culturale riformista improntato all'accoglienza della diversità.
«Su questo principio, con il presidente Carlo Feltrinelli, stiamo impostando le nostre attività. Lavoriamo sul confronto e la valorizzazione delle diversità. Gli interlocutori sono allora le rappresentanze dei lavoratori e degli imprenditori, i produttori di pensiero, la politica, i cittadini, con uno sguardo ai progetti europei della ricerca. Il nostro è un progetto sistemico, la nuova sede sarà non solo la casa dei nostri fondi e della nostra tradizione, il luogo della ricerca e della produzione culturale di Feltrinelli, ma un nuovo grande centro culturale per la città, aperto al contesto sociale di Milano, alle realtà accademiche e alle grandi fondazioni internazionali attive nel campo delle scienze sociali» conclude Tarantino.

Appuntamenti di marzo alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli:
· La mostra «Cile 1973. Da Allende alla dittatura nei documenti della Fondazione Feltrinelli»
Dopo il successo ottenuto a Milano, Napoli, Roma, Genova e Torino, arriva anche alla Feltrinelli Libri e Musica di Verona di Via Quattro Spade 2, la mostra «Cile 1973. Da Allende alla dittatura nei documenti della Fondazione Feltrinelli», visitabile fino al 2 aprile.
La mostra, curata dal professor Raffaele Nocera, è stata pensata come un percorso visivo e documentale che – avvalendosi di periodici, immagini, opuscoli e carte d'archivio tratte dal Fondo Murillo, costituito dal giornalista Fernando Murillo Viaña costretto all'esilio prima in Italia poi in Spagna in seguito al golpe del 1973 e parte del materiale documentario della Fondazione - attraversa le varie fasi della storia contemporanea cilena - l'elezione di Allende, le politiche del governo di Unidad popular, la destabilizzazione interna, ilgolpe, larepressione sotto il regime militare, fino al referendum del 1988, che segna l'inizio della transizione alla democrazia.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Orientale, con la Fundación Salvador Allende di Santiago del Cile, con l'Associazione Alpi Andes e con il patrocinio del Comune di Milano e dell'Ambasciata del Cile in Italia.

· Scuola di Cultura Politica
Continua il percorso di formazione politica realizzato per il quarto anno consecutivo con la collaborazione di Casa della Cultura, dove il 14, 15 e 16 marzo si sono svolti i quattro incontri del6° modulo «Tracce di un nuovo modello di sviluppo», parte dell’ambito di studio annuale «L'Italia oltre la crisi. Le ragioni del cambiamento».

· Laboratorio Expo
Prosegue la riflessione scientifica sui volti della sostenibilità progettata da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ed EXPO Milano 2015 e curata da Salvatore Veca.
«Nutrire l'anima. Religioni e alimentazione» è il titolo di un ciclo di tre conferenze organizzato con la collaborazione di Reset-Dialogues on Civilization e Università degli Studi di Milano di cui fa parte la lecture «Semiotica dell'alimentazione e diritto interculturale» di Gianfranco Marronee Mario Ricca fissata per il 19 marzo presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
«LAND! Le grandi acquisizioni estere di terra nei paesi in via di sviluppo» è un workshop organizzato da laboratorio Expo in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si svolgerà il 21 marzo
«Di bocca buona: gustare cibi e parole in alcune cene rinascimentali» lecture dell’ordinario di Letteratura Italiana dell'Università della Calabria Nuccio Ordine che, nell’ambito di un percorso antropologico, il 27 marzo presso la Biblioteca Braidense di Milano, analizzerà testi e autori che attraverso rappresentazioni di cene materiali e spirituali esprimono differenti visioni della letteratura e del mondo, della politica e della vita.
«Expo School. Agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile», una scuola che si terrà a Milano tra il 7 e l’11 aprile aperta a venti tra neolaureati, studenti di dottorato, borsisti, assegnisti e giovani ricercatori selezionati attraverso un bando, che seguiranno lezioni di approfondimento sui temi della sostenibilità ambientale tenute da professori italiani ed internazionali.

· Milano e la memoria 2014
Progetto di riqualificazione dell'identità e della memoria di Milano realizzato dall'associazione Arci Ponti di Memoria, Arci Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fondazione Corriere della Sera, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Per l’occasione, il 22 marzo, lo scrittore Antonio Scurati presenterà il suo romanzo «Una storia romantica» presso il Museo del Risorgimento mentre Fondazione Giangiacomo Feltrinelli pubblicherà nella collana digitale «Testo Ritrovato» un passo tratto dal saggio «L'insurrezione di Milano del 1848» di Carlo Cattaneo.

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