Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Digital Transformation: quali competenze per aziende e Pubbliche Amministrazioni?

  • Pubblicato il: 14/02/2016 - 10:34
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Il Rapporto dell’Osservatorio delle Competenze Digitali è stato presentato a Roma lo scorso gennaio. Lo studio, promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), ha l’obiettivo di tracciare lo stato dell’arte delle competenze digitali necessarie per la PA e per le aziende attraverso l’analisi dei dati ottenuti attraverso una survey che ha coinvolto un centinaio di soggetti. Per quanto riguarda le Fondazioni, hanno un ruolo chiave quelle coinvolte nella formazione e promozione dei processi di digitalizzazione

Lo scorso gennaio è stato presentato a Roma il Secondo Rapporto dell’Osservatorio delle Competenze Digitali. Lo studio, condotto da AICA, Assinform, Assintel e Assinter Italia e promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), ha coinvolto imprese della domande e dell'offerta di Ict e Pubbliche Amministrazioni.
 
Digital Transformation - WHAT?
Obiettivo della ricerca è stato quello di indagare il comportamento delle nuove tecnologie in ottica di: trasformazione del modo di operare di aziende private ed enti pubblici; possibilità di intercettare in maniera più efficace il consumatore/cittadino digitale; conseguimento di maggiore efficienza interna, e miglioramento dei servizi pubblici.
Allo stesso tempo lo studio vorrebbe suggerire «elementi di riflessione al sistema delle imprese e alla Pubblica Amministrazione, agli operatori ICT, nell’ottica di delineare percorsi di cambiamento e creare un ecosistema a valore che permetta di sfruttare meglio il potenziale delle nuove tecnologie» (Agenzia per l’Italia Digitale et al., 2015).
Lo studio riflette così sul mercato delle competenze digitali dal punto di vista della domanda e dell’offerta facendo emergere una situazione in cui vi è consapevolezza, sia nelle aziende ICT che nelle realtà utenti, dell’impatto significativo della trasformazione digitale sulle competenze ICT, e sulla necessità di farle evolvere soprattutto su spinta di alcuni trend.
 
 
Digital Transformation - WHO?
Il panel di aziende ICT che hanno partecipato alla survey si compone di 55 realtà operanti principalmente nei servizi ICT e nella consulenza. Per quanto riguarda le aziende del settore privato che hanno partecipato alla rilevazione sono state intervistate 30 realtà, prevalentemente appartenenti al settore industriale e della Grande Distribuzione Organizzata.
Il campione relativo alla Pubblica Amministrazione comprende invece 35 enti: il 71,4% Enti Locali, principalmente Comuni con dimensione superiore ai 70.000 abitanti, e società in house regionali.
 
 
Digital Transformation - HOW?
Per quanto riguarda le realtà private e le aziende si parla di nuovi paradigmi tecnologici legati a Mobile, Digital Marketing, Security, Internet of Things, Big Data e Computing che sono, secondo il rapporto,  pratiche necessarie per le organizzazioni e allo stesso tempo sinonimi di un investimento in tecnologie digitali, innovazione dei modelli aziendali e revisione dei processi all’interno della cultura aziendale. Il 47,8% delle aziende intervistate ritiene comunque che bisogni partire da una Digital Transformation globale dell’azienda seguita dal miglioramento dei processi di innovazione del prodotto[1] (39,1%).
Le aree fondamentali sui cui si dovrebbe declinare il percorso di digitalizzazione delle PA dovrebbero essere invece essere orientate verso la digitalizzazione dei processi e delle procedure (un esempio in questo senso è il sistema di fatturazione elettronica), e verso la cittadinanza digitale volta alla strutturazione di canali digitali per rendere sempre più partecipata l’interazione cittadino – PA.
Per raggiungere tali ambiziosi traguardi e lavorare sulla cultura organizzativa e sullo sviluppo di skill digitali specifiche sarà necessario, secondo AGiD, sviluppare competenze in ambito di e – Leadership il più possibile trasversali sui vari ambiti della PA.
 
 
Formazione – dalle Fondazioni di partecipazione alla Fondazione CoderDojo
Se si parla di formazione verso le competenze digitali nei percorsi di aggiornamento permanente, non si può tralasciare il tema dell’ECDL – European Computer Driven Licence, programma internazionale di certificazione delle competenze d’uso e di accesso al mondo delle tecnologie digitali. Il processo, gestito in Italia da AICA – Associazione Italiana Informatica, è promosso a livello internazionale dall’ECDL Foundation, fondazione che si occupa dello sviluppo delle competenze digitali nel lavoro, nella formazione e nella società.
Competenze digitali e fondazioni sono due degli elementi principali anche all’interno dei percorsi ITS[2], nati nel 2008 dalla necessità di venire incontro alla forte richiesta di profili tecnici da parte delle imprese e di rispondere a fabbisogni formativi diffusi sul territorio nazionale. Essi prevedono un percorso formativo biennale finalizzato a formare nuove figure professionali in diverse aree tecnologiche. Gli ITS si costituiscono secondo la forma della Fondazione di partecipazione che comprende scuole, Enti di formazione, imprese, Enti Locali, Università e Centri di Ricerca.
Il Rapporto sottolinea anche che in un contesto di sviluppo delle digital skill (European Commission, 2015) – così come vengono definite le competenze digitali nel report “A digital Single Market Strategy for Europe” - divenuta sempre più ampia l’offerta di sostegno proveniente dal Terzo Settore. Associazioni di cittadini, soggetti non profit e organizzazioni territoriali partite “dal basso” sono infatti diventati promotori della diffusione del pensiero computazionale attraverso progetti, iniziative ed eventi sparsi su tutto il territorio italiano e non solo. E’ questo per esempio il caso delle progettualità avviate attraverso i CoderDojo realizzate secondo indicazioni della Charter internazionale stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo. Obiettivo di queste esperienze è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. Migliaia di bambini hanno già partecipato agli incontri italiani del movimento - in Italia sono attivi dal 2012 oltre 40 dojo, imparando ad utilizzare linguaggi di programmazione come HTML, Javascript e CSS, creare piccoli videogiochi.
 
Fonte dell’immagine: InnovatoriPA
 
Bibliografia essenziale
Agenzia per l’Italia Digitale, AICA, Assinform, Assintel, Assinter (2015), Osservatorio delle Competenze Digitali 2015.
European Commission (2015), A Digital Single Market Strategy for Europe, COM(2015) 192 final, European Commission, Brussels.
E. Gasca (2015), Competenze digitali: quando, come e perchè, in «Il Giornale delle Fondazioni», 16 novembre, Fondazione Venezia, Venezia.
OECD (2015), Digital Government performance, in OECD, “Government at a Glance 2015”, OECD Publishing, Paris.
 
 
  

 La rubrica Cultura Digitale nasce in collaborazione con DiCultHer  www.diculther.eu 
 

 
[1] Le principali evidenze statistiche si rifanno al documento “Le principali evidenze emerse” (AGiD et al., 2016).
[2] Gli Istituti Tecnici Superiori sono "scuole ad alta specializzazione tecnologica",  nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche. Formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività  e costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria. Si costituiscono secondo la forma della Fondazione di partecipazione che comprende scuole, enti di formazione, imprese, università e centri di ricerca, enti locali. Gli ITS istituiti sono 86: 33 nell'area delle nuove tecnologie per il made in Italy; 16 nell'area della mobilità sostenibile; 12 nell'area delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; 12 nell'area dell’efficienza energetica; 7 nell'area delle tecnologie della informazione e della comunicazione; 6 nell'area delle nuove tecnologie della vita (fonte: Indire, 2016 - http://www.indire.it/its/)