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A CuNeo il gotico non è mai stato così luminoso

  • Pubblicato il: 14/06/2014 - 11:00
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Micole Imperiali

Cuneo. Era la fine del 2013 quando Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha presentato il progetto culturale da svilupparsi nel triennio 2014 – 2016 «Il cuNeo gotico» a cura del direttore del MIAAO - Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi di Torino Enzo Biffi Gentili.

L’iniziativa, dedicata al neogotico nelle arti – cominciata ad aprile 2014 con la mostra personale dell’artista Titti Garelli – è arrivata ora al suo momento centrale con la mostra collettiva fotografica e multimediale «Le camere oscure. Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico» che sarà visibile dal 14 giugno e fino al 14 settembre presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo.

Grazie ad una campagna di ristrutturazione diretta dalle Soprintendenze per i Beni Architettonici, per i Beni Storico Artistici e per i Beni Archeologici del Piemonte e realizzata con l’appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la struttura ospitante,già monumento nazionale e rara testimonianza architettonica di epoca medievale in città, è divenuta da una parte contenitore ideale per eventi e attività, e dall’altra un vero e proprio percorso artistico e archeologico, in cui la mostra «Camere oscure» risulta perfettamente ambientata.
Le otto sezioni in cui è articolata la mostra, concepita in modo da creare un labirinto che si perde negli spazi della chiesa tardogotica di San Francesco oggi annessa al Museo Civico di Cuneo, affrontano il discorso neogotico in varie sfumature. La ricchezza di discipline legate al neogotico spiega infatti la serie di iniziative concepite come parte del progetto triennale, che prevede la realizzazione non solo di  mostre, ma anche concerti, visite guidate, convegni e conferenze su tutto il territorio cuneese. A tal proposito, il curatore afferma che «È necessario dedicare, finalmente, a questo fenomeno un progetto triennale, interdisciplinare, internazionale, a partire da uno dei luoghi, il cuneese, di sua maggiore storica fioritura, nel folklore e nell’architettura».
Fattore di estrema importanza è inoltre il fatto che la mostra sarà accessibile anche ai disabili visivi grazie ad un percorso di fruizione ad hoc costituito da versioni a rilievo delle opere più significative, pannelli informativi in braille e visite accompagnate da personale appositamente formato.
Le varie sezioni – focalizzate su temi quali l’Occitania, le rovine (non solo di castelli e abbazie, ma anche industriali), le foreste e le Alpi, le figure stregate, la fotografia spiritica, il confine tra paura e risata, e infine la morte – evidenziano fin dall’inizio del percorso uno degli obiettivi principali della curatela: «ricercare, accanto a quelli di grandi professionisti, anche apporti espressivi di esponenti di ‘sottoculture’ e ‘controculture’, da quella Goth, naturalmente, a quella dell’Urban Exploration o Urbex», tendenza, quest’ultima, che consiste nell'esplorazione di strutture costruite dall'uomo, spesso rovine abbandonate o elementi architettonici celati dal tessuto urbano, che comprende, tra le altre, pratiche come la fotografia e la documentaristica storica.
A completare l’esposizione, una serie di eventi paralleli in chiave fantasy mirati a sostenere giovani artieri locali e «a generare importanti flussi turistici sul territorio provinciale, promuovendo il collegamento con la dimensione nazionale ed europea», ha concluso il presidente di Fondazione CRC Ezio Falco.
Il tutto in una visione strategica di lungo periodo volta a rinnovare il territorio.

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