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Clamoroso gesto del sindaco de L'Aquila: si è autosospeso e ha restituito la fascia tricolore a Napolitano

  • Pubblicato il: 07/05/2013 - 10:00
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Tina Lepri

L’Aquila. Clamorosa e molto polemica l’autosospensione dalla carica di sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente. Ha restituito la fascia tricolore al Presidente della Repubblica e ha annunciato di voler togliere le bandiere da tutti gli uffici pubblici: «È una vergogna: a quattro anni dal sisma non abbiamo soldi, perfino gli operai edili sono in cassa integrazione e le pratiche della ricostruzione sono bloccate. Da quattro mesi stiamo aspettando 250milioni promessi dal governo mentre in due mesi si sono trovati 6 miliardi per il terremoto dell’Emilia», ha tuonato il sindaco dimissionario in una affollata conferenza stampa. Cialente ha anche detto che se entro 15 giorni la città non riceverà un segnale concreto di reali finanziamenti per la ricostruzione «dopo tante promesse non mantenute che hanno fatto già fallire 2mila progetti pronti» lui se ne andrà, non sarà più sindaco. L’autosospensione del primo cittadino ha ottenuto il consenso e la solidarietà della Giunta comunale. «Il Comune, ha ammonito il sindaco, non risponderà più a nessuno, né al Prefetto né al Capo dello Stato: sono loro che devono dare spiegazioni a noi perché L'Aquila è stata di fatto abbandonata. Siamo stufi di sentire tutti quelli che vengono, anche per le manifestazioni come l’ultima degli storici dell’arte, dire che L’Aquila è una vergogna: lo sappiamo troppo bene, qui c’è infatti un clima di rabbia, dolore, disperazione». Cialente ha invitato il ministro per i Beni culturali Massimo Bray a raccontare quello che ha visto nella sua prima visita alla città, il 5 maggio.

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 6 maggio 2013