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Cittadinanza attiva e digitale: l’esperienza comunitaria di eTwinning

  • Pubblicato il: 14/02/2017 - 01:27
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Lo scorso 31 gennaio è stata presentata la pubblicazione “Cittadini digitali si diventa” che raccoglie i risultati dei principali progetti del programma eTwinning, un programma comunitario che sostiene la co – progettazione tra istituti scolastici europei attraverso piattaforme on line. La caratteristiche digital diventa quindi qui elemento trasversale di approfondimento delle progettualità, ma anche ponte tra le diverse esperienze per affrontare temi quali la cittadinanza attiva, il confronto intergenerazionale e la parità di genere. Ne nasce un documento che raccoglie una costellazione di iniziative di cooperazione tra stati, istituzioni scolastiche e studenti, approfondimento di pratiche per possibili piste di analisi per gli enti territoriali o filantropici che volessero riflettere sul tema dell’inclusione sociale dei giovani nelle comunità


La pubblicazione “Cittadini digitali si diventa” è uscita il 31 gennaio scorso a Bruxelles.
Disponibile in 26 lingue il rapporto è incentrato sul tema dello sviluppo della cittadinanza attiva attraverso i gemellaggi europei fra scuole nell’era del digitale.
Il progetto è sviluppato nell’ambito dell’eTwinning1, la community europea di insegnanti attivi nei gemellaggi fra scuole. Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Erasmus+2, eTwinning promuove l’innovazione nella scuola, l’utilizzo delle tecnologie nella didattica e la creazione condivisa di progetti didattici tra classi di Paesi diversi. Tibor Navracsics - Commissario Europeo per l’Istruzione, la Cultura, la Gioventù e lo Sport – lo definisce come «uno dei principali strumenti che contribuiscono a promuovere l’istruzione inclusiva e i valori comuni» favorendo una potente esperienza educativa e offrendo agli studenti l’opportunità di partecipare a progetti di apprendimento collaborativo.
Nello specifico il tema di questo studio che si concentra sulla digitalizzazione, parte da una riflessione sul concetto di nativi digitali che – esprimendo una naturale facilità con cui le giovani generazioni usano le tecnologie – è in contrasto con quello degli immigrati digitali delle generazioni precedenti (Prensky, 2001). Non è da trascurare infatti, come evidenziato nel rapporto “EU Kids Online3 (Livingstone et al., 2011), che i bambini trascorrono del tempo online: nel 2013, per esempio, il 93% di tutti i bambini e i ragazzi fra i 5 e i 15 anni nel Regno Unito ha usato Internet; nella fascia d’età 5-7 anni, i bambini che hanno navigato su Internet sono quattro su cinque (82%).
L’inclusione sociale alla comunità digitale è qui un aspetto fondamentale che è strettamente legato al concetto di accessibilità. Benché si sia lavorato molto nell’ultimo decennio per migliorare l’accesso alla tecnologia, esistono però ancora delle barriere materiali e immateriali che ostacolano la fruizione da parte delle comunità meno privilegiate o in particolari ambienti domestici.
Fortemente connesso al precedente è quindi il tema della partecipazione digitale in termini sia di consumo di contenuti, sia di creazione di strumenti, applicazioni, codici e pratiche al fine di lavorare attivamente per il futuro della società nel suo complesso attraverso i mezzi digitali. Questo elemento presuppone una prospettiva di cittadinanza attiva da interpretare come un diritto che ci è permesso esercitare solo grazie a competenze digitali specifiche. Queste ultime non riguardano solamente aspetti tecnici ma anzi coinvolgono con sempre più forza valori quali la democrazia, la tolleranza, la responsabilità verso il futuro della comunità. L’istruzione gioca quindi un ruolo cruciale «perché è nella posizione giusta per dare forma – sin dalla tenera età – al futuro della generazione connessa»4.
L’eTwinning si configura come framework in cui riscoprire, condividere ed elaborare questi valori in una piattaforma online sicura in cui insegnanti e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado si confrontano e scambiano esperienze.
Nei progetti presentati nel rapporto l’aspetto digitale sembra essere non tanto il fine quanto piuttosto il mezzo per ragionare su nuove prospettive di una società in evoluzione. Disability-Inclusive Schools-Respect-Europe-Social Dialogue (DIRES) diventa per esempio l’ambiente in cui trattare il tema della disabilità congiuntamente a quello del rispetto, dell’inclusione e dell’integrazione. Il valore di lavorare in una compagine di cinque istituti scolastici facilita il confronto in termini di pratiche e esperienze.
Travel Broadens the Mind: Come over ha come obiettivo la scoperta del paese di origine dei ragazzi e la sua valorizzazione, attraverso la comunicazione del suo patrimonio materiale - ed in particolare dei child-friendly placesma anche di quello immateriale che costituisce il valore della comunità in termini di tradizione, saperi e storia.
Parità di genere è invece il tema di Girls in ICT che sostiene le competenze e le carriere nelle donne nel campo delle ICT attivando iniziative tra 52 scuole in 16 paesi partner.
Anche il rapporto intergenerazionale e la cittadinanza attiva sono state due tematiche affrontate nei progetti selezionati dal programma eTwinning. Ready, steady, grow slow – investing time and skills in sustainable European citizenship riflette sul sistema valoriale che porterà gli studenti dei 14 istituti coinvolti a diventare cittadini europei consapevoli.
Complessivamente il rapporto riflette sullo sviluppo di nuovi paradigmi sociali e culturali che la digitalizzazione può innescare sia attraverso ambienti collaborativi, sia innescando nuove curiosità, competenze e consapevolezze nelle giovani generazioni.
I risultati ottenuti dalle progettualità di questo programma europeo potrebbero inoltre comporre un importante bagaglio culturale a servizio delle politiche, delle istituzioni e degli enti filantropici che volessero intraprendere riflessioni in termini di inclusione sociale dei giovani nelle comunità. Lo studio proposto infatti, senza voler sembrare esaustivo, suggerisce possibili piste di analisi e ragionamenti sulle necessità e le desiderata degli adolescenti in un ottica sistemica di cooperazione intergenerazionale, intersettoriale e territoriale.

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Nota bibliografica tematica
Commissione Europea (2014), Istruzione, formazione, gioventù e sport, Commissione Europea, Bruxelles.
eTwinning (2016), Cittadini digitali si diventa, European Schoolnet, Bruxelles.
eTwinning (2016), Citizenship: a new ethic for the 21st century. The contribution of eTwinning.
eTwinning (2010), Cinque anni di eTwinning, un racconto a più voci.
eTwinning (2008), Le competenze chiave nell’apprendimento permanente - Espressione culturale, scienze e cittadinanza: alcune storie di successo eTwinning.
Prensky, M. (2001), Digital Natives, Digital Immigrants. On the Horizon, 9(5).
Livingstone, S., Haddon, L., Görzig, A., & Ólafsson, K. (2011), EU Kids Online II final report.

1 eTwinning offre una piattaforma per lo staff (insegnanti, dirigenti scolastici, bibliotecari, ecc...) delle scuole dei paesi partecipanti per comunicare, collaborare, sviluppare progetti e condividere idee; in breve, partecipare alla più entusiasmante community europea di insegnanti (fonte: https://www.etwinning.net/it/pub/index.htm)
2 Il programma Erasmus+ punta ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile migliorando le competenze e prospettive professionali dei giovani.
3 EU Kids Online is an international research network, which currently encompasses 33 EU countries. It aims to coordinate and stimulate investigation into the way children use new media, with a particular focus on evidence about the conditions that shape online risk and safety (fonte: EU kids on line).
4 eTwinning, 2016, pag. 13.