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  • Pubblicato il: 15/09/2018 - 08:05
Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
da Il Giornale dell'Arte numero 389, settembre 2018

Di Maio e Salvini capiranno che investire nel nostro straordinario patrimonio ci rende più forti anche in Europa?
Un «comitato» di addetti ai lavori ha compilato per noi una lista delle cose da fare per arte e beni culturali: mercato, musei, agevolazioni fiscali, esportazioni, paesaggio, formazione. Di Maio e Salvini capiranno che investire nel nostro straordinario patrimonio ci rende più forti anche in Europa? Dopo un’estate sciupata a proclamare, forse è il momento di cominciare a governare.


Ripresentare subito la legge, approvata alla Camera nel 2017 e decaduta per fine legislatura, che stabiliva pene più severe per chi ruba, vandalizza o distrugge i beni culturali.

2 Più fondi per la cultura e adeguare numero e qualità del personale, specialmente nei musei «minori» e nelle strutture ministeriali periferiche in sofferenza.

3 Rifinire il ruolo e le competenze dei Poli Museali Regionali, oggi più il residuo del processo di autonomizzazione dei primi 32 musei statali italiani che il risultato della definizione di precise identità. Rendere autonomi ulteriori grandi realtà e aggregare i musei minori ai maggiori o per tematica o per area geografica.

4 Fornire linee-guida per il funzionamento dei Poli Museali Regionali, prevedendo collaborazione e sinergia chiare tra istituti statali, regionali, provinciali, comunali, diocesani e privati e definendo chiari rapporti con le Soprintendenze uniche territoriali.

5 Portare finalmente a compimento il percorso di accreditamento dei restauratori in base ai loro curricula e, subito dopo, completare l’inserimento negli organici ministeriali dei vincitori del recente concorso.

6 Stabilire regole chiare, valide per tutti sui prestiti delle opere d’arte: viaggiano troppi capolavori famosi, mentre si è creato un vero mercato di prestiti a pagamento.

7 Elaborare un piano nazionale 4.0 anche per le industrie culturali, per favorire l’uso delle tecnologie e dei sistemi informativi all’interno di ogni struttura del Ministero e di ogni sito culturale e museo.

8 Riformare radicalmente l’entità dello «ius tesauri»: la proprietà o il valore di un bene archeologico spetta al 50% allo scopritore o al proprietario del terreno in cui esso viene scoperto e la quota può essere riscattata dall’uno o dall’altro o per comune accordo oppure per diritto di prelazione da parte dello Stato per scoperte di particolare eccezionalità.

9 Promuovere la possibilità di esportare beni archeologici con le stesse procedure e condizioni che regolano gli attuali permessi di esportazione.

10 Studiare una possibile amnistia per i beni archeologici attualmente detenuti illegalmente da parte dei privati previa tassa di indennizzo allo Stato in misura proporzionale al valore dell’oggetto. Con il ricavo di questa sanatoria costituire un archivio pubblico dei beni denunciati.

11 Abbandonare il progetto secondo cui gli antiquari devono fornire fotografie e dati delle opere in loro possesso e/o affidamento ai Carabinieri Nucleo Patrimonio artistico. Al contrario è l’archivio fotografico dei beni il cui furto è denunciato che dovrebbe essere accessibile via internet per qualunque privato, consultabile previa iscrizione.

12 Istituire uno o più centri per il restauro specializzato del mobile antico e moderno legato a un Museo delle Arti decorative italiane che sviluppi promozione e conoscenza di questo vasto e poco conosciuto aspetto dell’arte italiana.

13 Individuare aree tax free e burocracy free (Comuni, Regioni ecc) per imprese culturali.

14 Azzerare la tassazione sui profitti per tutte le imprese culturali (già previsto nella legge del Terzo settore e impresa sociale, ampliarla anche al «for profit culturale») per i primi 5 anni.

15 Prevedere la defiscalizzazione totale (anziché credito di imposta) per le donazioni culturali.

16 Riaffidare i bandi di gara per le concessioni dei servizi ai musei stessi anziché a Consip affinché la valorizzazione sia «su misura».

17 Ridefinizione della ripartizione per competenze/area territoriale delle Soprintendenze.

18 Revisione del Codice dei Beni culturali per quanto attiene alla circolazione delle opere di arte contemporanea (il decreto «libera circolazione» prevede più di 70 anni per il riconoscimento di «bene culturale» con conseguenti, inadeguate, misure di tutela).

19 Concludere finalmente la vicenda della Collezione Torlonia, invisibile nonostante l’accordo sottoscritto con il Mibact nel 2016.

20 Ratificare la Convenzione di Faro (firmata dall’Italia ma non ratificata in Parlamento) e lanciare un piano nazionale per le «politiche dei pubblici», per promuovere partecipazione/consapevolezza culturale e valori di tutela tra i cittadini.

21 Rafforzare la legge 77/2006 sulla conservazione dei Siti Patrimonio mondiale Unesco, finanziando l’applicazione degli strumenti di gestione dei siti, e ripristinare la riunione annuale dei siti Patrimonio mondiale (da molti anni non si fa più).

22 Riorganizzare la Commissione Nazionale per l’Unesco che è poco attiva.

23 Rafforzare gli interventi di sostegno al patrimonio dei Paesi colpiti da disastri e conflitti.

24 Sostenere la formazione di tecnici per il patrimonio nei Paesi in crisi.

25 Creare una Consulta nazionale per le politiche di conservazione di centri storici e promuovere strumenti per lo studio degli effetti dei flussi turistici nelle città storiche, promuovere gli strumenti di gestione e regolare gli affitti turistici nei centri storici.

26 Creare un nuovo Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro che elabori indirizzi generali di metodo e disciplini in maniera organica la complessità della materia, oggi lasciata alla soggettività dei funzionari delle Soprintendenze.

27 Semplificare le procedure di prestito temporaneo di opere d’arte tra soggetti museali pubblici all’interno dei Paesi europei.

28 Sostenere la giovane arte contemporanea attraverso una politica sistematica di acquisizioni.

29 Nell’ArtBonus, raddoppiare l’aliquota di credito d’imposta a favore dei soggetti beneficiari previsti dalla legge.

30 Tornare ad avere un Padiglione Italia di rilievo primario nei Giardini della Biennale di Venezia, ridefinendone i parametri sia nella sua collocazione sia nella programmazione.

31 Far diventare il MaXXI e la Gnam di Roma i due musei «nazionali» di arte rispettivamente contemporanea e moderna, con offerte e strumenti da grandi istituzioni internazionali.

32 Istituire un gruppo di lavoro che proponga entro sei mesi un grande piano di conservazione preventiva e manutenzione programmata per tutti i beni culturali in Italia, da discutere in un grande convegno nazionale e tramutare in azioni reali.

33 Rivolgere un’attenzione particolare agli Archivi e alle Soprintendenze Archivistiche.

34 Garantire finalmente il funzionamento della Commissione interministeriale Mibac-Miur per l’insegnamento del Restauro dotandola dei finanziamenti necessari per i sopralluoghi richiesti dalla legge (DL 87/2009) o emanare un decreto che ne attribuisca il costo ai singoli istituti oggetto dei sopralluoghi stessi (Università, Accademie d’Arte ecc).

35 Attuare la riforma sul regime della circolazione internazionale dei beni culturali approvata dalla Legge Concorrenza 2018 e, in particolare, della soglia di valore ingiustificatamente rimandata con il decreto 9 luglio 2018 dello stesso ministro all’emanazione di un ulteriore decreto, da adottarsi entro il 31 dicembre 2019 di concerto con il Ministero dell’Interno (quest’ultimo decreto riguarda l’attuazione del registro elettronico per i commercianti e non le soglie di valore, che interessano, tra l’altro, anche le operazioni C2C).

36 Rivedere le soglie di valore all’esportazione in modo da renderle coerenti con il Regolamento europeo 116/2009.

37 Introdurre un obbligo di acquistare da parte dello Stato i beni per i quali sia negato l’attestato di libera circolazione/licenza di esportazione al prezzo dichiarato dall’esportatore entro un dato termine (30 mesi), sul modello delle normative inglese e francese (anche tramite attività di fundraising tra privati).

38 Aprire maggiormente alle nomine di qualificati candidati stranieri (anche solo europei) a posizioni dirigenziali presso musei italiani (anche in base a trattativa privata).

39 Prevedere la riforma fiscale con capital gain sulle operazioni speculative (sul modello francese, basato sulla definizione di un periodo minimo di possesso oltre il quale la tassa si abbassa oppure non si applica) e riduzione delle aliquote Iva.

40 Ampliare la possibilità di utilizzo dell’ArtBonus anche al fundraising privato destinato all’acquisto di beni culturali.

41 Favorire la cooperazione pubblico-privato nelle attività di valorizzazione del patrimonio culturale.

42 Aumentare la deducibilità fiscale per la donazione di opere ai musei pubblici o a partecipazione pubblica per fare crescere le collezioni aperte al pubblico d’arte contemporanea.

43 Rivedere il Decreto Dignità nel settore culturale in cui la rotazione lavorativa è un asset voluto dagli stessi addetti per aumentare l’expertise e le specializzazioni grazie a esperienze diverse.

44 Ripristinare a 50 anni dalla creazione di un’opera d’arte da parte di un artista defunto (innalzata a 70 anni da Franceschini) la durata oltre la quale lo Stato può notificare l’opera e quindi evitarne l’esportazione per limitare la fuga dei capolavori d’arte contemporanea italiana all’estero.

45 Sostenere la visibilità e la promozione degli artisti italiani all’estero.

46 Coordinare il ruolo degli Istituti italiani di Cultura all’estero attraverso un progetto strategico, una visione complessiva e obiettivi di qualità coerenti.

47 Creare sistemi di incentivi per le istituzioni culturali che sono in grado di portare avanti un’attività di fundraising, come per esempio il pareggiare con fondi pubblici la quota raccolta privatamente.

48 Rafforzare l’ArtBonus in particolare nel campo dell’arte contemporanea, con incentivi fiscali applicati anche alle donazioni liberali che sostengono le attività espositive di musei e centri per l’arte (produzione di mostre) e a quelle che contribuiscono alla crescita delle collezioni pubbliche.

49 Valutare la «pianta organico» dei dipendenti del Ministero per correggere eventuali storture (eccesso di personale al Sud, carenza al Centro e Nord, o viceversa), di concerto con il Ministero della Funzione Pubblica.

50 Redigere un piano di sorveglianza elettronica nei musei con un agile nucleo di pronto intervento.

51 Richiedere urgentemente fondi per un piano straordinario di assunzione di personale tecnico e specializzato «giovane» (non oltre i 35 anni).

52 Avviare un piano strategico straordinario pluriennale per le biblioteche e i musei con il monitoraggio mensile delle presenze, dei costi, del personale, per giungere a individuare capillarmente le esigenze di ciascun ente e mettere in campo strumenti innovativi di gestione, che possano anche comportare eventuali chiusure, ovvero aperture su richiesta, sfruttando il part-time.

53 Istituire un albo professionale dei galleristi italiani, disciplinato per legge.

54 Rivedere la normativa concernente i requisiti per la costituzione e l’operatività degli Archivi degli artisti italiani moderni e contemporanei.

55 Aprire un dialogo con le fondazioni dei nostri artisti moderni più importanti (Fontana, Manzoni, Burri...) per la salvaguardia futura dei loro archivi e dei nuclei delle opere in loro possesso.

56 Incoraggiare lo studio della storia dell’arte a partire dalla scuola elementare e rendere obbligatorie visite scolastiche a monumenti e luoghi simbolo delle varie città.

57 Favorire la «corporate sponsorship» per i musei introducendo deduzioni fiscali per le aziende.

58 Agevolare un circuito di grandi mostre nei vari musei di arte moderna e contemporanea.

59 Concludere il percorso di riforma del Terzo settore, attraverso l’emanazione di tutti i decreti attuativi e chiarendo i dubbi interpretativi.

60 Prevedere un aggiornamento continuo obbligatorio delle professionalità presenti nei musei e nelle Soprintendenze.

61 Elaborare un piano strategico per lo sviluppo dell’arte contemporanea, includendo l’applicazione di aliquote Iva agevolate per le opere dei giovani artisti attivi in Italia.

62 Favorire con incentivi alle imprese l’offerta ai dipendenti dei «Buoni Cultura» (free ticket per attività culturali).

63 Semplificare e velocizzare le pratiche per ottenere i permessi di esportazione dei libri di basso valore e rendere più chiare e univocamente interpretabili le linee guida per l’eventuale vincolo ai beni librari che superano certe soglie di valore. Il libro è comunque un multiplo non paragonabile a un’opera d’arte unica.

64 Dare concreta attuazione, attraverso adeguate risorse, al Piano strategico di sviluppo della fotografia.

65 Costituire una task force sul paesaggio per l’attuazione della Parte III del Codice, per quanto riguarda la pianificazione paesaggistica e le linee guida sul territorio nazionale.

66 Monitoraggio sulla ricostruzione delle zone terremotate, non solo quello dell’ultimo evento, ma anche quelle del cratere aquilano ed emiliano.

67 Ratificare la Convenzione de La Valletta (Consiglio d’Europa), per la quale è dal 2008 che si attendono le Linee Guida nazionali.

68 Completare la riforma Franceschini con la realizzazione dell’autonomia gestionale dei musei.

69 Valorizzare anche con investimenti il circuito delle case museo italiane.

70 Rafforzare gli investimenti sulla ricerca attraverso le Biblioteche nazionali e gli istituti di alta formazione artistica e le Università.

71 Costruire il Sistema Museale Nazionale, in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali. Oltre al processo di accreditamento dei musei, è necessario pensare alla definizione di ambiti e alla strutturazione di sistemi di cooperazione su diverse scale territoriali.

72 Sostenere la crescita di una cultura di gestione dei musei omogenea in tutto il Paese fondata sulla semplicità dei meccanismi operativi, la massima integrazione di azione e programmazione tra Stato e Regioni, il coinvolgimento dei Poli Museali Regionali in reti e sistemi su base cooperativa, inclusivi di tutte le realtà e dimensioni del patrimonio culturale che li caratterizzano.

73 Promuovere l’istituzione di un organo di contenzioso amministrativo, paritetico ed imparziale che decida i ricorsi gerarchici in materia di esportazione dei Beni culturali.

74 Emettere norme chiare e precise che determinino le competenze dei vari uffici dell’amministrazione del Mibac.

75 Introdurre una normativa che semplifichi e acceleri le procedure di acquisizione di beni culturali vincolati prevedendo, come in Francia, un termine di 30 giorni dall’acquisto per l’effettivo pagamento.

76 Demandare al Consiglio Superiore dei Beni culturali la scelta delle priorità in materia di restauri su base nazionale.

77 Affidare al suggerimento del Consiglio Superiore dei Beni culturali una programmazione coordinata degli eventi culturali, con tematiche di riferimento comuni anno per anno.

78 Avviare un progetto nazionale di centri di conservazione regionali nei quali assicurare la conservazione dei beni (eventualmente utilizzabili in caso di emergenza), dotati di tutte le caratteristiche necessarie per la conservazione preventiva, in cui attuare le misure di inventariazione, manutenzione, restauro e studio, in collaborazione con istituti ed enti di formazione e di ricerca.

79 Approvare il Decreto Ministeriale per impegnare le istituzioni museali ad assicurare, attraverso una programmazione pluriennale, l’accessibilità fisica e cognitiva di spazi, collezioni, esperienze e servizi culturali.

80 Sottoscrivere l’accordo tra Mibac e Miur proposto dal gruppo di lavoro del Cun e del Consiglio Superiore dei Beni culturali per l’istituzione dei «Policlinici del patrimonio culturale» (UniTe-Unità Integrate Territoriali per il patrimonio culturale) e per una formazione universitaria condivisa.

81 Emanare il DM sulle professioni dei beni culturali in applicazione della Legge 110/2014, il cui testo ha seguito un lungo percorso di predisposizione e che registra un ritardo di anni rispetto a quanto previsto dalla legge.

82 Modicare le circolari della soppressa Direzione Generale Archeologia e successive in merito alle concessioni di scavo, lesive della libertà della ricerca e della formazione.

83 Superare il regime di «concessione» degli scavi, proprio di una concezione autoritaria dello Stato, istituendo forme di intervento sul terreno condivise con gli enti di ricerca, modicando anche gli artt.88-89 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.

84 Dare indirizzi chiari alle effettive funzioni dei Consigli d’Amministrazione dei Musei autonomi e delle Soprintendenze speciali, che li renda organi di effettivo governo a concreto supporto dei responsabili dei singoli istituti.

85 Dare vigore e ruolo ai Comitati scientifici dei Musei autonomi e delle Soprintendenze speciali, oggi spesso sottostimati e emarginati.

86 Dare indirizzi per una gestione più collegiale delle Soprintendenze uniche, che, salvaguardando la responsabilità dirigenziale, istituisca formali strumenti di valorizzazione delle competenze scientiche presenti negli istituti e di confronti metodologici e disciplinari.

87 Bilanciare l’autonomia dei Musei autonomi con gli indirizzi generali della Direzione Musei, specie per quanto riguarda il coordinamento di iniziative espositive di alto profilo (prima fra tutte le Scuderie del Quirinale).

88 Valutare dirigenti e funzionari anche sulla base delle collaborazioni che pongono in atto con enti di ricerca italiani e esteri (internazionalizzazione), che vanno incentivate.

89 Estendere i benefici dell’Art Bonus ai beni privati vincolati.

90 Avviare una politica di programmazione della manutenzione del patrimonio alternativa alla politica dei restauri eccezionali e costosi.

91 Costruire un Catasto unico digitale nazionale del patrimonio archeologico e monumentale.

92 Avviare un programma di digitalizzazione degli archivi storici delle Soprintendenze e dei Musei.

93 Rivedere le funzioni e gli obiettivi della neonata Scuola del Patrimonio perché si occupi della formazione in ingresso e permanente del personale del Mibac in collaborazione con il Miur.

94 Riavviare la collaborazione fra Stato e Comune di Roma per la gestione dell’Area Archeologica centrale della capitale, e non solo, rivitalizzando il Consorzio Stato-Comune messo in campo, ma senza successo, da parte delle passate Amministrazioni.

95 Attuare il progetto di un «passaporto» per le opere d’arte, anziché il regime attuale con gli attestati di libera circolazione e i certificati di temporanea importazione.

96 Produrre un elenco online comprensivo di tutti gli oggetti notificati.

97 Istituire una commissione che riveda le notifiche di 30-40 anni fa.

98 Dopo l’uscita del Turismo dall’orbita del Mibac, proseguire sulla strada dell’affrancamento della cultura dalle logiche prevalenti dell’economia.

99 Fondare un Museo nazionale del Design finanziato con una tassa dell’1% sul profitto di tutte le aziende che producono design.

100 Istituire un Museo nazionale della Moda finanziato con una tassa dell’1% sul profitto di tutte le aziende che producono moda.

101 Fondare un vero Museo nazionale d’arte contemporanea, dignitoso, finanziato con una tassa dell’1% sul profitto di tutte le gallerie d’arte.

102 Sostenere politiche di rivalutazione dei mestieri dell’artigianato artistico, soprattutto per la formazione dei giovani.

103 Estendere l’ArtBonus anche alle erogazioni ai soggetti (italiani e stranieri) che vogliano sostenere le attività di istituzioni, fondazioni e musei privati aperti al pubblico (e alle associazioni degli Amici dei musei) con avvicinamento al modello francese senza ripartizione del vantaggio in tre rate annuali e con possibilità di estendere il credito d’imposta anche agli anni successivi nel caso in cui l’ammontare dell’erogazione superi il limite di credito annuale consentito.

104 Introdurre incentivi scali per favorire il contributo da parte dei privati per finanziare l’acquisto di opered’arte oggetto di dichiarazione di interesse culturale e l’acquisto e l’esposizione al pubblico dell’arte contemporanea da parte delle imprese secondo il modello francese.

105 Incrementare l’autonomia decisionale dei musei statali nella selezione e promozione del personale.

106 Incrementare e favorire una migliore organizzazione del personale di custodia dei musei.

107 Favorire un’iniziativa legislativa sugli archivi d’artista consentendo una pianicazione da parte degli stessi artisti della tutela futura della propria opera e favorendo le buone pratiche nell’attività di autentica con metodi collegiali e scientifici.

108 Incrementare il sostegno economico all’Italian Council e ai progetti dedicati all’arte e alla cultura contemporanea.

109 Investire sulla formazione specialistica delle professioni culturali, in particolare di quelle attive in ambito educativo e del rapporto con i pubblici.

110 Abbassare l’Iva sulle importazioni per essere concorrenziali nei confronti delle gallerie internazionali.

111 Consentire l’ammortizzazione in alcuni anni (4/5) per le società e soggetti passivi d’Iva che acquistino opere d’arte.

112 Rivedere le normative del diritto di seguito, vigente solo in Europa, e valutarne l’abolizione nella prima vendita.

113 Adottare maggiori misure per la salvaguardia di Venezia.

114 Rendere obbligatorio l’insegnamento della storia dell’arte e rendere gratuito l’ingresso dei giovani nei musei.

115 Adottare misure a sostegno dell’antiquariato, settore in crisi.

116 Aumentare l’aggiornamento, il numero, l’accoglienza delle biblioteche d’arte contemporanea in connessione con altri visual studies, con mostre piccole ma continue e ragionate. Modello Bibliothèque Nationale de France, ripetuta in piccole dimensioni come suggerisce il policentrismo del nostro Paese.

117 Dare una spina dorsale al MaXXI con una direzione credibile e una vocazione non solo romana. Hou Hanru è bravissimo e va usato meglio.

118 Mettere tra i requisiti da cui si giudicano i direttori di musei italiani la capacità di creare network con i grandi musei internazionali, finalmente portando in Italia le migliori mostre itineranti straniere. Cosa che accade con molta maggiore facilità nelle strutture private.

119 Riformare la legge sull’esportazione e sulla notifica: se lo Stato blocca, deve comprare. Affidare le decisioni sulla libera circolazione di un’opera d’arte a un unico organo centralizzato, «alla francese», piuttosto che a venti diverse Soprintendenze.

120 Introdurre una tassa di ingresso ai turisti stranieri.

121 Introdurre un sistema di pagamento dei prestiti di opere all’estero.

122 Conferire dignità universitaria alle Accademie di Belle Arti e agli Isia, riconoscendo il livello universitario a titoli rilasciati, studenti e docenti, eliminando il paradosso che vede l'Italia unico Paese al mondo a non riconoscere dignità universitaria alla formazione artistica superiore.

123 Restituire all’Italia il ruolo di leader nel campo dell’archeologia, delle arti visive, degli studi storico artistici, della conservazione e del restauro attraverso progetti internazionali di alto livello scientifico.

124 Restituire dignità estetica al territorio e al paesaggio attuando piani di decoro urbano ed extraurbano di indubbia qualità e rispetto ambientale, coinvolgendo esperti di chiara fama.

125 Rendere il patrimonio culturale e artistico del Paese più facilmente e pienamente fruibile attraverso aperture straordinarie di siti museali e la digitalizzazione di beni rari e altrimenti inaccessibili (codici, documeti ecc).

126 Utilizzare le potenzialità delle tecnologie per consentire una migliore e più coerente produzione di materiale informativo, istituendo apposite strutture presso il Mibac.

127 Favorire la tutela paesaggistica del Vallone delle Cime Bianche che collega la Val d’Ayas a Cervinia e Zermatt, ultimo paradiso naturale attorno al Monte Rosa di altissimo rilievo naturalistico e culturale in cui si progetta la realizzazione di nuovi impianti sciistici.

I suggeritori di «Il Giornale dell'Arte»

Marco Fabio Apolloni, antiquario, Roma
Patrizia Asproni, presidente Confcultura e Fondazione Industria e Cultura
Irene Baldriga, presidente dell’Anisa, Associazione Nazionale Insegnanti di
Storia dell’Arte
Francesco Bandarin, consigliere speciale dell’Unesco per il patrimonio;
Mariolina Bassetti, direttore Europa Continentale Christie’s
Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia
Giorgio Bonsanti, presidente della Commissione interministeriale Mibac-Miur per l’insegnamento del restauro
Giuseppe Calabi, avvocato
Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice Castello di Rivoli
Sarah Cosulich, direttore artistico La Quadriennale di Roma e curatore Mutina
for Art
Giovanni Curatola, ordinario di Archeologia e Storia dell’arte musulmana all’Università di Udine
Tiziana D’Acchille, direttrice Accademia di Belle Arti di Roma
Vincenzo de Bellis, curatore, Walker Art Center di Minneapolis
Massimo Di Carlo, gallerista, direttore della Galleria Dello Scudo
di Verona
Claudia Dwek, presidente del Dipartimento europeo di Arte contemporanea di Sotheby’s
Mauro Felicori, direttore della Reggia di Casera 2015-18
Giovanna Forlanelli Rovati, editore di Johan & Levi
Mario Giupponi, presidente Alai, Associazione Librai Antiquari d’Italia
Walter Guadagnini, direttore di Camera Centro italiano per la Fotografia di Torino
Maria Pia Guermandi, coordinatrice del Forum Emergenza Cultura
Giovanni Iovane, direttore Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Daniele Jalla, museologo, consigliere nazionale Icom-Italia, membro Executive Council Icom International 2010-13
Fabrizio Lemme, docente di Diritto del patrimonio culturale, Luiss Guido Carli, Roma
Tiziana Maffei, architetto, presidente di Icom-Italia
Daniele Manacorda, archeologo, Università «Roma Tre»
Fabrizio Moretti, antiquario, Londra e Montecarlo
Bruno Muheim, giornalista specializzato
Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore Gallerie degli Uffizi
Edek Osser, giornalista specializzato
Emiliano Rossi, avvocato
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Mauro Stefanini, presidente Associazione Nazionale Gallerie d’arte moderna e contemporanea
Mario Tavella, presidente di Sotheby’s Europa
Angela Vettese, direttore Corso di Laurea in Arti Visive e Moda, Università Iuav di Venezia
Marco Voena, antiquario, Galleria Robilant+Voena, Milano, Londra e St-Moritz
Giuliano Volpe, archeologo, presidente del Consiglio Superiore del Mibac 2015-18
Bruno Zanardi, docente di Teoria e Tecnica del restauro, Università di Lucca

La lista è aperta a nuove proposte. Scrivere via mail a gda.red@allemandi.com

Redazione, da Il Giornale dell'Arte numero 389, settembre 2018