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Arte e welfare

  • Pubblicato il: 11/10/2013 - 11:06
Autore/i: 
Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Stefania Crobe

Si parla sempre più sovente delle possibili interconnessioni tra arte e cura ma, come accade nell’economia, l’arte e la cultura tout court vengono ancora identificate con l’entretainment, la ricreazione, sottovalutando il ruolo di attivatore di processi di trasformazione – reale – sociale.
Tra Torino e Bologna un nuovo metodo viene sperimentato per generare un cambiamento attraverso  l’arte. E’ innovativo e unico nel contesto scientifico internazionale, ha prodotto risultati apprezzabili e significativi - già pubblicati su riviste scientifiche con  alto impact factor,  negli ambiti della psicologia clinica, della psicosomatica, della medicina  ed è stato applicato per la prevenzione, la diagnosi, la terapia, l’abilitazione e riabilitazione. E’ Videoinsight® e Rebecca Russo, ideatrice del metodo e presidente della Fondazione Arte e Scienza Videoinsight®, nata come pensatoio, generatore di idee e di attribuzioni di significati da condividere, spiega quali potenzialità e quali possibili ricadute in termini di welfare.
«Videoinsight® - spiega Rebecca Russo - significa avere un insight ovvero presa di coscienza trasformativa provocata dalla visione di un’opera d’arte. Si basa sulle esperienze di scambio e d’integrazione tra l’opera e la psicologia delle persone che con essa si rapportano. E’ il risultato dell’attivazione di transfert, cioè di rispecchiamenti e di proiezioni sul prodotto artistico, e dell’elaborazione inconscia che porta alla trasformazione evolutiva. Un’intuizione semplice ed essenziale, un’illuminazione, una scoperta, una rivisualizzazione profonda e integrata che coinvolge mente e affettività a livello conscio e inconscio in grado di causare l'evoluzione della personalità, la risoluzione di un problema psichico, lo svincolo da uno stallo e la promozione del benessere psicofisico».
Nel 2010 è stato fondato il Centro Videoinsight® a Torino, uno spazio per l’interazione psicologica con l’opera d’arte finalizzata all’attivazione dell’insight, attraverso la Walk Videoinsight® ad esempio, un nuovo modo di guardare in gruppo le opere attraverso il disvelamento dei significati psicodiagnostici e psicoterapeutici.  Dal 2012 è stato istituito il Videoinsight Prize®, un premio annuale destinato a opere di eccezionale impatto Videoinsight® e è stato inaugurato il primo Museo Interpretativo delle Immagini, una selezione on line di opere tratte dalla Collezione Videoinsight® sulla quale il pubblico può proiettare i propri vissuti intellettuali ed emotivi. Nel 2013 viene istituita laFondazione Arte Scienza videoinsight® che svolge attività di ricerca alivello nazionale e internazionale in ambito medico, applicando il metodo videoinsight® nella diagnosi, nella terapia, nella riabilitazione, ma anche nell’ambito della prevenzione, fino ad estendere l’uso del metodo nei campi della formazione e dell’apprendimento, nel mondo del lavoro e delle organizzazioni sociali.
Il Metodo Videoinsight®  è stato introdotto nel 2010 nell’ambito di una ricerca sperimentale di durata annuale -ricerca videoacl - regolarmente approvata dal comitato etico istituzionale, svolta in ambito Medico con il massimo rigore secondo i canoni dei Protocolli Internazionali della Comunità Scientifica per la prima volta presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, dove la fondazione ha istituito la «prima Videoinsight® Room» destinata alla visione di video ad alto impatto Videoinsight®.
Il titolo dello studio è stato l’«utilizzo del Metodo Videoinsight® per migliorare il recupero fisico dopo l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio»: sono stati mostrati 16 video d’artista ad alto e basso impatto di Videoinsight® a 100 pazienti adulti sottoposti a trattamento riabilitativo e fisioterapico per valutare l’efficacia del metodo sul miglioramento del recupero funzionale dei pazienti nel periodo di riabilitazione dopo l’intervento di ricostruzione di legamento crociato anteriore (acl) del ginocchio.
Per la prima volta l’arte contemporanea viene impiegata come supporto alla riabilitazione post-chirurgica secondo rigorosi criteri scientifici e con risultati dimostrabili attraverso parametri oggettivi di valore internazionale.
Successive sperimentazioni sono attuate sempre a Bologna con la «ricerca videotka» sull’«utilizzo del metodo videoinsight® per migliorare il recupero fisico dopo l’intervento di protesi totale cementata del ginocchio», ma anche negli USA, in Francia, in Giappone presso la Kobe University dove per la prima volta il metodo videoinsight® viene impiegato come terapia e non solo come supporto a un programma post chirurgico. Prossimamente presso l’Ospedale Ostetrico Ginecologico S. Anna di Torino, in collaborazione con «A.O. Città della Salute e della Scienza» e con l’Università’ di Torino, si realizzerà la prima ricerca sperimentale relativa all’applicazione del Metodo Videoinsight® negli ambiti della ginecologia e dell’ostetricia, ed è stata istituita un'altra Videoinsight® Room, la seconda in un ospedale pubblico, con evidenti ripercussioni  sul welfare.
«Il Metodo Videoinsight® integra cultura e salute in modo innovativo, olistico e interdisciplinare. Risulta dotato di un'efficacia dimostrata dalla scienza medica con il massimo rigore di oggettività secondo i canoni attuali internazionali. È un metodo scientifico, realistico, applicabile concretamente. Migliora la vita delle persone, aumenta il benessere sociale, riduce i tempi e i costi delle cure, combatte le cronicizzazioni, prolunga le aspettative esistenziali, contiene lo stress, dunque può portare vantaggi e risparmi anche sotto il profilo economico e sociale».
In tal senso l’arte contemporanea può essere diagnostica e terapeutica, promuovere il cambiamento e risolvere il disagio psicologico individuale e relazionale. Le opere d'arte esprimono in modo provocatorio, ambivalente, destabilizzante significati che riguardano i bisogni umani primari e universali. Sono per tutti, rompendo schemi rigidi, vere e proprie chances: occasioni di sviluppo, di progresso, di individuazione e di emancipazione psicologica.
«Per questo, a causa degli insight che stimolano nello spettatore, possono curare, aiutare, promuovere il benessere, supportare in ogni persona la parte sana ed arginare quella debole, involuta, in difficoltà.
Le opere possono rivelarsi efficaci per conoscere la psiche di chi le guarda, oltre che di chi le crea, perché attivano proiezioni, pensieri e risonanze emotive assolutamente soggettive. Parlare dell’opera d’arte significa rivelare sé stessi.  L’arte porta l’identità a non essere più identica, ponendola in sospensione fra tante possibilità, spingendola verso le frontiere del cambiamento creativo e verso nuovi orizzonti del benessere».
Il questi termini il Metodo Videoinsight®, applicabile a tutti perché propone un'esperienza istintiva, semplice e naturale che prescinde dall'età, dal genere, dall'appartenenza socioculturale, dalla competenza linguistica, si muove verso una democratizzazione della cura, oltreché della cultura, per un benessere equo e sostenibile.

Rebecca Russo è laureata in Psicologia Clinica e si è specializzata in Psicoterapia con indirizzo sistemico relazionale.

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