Messaggi dall'Europa
Cari amici,
Avrei voluto essere con voi alla iniziativa promossa da Art Lab ,ma sto guidando una delegazione ufficiale della Commissione cultura del Parlamento europeo a San Sebastian, capitale europea della cultura 2016.
Sono molto interessata a conoscere gli esiti di questa vostra importante iniziativa sullo sviluppo dei settori creativi e culturali ,con particolare riferimento ai sistemi di finanziamento disponibili in ambito europeo, di cui vi parlerà la signora Dorota Nigge della Commissione.
Si tratta, come è noto, di un comparto che in Europa produce intorno al 6% del Pil,occupa oltre 7 milioni di persone e coinvolge oltre un milione di imprese, nei dodici settori individuati dal Libro verde del 2011, ma che continua ad essere sotto capitalizzato,frammentato,con imprese prevalentemente di dimensione molto piccola,ma con risorse umane qualificate anche se con difficoltà di accesso al credito.
Per questo come relatrice di Europa Creativa,mi sono battuta per il nuovo strumento finanziario di garanzia ai prestiti alle Industrie culturali e creative che finalmente dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi, come mi ha garantito il Commissario Oettinger a Cannes, con la firma dell'accordo con il FEI entro giugno e la call per le istituzioni finanziarie a settembre.
Ho chiesto comunque alla Commissione che la call tenga conto di offerte che presentino portfolios mirati e bilanciati, che la selezione rispetti un equilibrio geografico,e che i fondi stanziati possano essere integrati con i fondi strutturali ma anche con il Fondo europeo per gli investimenti (EFSI) nel cui regolamento noi Parlamentari abbiamo inserito con un emendamento le Industrie culturali e creative, non erano previste nella proposta della Commissione.
Mi auguro che alla luce della vitalità, della innovazione e della nuova occupazione che questo comparto rappresenta in Italia e in Europa, ci sia una nuova consapevolezza nella Commissione per sostenerlo e rilanciarlo con più determinazione.
Ricordo infatti che è stato grazie alla nostra azione in Parlamento europeo se i fondi strutturali e il programma Horizon 2020 possono sostenere interventi e progetti (anche di digitalizzazione) per la cultura,il patrimonio culturale e le industrie culturali e creative,così come in Cosme e' previsto il sostegno alle imprese del turismo.
E' necessario però rafforzare la policy in questo ambito e per questo in Commissione cultura stiamo lavorando ad un Rapporto di iniziativa per una" Politica coerente della UE sulle imprese culturali e creative " insieme alla commissione industria, di cui sono relatori il collega italiano Luigi Morgano e l'on.Ehler ,tedesco, per dare indirizzi nuove opportunità al comparto.
In parallelo, come standing rapporteur, sto predisponendo il rapporto di implementazione del programma Europa Creativa, per valutare l'efficacia e l'adeguatezza del suo operato rispetto agli obiettivi e alle mutate condizioni del settore. Colgo l'occasione per chiedere a voi tutti di inviarmi entro la metà di giugno osservazioni e proposte.
Per questa ragione a metà giugno promuoverò un incontro a Roma con gli stakeholders interessati cui fin d'ora vi invito e che potrà approfondire questi aspetti,anche alla luce della strategia digitale europea che deve far cogliere al settore tutte le opportunità ma sulla base di un level playing field con gli operatori di rete e le piattaforme che veicolano contenuti audiovisivi.
Infine fatemi esprimere grande soddisfazione per aver ottenuto, insieme al Governo italiano, che il 2018 sia stato proclamato Anno europeo del patrimonio culturale. Sarà una occasione preziosa per rimettere la cultura ,la valorizzazione del patrimonio e la creatività al centro delle politiche europee,in una fase critica della vita dell'Europa.
Per costruire ponti laddove qualcuno chiude frontiere e innalza muri.
In attesa di incontrarvi presto ,vi auguro buon lavoro.
Silvia Costa
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L'Unione europea ha identificato il peso di questi settori non solo nella produzione del PIL ( circa il 5%) e dell'occupazione ( più di sette milioni di posti di lavoro) , ma anche il suo significato strategico , che valorizza forme produttive non delocalizzabili, legate all'eccellenza tecnologica e digitale e insieme a competenza tradizionali di altissima eccellenza e specializzazione. Tuttavia persistono difficoltà di connessione tra gli strumenti disponibili e le necessità del settore che- ce lo dicono i punti di debolezza individuati dal Libro verde " Unlocking the potential of the Cultural and creative Industries"- rimane frammentato, sottocapitalizzato, impossibilitato ad usare la Proprietà intellettuale come asset.
La consapevolezza del valore dei settori culturale e creativo vive però ancora i suoi passi iniziali, e non senza difficoltà. E' in atto da due anni un costante braccio di ferro tra la Commissione europea e il Parlamento europeo in merito all'inclusione della cultura tra le priorità e tra le aree ammissibili a finanziamento . Grazie a emendamenti presentati dal Parlamento, e in particolare dalla Commisisone Cultura e Educazione, che presiedo, siamo riusciti a recuperare uno spazio nei Fondi strutturali, che ora prevedono la finanziabilità della cultura nell'obiettivo tematico 6, destinato all'ambiente, e ancora in Horizon 2020, dove è stata ammessa la ricerca sociale e umanistica, in COSME, e più in generale nel sostegno alle Micro, piccole e medie imprese. E naturalmente c'è Europa creativa, il programma dedicato, di cui sono standing rapporteur e su cui mi soffermerò tra poco.
Un percorso accidentato, che ancora mi vede impegnata affinchè i dieci punti del Piano Juncker, che non includono la Cultura tra le priorità , siano modificati in questo senso.
Il Trattato di Lisbona ha potenziato il ruolo del Parlamento europeo, dandoci il ruolo di co-legislatore, "seconda camera" accanto a quella degli Stati membri. Così, mentre la Commissione ha avviato gli studi e le azioni che tra poco saranno presentati, gli Stati membri proseguono il Gruppo di lavoro OMC sul potenziamento manageraiale dei settori creativo e culturale e noi, in Parlamento, abbiamo avviato un Rapporto d'Iniziativa sul "Una politica coerente della UE sulle imprese culturali e creative", condiviso tra la Commissione Cultura- relatore On. Morgano ( S+D,It) e la Commissione Mercato Interno - relatore Ehler ( PPE, D). Inoltre, a me compete la revisione di mezzo termine del programma Europa Creativa, che nel 2017 dovrà valutare l'efficacia e l'adeguatezza del suo operato tanto agli obiettivi previsti nel suo statuto quanto alle eventuali mutate condizioni. Colgo l'occasione per chiedere a voi tutti, tramite le associazioni che raggruppano i vari settori, di inviarmi entro la metà di giugno osservazioni e rilievi.
Europa creativa si prepara a lanciare lo Strumento di garanzia sui prestiti, uno degli strumenti più attesi, oggetto di una parte di lavori di oggi ,con approfondimenti specifici. Entro il 2020, 121 milioni di € saranno messi a disposizione di quelle Istituzioni finanziarie che si aggiudicheranno la gara, fornendo una copertura fino al 70% di ogni prestito e fino al 25% del portfolio. Questa garanzia consentirà alle Istituzioni finanziarie vincenti di prestare denaro a condizioni più favorevoli e con garanzie più personalizzate, che assumano anche asset abitualmente non considerati, come la proprietà intellettuale. Il Parlamento ha chiesto e vigila affinchè sia assicurato un equilibrio tra i vincenti, in modo da coprire tutti i settoori di attività e di tutte le zone geografiche, senza esclusioni. La finalizzazione dell'accoprdo ftra la Commissione e la FEI dovrebbe avvenire nel mese di giugno e il lancio del capacity builging bancario e del bando avverrà entro il mese di settembre.
In conclusione, dopo tante, convinte azioni riguardanti l'economia della cultura, voglio sottolineare alla vostra attenzione che i settori creativi e culturali sono necessari all'Europea non solo perchè generano occupazione e ricchezza, motivano il turismo e danno continuità e rinnovamento tecnologico e digitale. La creatività è una dimensione umana fondamentale, specialmente amica dei giovani e dell'innovazione. La cultura è un valore in sè, per le persone e per le comunità, assicurando una qualità di vita, di senso, di relazione che costruisce la convivenza , la democrazia, la pace. Per questo la Cultura è un pilastro della sostenibilità dell'azione dell'Unione europea e tocca tutti i temi, dai rifugiati alle relazioni con i Paesi terzi, dagli accordi commerciali atlantici alla sicurezza.
Mi batto perchè alla Cultura sia riservato un posto e una posta economica in ciascuna di queste politiche.