Dodici opere di Sturani a Palazzo Madama: moderno contrappunto alla collezione di ceramiche
Torino. Martedì 2 ottobre il Museo Civico di Arte Antica - Palazzo Madama ha presentato il progetto di prestito che arricchirà le sale del museo di dodici lavori di Mario Sturani. Le opere saranno in mostra fino al 29 settembre 2013 nella Sala Ceramiche del secondo piano e, come riporta il comunicato stampa, «consentiranno un inedito confronto fra la tradizione storica e l’esperienza creativa della manifattura Lenci, attiva a Torino tra le due guerre.»
Mario Sturani, dopo essersi dedicato con successo alla nascente grafica pubblicitaria, iniziò una fiorente collaborazione con la celebre Ditta Lenci di Torino. Le sue prime ceramiche sono del 1928 e inizia a esporre precorrente in diverse gallerie d’arte a Milano e Torino. La manifattura Ars Lenci, specializzata nella realizzazione di giocattoli in legno e di pupazzi e bambole in pannolenci, inizia nel 1928 a produrre sculture e oggetti d'arredo in ceramica, collaborando con diversi artisti piemontesi, non solo Mario Sturani, ma anche Gigi Chessa, Giulio da Milano, Teonesto Deabate, Claudia Formica, Giovanni e Ines Grande, Abele Jacopi, Giuseppe Porcheddu, Massimo Quaglino, Giovanni Riva, Felice Tosalli, Sandro Vacchetti.
Il nucleo di opere di Sturani viene esposto a due anni di distanza dalla mostra «L’avventura Lenci», curata sia Valerio Terraroli, per riallacciare e arricchire il discorso iniziato nel 2010.
Tre delle dodici opere esposte provengono dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris: «Il Mondo e la Luna» del 1930, vaso che raffigura paesaggi collinari e sul coperchio la luna e un globo, «In Inverno e in Primavera» del 1935, che riprende il tema della testa come scultura d’arredo e un vaso con coperchio modellato che ricorda le creazioni di Giò Ponti.
Le altre opere in esposizione provengono invece da collezioni private, tra le più interessanti una delle prime creazioni di Sturani per Lenci, Arlecchino e Pierrot (1928), maschere-posacenere d’ispirazione futurista, e «Amanti sul fiore» (1929), che racconta l’incontro fra due innamorati ed è realizzata accostando i colori per gradazioni successive, come nelle opere di Giacomo Balla.
Sempre nel 1929 sono state realizzare «Orco bottiglia», che rimanda alla commedia di Sergio Tofano di cui Sturani curò la scenografia, la lampada da tavolo ispirata al circo «Scalata alle stelle» e il soprammobile «Regime secco».
Tutte le ceramiche Lenci decorate da Sturani recano, accanto al marchio della manifattura, il simbolo grafico di un fiore e il monogramma delle sue iniziali a conferma della forte componente artistica di questi particolari oggetti.
Come ha sottolineato Enrica Pagella, direttore di Palazzo Madama, «Le Ciotole sono tra le più celebri invenzioni di Sturani: una forma che rimanda ad una funzione di contenitore ed è però trasformata in una struttura architettonica, dove un ponte che collega i bordi della tazza ospita scene di ballo»: in mostra saranno visibili Danza di contadini del 1930, Danza sul ponte del 1930-1931 e Vaso Pollaio del 1937.
Le opere di Sturani fanno da contrappunto alla collezione di ceramiche di Palazzo Madama, celebrando al contempo l'artista e l’esperienza creativa della manifattura Lenci.
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