Unite nel nome dell’arte: il binomio vincente Torino – Lisbona
Torino- Lisbona. Due mostre in parallelo: la prima a Palazzo Madama, la seconda al Museu Nacional de Arte Antica, entrambe aperte sino al 28 settembre. Al Museu Nacional troviamo l'esposizione Os Saboias reis e mecenas. Turim 1730-1750 (ovvero i Savoia re e mecenati. Torino 1730-/1750), centrato sul periodo d’oro in cui Juvarra eleva la cultura sabauda al rango europeo e Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, Archivio di Stato di Biella, Castello di Racconigi. A Torino invece, si mettono in scena i Tesori dal Portogallo, architetture immaginarie dal Medioevo al Barocco, che narrano dell’architettura come fil rouge per toccare i temi delle idee e ideazioni, microarchitetture, metafore, ordine, autorità ed immaginario. La mostra è concepita in maniera dinamica, con raffronti che attivano energie e stimolano nuovi orizzonti, a partire dalla grande veduta delle antichità romane di Giovanni Paolo Pannini (1725-50) accostata a quattro progetti contemporanei di architetti portoghesi –tra cui quelli di Siza Vieira e di Carrilho de Graça. Anche gli oggetti di piccole dimensioni rientrano a pieno titolo nell’ambito dell’architettura, poiché ripropongono in piccole dimensioni i criteri edificatori, ecco quindi gli ostensori, i crocifissi, le pagine miniate, i reliquiari. Centrale l’idea del grande umanista Leon Battista Alberti, che nei suoi trattati ragiona sull’architettura nelle sue ricadute positive per la società «giacché essa – se si medita attentamente in proposito – è quanto mai vantaggiosa alla comunità come al privato, particolarmente gradita all’uomo in genere e certamente tra le prime per importanza» (De re aedificatoria, Firenze 1485). La realizzazione del progetto vede in campo una compagine di sinergie eccellenti: Mibac e Soprintendenza regionale del Piemonte, da Città di Torino, Fondazione Torino Musei, Patrimonio Cultural con Governo de Portugal. La risultante è un progetto di ampio respiro che guarda in prospettiva, nell’ottica della sostenibilità della cultura a cui i musei devono guardare ed ottenuta attraverso l’ideazione di temi ed aree di sviluppo condivisi sul piano internazionale.
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