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Sono 131 le Fondazioni d’Impresa

  • Pubblicato il: 13/07/2012 - 13:49
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Marco Minciullo

Il fenomeno delle fondazioni nate in Italia da imprese e famiglie imprenditoriali («Corporate Foundations-CFs») a partire dal 2000 ha registrato il raddoppio della sua consistenza numerica e una rilevante crescita in importanza e diffusione. Sono 131 le realtà operative (Istat, 2007) con una massa critica confrontabile a quella di paesi come l’Inghilterra, all’avanguardia con gli Stati Uniti nel loro sviluppo. Una realtà ancora poco conosciuta e studiata. Per questo, ALTIS, Alta Scuola Impresa & Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sollecitato dalla Fondazione Solidalitas, ha avviato nel 2009 una ricerca per analizzare le opportunità e i vantaggi che una fondazione può garantire all’impresa fondatrice e alla comunità di riferimento.L
e ragioni del decollo sono attribuibili a una pluralità di fattori: l’effetto emulazione dovuto ad alcune iniziative leader e la ricerca di un modello organizzativo che dia organicità alla filantropia aziendale, migliorandone l’efficacia. Ma a far scendere su questo campo prima grandi e più recentemente medie imprese è soprattutto l’adozione crescente dei principi della «Corporate Social Responsability (CSR)» diventati variabili strategiche, il filtro con cui le aziende leggono il rapporto con la società: sviluppo identitario e coesione interna, relazioni con soggetti economici e sociali, impegno nella comunità, impatto reputazionale.
La prima fase della ricerca (2010), cui hanno preso parte 70 Fondazioni (circa il 60% di quelle mappate), ha messo in evidenza la punta dell’iceberg: il carattere distintivo delle CFs, ovvero la stretta relazione con il fondatore e l’influenza degli interessi primari perseguiti dalle imprese, sulla scelta dei campi di azione e delle singole attività delle fondazioni. Dall’analisi svolta sono state ottenute rilevanti informazioni rispetto alla loro dotazione finanziaria: buona parte delle CFs non è fortemente patrimonializzata, ha a disposizione budget limitati (per il 12,9% inferiore ai 100 mila euro, per il 28,6% compreso tra 100 e 500 mila euro, e per il 18,6% compreso tra 500 mila e 1 milione di euro), pochissime hanno a disposizione somme ingenti (per il 17,1% tra 1 e 2 milioni di euro, per il 10% tra 2 e 5, per il 5,7% tra 5 e 10, e per il 2,9% oltre 10 milioni).
La maggior parte delle Fondazioni riceve un’erogazione annuale definita dal CdA dell’impresa (62,9%), o da società del gruppo (11,4%), mentre alcune si affidano ai redditi derivanti dalla gestione del patrimonio (12,9%); poche (5,7%) sono quelle che fanno affidamento su forme alternative di finanziamento (bandi, fundraising, contributi pubblici). Lo studio ha proposto una classificazione delle fondazioni innovativa rispetto alla consueta dicotomia tra «grant-making» e «operating », individuando le cosiddette «Edifier», impegnate in attività ispirate a temi etici e capaci di creare valore sinergicamente per l’impresa e per la comunità (M. Pedrini, M. Minciullo «Italian corporate foundations and the challenge of multiple stakeholder interests » Nonprofit Management and Leadership Review, 2011). I settori d’intervento in cui le CFs sono più attive sono: istruzione e ricerca (62,9%), cultura e ricreazione (57,1%) e sanità (40%), con i primi due identificati come settore principale di intervento rispettivamente dal 24,6% e dal 21,7% delle fondazioni analizzate.
Nel 2011, la ricerca condotta da ALTIS è proseguita per analizzare come il grado d’integrazione tra impresa e CFs influenzi l’efficacia delle azioni intraprese dalla fondazione.
Nascono strategie di scambio, di collaborazione e di convergenza delle rispettive linee d’azione: da un lato l’azienda mette a disposizione risorse economiche e umane - in primis manageriali - servizi e le caratteristiche distintive dell’agire imprenditoriale; dall’altro la fondazione diventa la piattaforma di senso, nella quale coinvolgere attivamente i dipendenti, sviluppare ricerche, aprire nuovi canali, ragionare su nuove logiche di produzione e di relazione, esplorare nuove funzioni e nuove vocazioni, in particolare connesse ai processi di crescita collettiva. Anche in sinergia con il Rapporto Fondazioni del Giornale dell’Arte, la ricerca prosegue attraverso un’analisi approfondita della governance delle fondazioni e un confronto con altre realtà internazionali.

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(dal XII Rapporto Annuale Fondazazioni)

Marco Minciullo
Centro ALTIS (Alta Scuola Impresa & Società) - Università Cattolica del Sacro Cuore