Sei sfumature di dado
Torino. Un aperitivo negli spazi dell’Associazione Barriera per approfondire, direttamente con gli autori, i lavori nati nell’ambito di Resò Meet Up, il percorso formativo finalizzato alla produzione di interventi artistici promosso e sostenuto dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRTcon le istituzioni culturali del territorio, in rete.
La piattaforma, voluta dalla fondazione, comprende nove istituzioni attive nel campo dell’arte contemporanea in Piemonte: Accademia Albertina di Belle Arti, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, CeSAC, Città di Torino – GAI Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Fondazione Spinola Banna, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, PAV – Parco Arte Vivente, Provincia di Torino – Eco e Narciso.
Con Resò Meet up la fondazione CRT, impegnata dal 2010 nel programma di mobilità internazionale Resò rivolto ad artisti IN&OUT, quest’anno ha allargato le residenze anche a giovani attivi sul territorio e, con CAMPO, il master della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, anche ad aspiranti curatori.
Avviato e condotto dalle istituzioni partner Resò, Meet up approfondisce il concetto di «residenza» attribuendole un rinnovato valore in termini di territorialità, stanzialità e, non ultimo, opportunità.
Sei artisti, selezionati sulla base dell’eterogeneità delle loro ricerche, che nella collettiva «Six coups de dés» costituiscono i sei colpi di dado di mallarmiana memoria, indagano, ciascuno prediligendo un preciso mezzo espressivo, la componente ludica, tipica dell’azzardo, di possibili ribaltamenti di ruolo tra artista, istituzione e curatore.
Il collettivo auroraMeccanica (Roberto Bella e Carlo Riccobono) mette a punto un tavolo che funge da contenitore per un liquido scuro che simula il petrolio, con il quale il pubblico è invitato ad interagire attraverso smartphone per una lettura critica dei possibili significati, economici e sociali, dell’«oro nero». Sempre sull’interazione tecnologica si basa l’installazione di Roberto Fassone,un dispositivo generativo di opere d’arte. Mentre Michela Depetris documenta l’apparizione di un fotogramma su una vecchia polaroid, Maya Quattropani sembra beffarsi del sistema dell’arte attraverso la sonorizzazione di «aria» emessa da corpi nudi e chini.
Infine, in mostra ancora i travestimenti di giovani cos players colombiani di Juan Sandoval e la mappa, del tutto aleatoria poiché basata sulla memoria collettiva, degli artisti residenti a Torino pirografata da Driant Zeneli. Un omaggio al lavoro di Alighiero Boetti del 1967.
Six coups de dés
Fino al 15 dicembre 2012
Associazione Barriera
Via Crescentino, 25
Torino
www.reso-network.net
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