Bazzano-L’Aquila. E’ intitolata dal 1883 al medico abruzzese Salvatore Tommasi, espressione tra le più rilevanti del positivismo italiano e interprete dei moti del 1848, che accumulò con donazioni private e fondi conventuali un patrimonio librario così ricco da farlo considerare dopo quella di Napoli, la più ricca e significativa biblioteca dell’antico Regno Napoletano, diceva Ettore Moschino bibliotecario dello scorso secolo. L’edificio provato dal sisma e ancora inagibile, conteneva circa 260.000 i volumi, con preziosi manoscritti, ora trasferiti in una moderna struttura alla periferia della città. La sede temporanea, in attesa del ritorno allo storico palazzo, è stata inaugurata lunedì scorso. Un progetto che si pone l’obiettivo di restituire agli aquilani la biblioteca, che è stata, da sempre, un polo di aggregazione sociale, reso possibile dalla partnership con Telecom Italia, rappresentata dal suo Presidente Franco Bernabè e da Joaquim Navarro Valls, Presidente della Fondazione dell’impresa, che dichiara che il progetto si inserisce nella strategia  per «l’utilizzo delle tecnologie come strumento per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e la ridefinizione degli spazi sociali e culturali».
La realtà è completamente informatizzata: si presenta con un nuovo portale web, servizi che vanno dai tablet ed e-book reader per la lettura dei quotidiani, postazioni multimediali, infrastrutture di rete, scanner a luce fredda per la digitalizzazione del patrimonio. Si inizierà da un’opera manoscritta di Anton Ludovico Antinori. Un apporto di Telecom che va ben oltre la dotazione di denaro, ma che parte dalla condivisione di un percorso, di competenze, per portare le istituzioni culturali nel futuro. Un crescendo di applicazioni che dal primo intervento dello scorso anno al Festival della Scienza di Genova, ha visto l’impresa presente al Festival della Letteratura, in cooperazione con il museo MAXXI e l’Accademia di Santa Cecilia.

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